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Etichette per i farmaci che aiutano i vegani a scoprire se ci sono principi di origine animale

Una lista degli ingredienti anche per i farmaci? Perché no! Chi segue una determinat scelta alimentare cerca prodotti vegani e anche questo può aiutare i consumatori ad un acquisto più consapevole e in linea con le proprie abitudini alimentari. Uno studio pubblicato di recente sulla rivista scientifica British Medical Journal evidenzia che nella maggior parte dei farmaci di uso comune, infatti, sono contenuti diversi principi attivi ed eccipienti di origine animale. I più diffusi? Lattosio, magnesio stereato, gelatina e tanti altri ingredienti per i quali esistono valide alternative vegetali.

Etichette per i farmaci che aiutano i vegani a scoprire se ci sono principi di origine animale

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Se per la maggior parte delle persone la questione della leggibilità degli ingredienti sulle etichette dei farmaci non rappresenta un grosso problema, per vegetariani, vegani, ma anche per chi segue un regime alimentare specifico per motivi religiosi o di salute (allergie ad esempio), l’etichetta trasparente resta l’unico strumento per acquisire tutte le informazioni utili sul farmaco e capire se è compatibile con le proprie scelte etiche, culturali, religiose o alimentari.

Per questo motivo diversi esperti in tutto il mondo hanno cominciato a sostenere l’esigenza di riportare sulle etichette dei farmaci tutte le informazioni inerenti la composizione del medicinale, anche perché in 3 farmaci su 4 utilizzati per cure primarie sono presenti principi attivi di origine animale.

Nel caso della Gran Bretagna, lo studio ha rivelato che sui 100 farmaci più prescritti, 73 contengono componenti di origine animale. Esattamente come avviene per gli alimenti, insomma, si dovrebbe poter conoscere il contenuto specifico di tutti i medicinali, così da evidenziarne il contenuto, come succede con i prodotti vegani.

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La necessità di adottare un provvedimento del genere è emersa recentemente in Scozia, dove un anno fa la campagna di vaccinazione dei bambini contro l’influenza fu interrotta per le proteste della comunità musulmana: all’interno del vaccino somministrato, infatti, c’era gelatina di maiale.

Introdurre un sistema di etichettatura più trasparente per i farmaci aiuterebbe anche i medici a prescrivere in maniera più consapevole le terapie adatte a ciascun paziente, evitando inutile e pericolose interruzioni o rifiuti delle cure. Libertà di accesso alle informazioni anche per i farmaci? Sembra strano che se ne parli solo adesso…

Erika Facciolla

Giornalista pubblicista e web editor free lance. Nata nel 1980, si trasferisce a Bologna dove si laurea in Scienze della Comunicazione. Dal 2005 è pubblicista e cura una serie di collaborazioni con redazioni locali, uffici stampa e agenzie editoriali. Nel 2011 approda alla redazione di tuttogreen.it per occuparsi di bellezza e cosmetica naturale, fonti rinnovabili e medicine dolci.

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