Da cabine ad acquari, come ti trasformo una vecchia cabina del telefono
Con la diffusione sempre più capillare di cellulari e smartphone, il destino per le cabine telefoniche è ormai segnato. Scompariranno, o forse verranno convertiti in originali arredi urbani: l’esempio ci viene da Lione, in Francia, dove le strutture a forma di parallelepipedo sono state trasformate in acquari.

La realizzazione, presentata in occasione della locale Festa delle Luci, va attribuita al lavoro dell’artista Benedetto Bufalino e del light designer Benoit Deseille. Un’idea applaudita dalle migliaia di turisti stregati dall’originale casa per i pesci.
Certo, viene da chiedersi quale potrebbe essere il gradimento dei pesci verso un ambiente angusto, disturbato dalla presenza di un telefono, e sempre a contatto con l’inquinamento acustico e atmosferico. Ai posteri, come si dice, l’ardua sentenza. Le cabine sono in ogni caso oggetto che si presta e non poco all’arte del riciclo.
In alcune città europee e statunitensi, alcune vecchie stazioncine con telefono sono diventate delle mini-librerie dove prendere in prestito libri e lasciare quelli che non si leggono più.
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Purtroppo, in Italia, si è invece preferito rimuovere quasi tutte queste tracce di passato, tranne qualche sporadico caso, come per esempio a Como, dove nelle scorse settimane è partito il progetto “200 lire”: sulle vecchie cabine sono state affisse opere d’arte di giovani artisti, creando una vera e propria mostra itinerante per i quartieri della città.
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