Pamela Anderson è paladina dei diritti animali
Una Green Celebrity per davvero che sostiene la PETA, non indossa piumini e pellicce ed è vegana
Tutti noi la ricordiamo in versione ‘bagnina’ con indosso lo sgambatissimo e provocante costume rosso che negli anni ’90 ha appassionato il pubblico maschile alla serie televisiva Baywatch, ma forse pochi sanno che Pamela Anderson è paladina dei diritti degli animali.

Sommario
Pamela Anderson è paladina dei diritti degli animali
L’attrice canadese è considerata una star green non per un singolo gesto simbolico, ma per una militanza costante: dona tempo, denaro e visibilità, influenza leggi, firma collezioni cruelty-free e vive, per quanto le è possibile, secondo i principi che promuove.
La sua notorietà nata sulla spiaggia televisiva continua a fare onde, stavolta a vantaggio di animali e ambiente.
Sono anni, infatti, che la prorompente bionda è diventata una vegana convinta, membro attivo dell’organizzazione PETA e protagonista di svariate cause a favore degli animali, che l’hanno vista al centro di campagne di sensibilizzazione in giro per il mondo.
La sua coscienza ambientalista risale al periodo adolescenziale, quando vide suo padre ‘pulire’ un animale ucciso durante una battuta di caccia. Da allora la Anderson decise di abbracciare la dieta vegetariana e, fin dal 1989, la dieta vegana.
A livello personale ha rinunciato totalmente ad indossare vestiti di pelle, pellicce e piumini, sostiene che un’alimentazione vegetale riduca impronta climatica, consumo d’acqua e sofferenza animale. La sua casa di Vancouver Island che è alimentata da energia rinnovabile e arredata con legni di recupero.
Come testimonial della PETA, una delle più importanti campagne animaliste alle quali la Anderson ha partecipato (e continua a battersi) è quella contro l’uso delle pellicce. Proprio per il suo strenuo impegno a favore della causa, nel 1999 l’attrice è stata premiata con il prestigioso Linda McCartney Memorial Award. Tanto che nel 2006 ha posato nuda con altri manifestanti nella vetrina di una boutique londinese di Stella McCartney durante un evento organizzato dalla PETA per la raccolta di fondi. E questo rappresenta solo uno dei tanti modi in cui la Anderson ha usato il suo corpo per mobilitare le coscienze e creare il giusto scalpore di cui tali azioni hanno talvolta bisogno, per guadagnarsi l’attenzione di media e politici di turno.
Leggendaria la sua battaglia in difesa dei polli, condotta contro la Kentucky Fried Chicken. La bella attrice canadese ha dichiarato in quell’occasione che l’uccisione di 750 milioni di polli all’anno rappresenta un atto incivile e inaccettabile. Come se non bastasse, la star ha aderito ad una mobilitazione organizzata in Canada per protestare contro l’uccisione delle foche, con tanto di petizione e richiesta (negata) di discutere la questione con il Primo Ministro.
Nel tempo ha lanciato capsule collection di accessori cruelty-free con i brand francesi Ashoka Paris (borse) e Jacquie (sandali in plastica riciclata).
Scelte personali e azioni concrete a favore degli animali
Ecco le attività green dell’attrice canadese in breve, dal 2005 ad oggi.
Anno | Iniziativa | Obiettivo / Risultato |
---|---|---|
2005-oggi | Testimonial storica PETA | Spot I’d rather go naked than wear fur, tour universitari sul veganismo, video anti-pelliccia proiettati a Times Square |
2009 | Lobby alla Commissione Europea | Sostegno al bando UE sull’importazione di prodotti da foca, approvato nel 2010 |
2013 | Campagna per Sea Shepherd | Raccolta fondi per la missione ‘Operation Milagro’ a tutela delle vaquite in Messico con oltre 50 000 USD raccolti e presenza a bordo |
2015 | Lettera a Vladimir Putin | Richiesta la chiusura delle rotte russe ai cargo con pinne di squalo che i media locali rilanciano, il governo blocca la spedizione incriminata |
2016 | Audizione all’Assemblée Nationale (Francia) | Sostegno alla proposta di legge per vietare il foie gras nelle mense pubbliche (non passata, ma ha aperto il dibattito) |
2020 | Donazione di 30.000 mascherine cruelty-free | Destinate a rifugi per animali durante il lockdown canadese |
La Pamela Anderson Foundation
Nel 2014 fonda la sua associazione, la Pamela Anderson Foundation, che finanzia progetti in difesa degli animali selvatici in partnership con Sea Shepherd, IFAW, Gentle Barn, e per i diritti umani, dando supporto a Refuge, ente britannico contro la violenza domestica.
La fondazione di Pamela si occupa anche della protezione degli ecosistemi costieri promuovendo la pulizia delle spiagge e lo studio per rimuovere la microplastica plastica nel Pacifico.
La fondazione pubblica un report annuale con le cifre erogate: circa 1,2 milioni di dollari tra il 2014 e il 2024.
Collaborazioni con enti e ONG di Pamela Anderson
La Anderson collabora attivamente con diversi enti per la protezione di animali e diritti dell’ambiente e delle persone:
- PETA (People for the Ethical Treatment of Animals) – ambasciatrice globale
- Sea Shepherd Conservation Society – madrina della motovedetta Spirit of Pamela
- International Fund for Animal Welfare – campagne anti-caccia al foca in Canada
- Mercy For Animals – video-inchieste su allevamenti intensivi
- Refuge – programmi di empowerment femminile legati alla sostenibilità
Attività di lobbying e policy
In Canada, il suon paese d’origine, la bagnina di Baywatch ha spedito diverse lettere al Parlamento per vietare i puppy mills, cioè gli allevamenti intensivi di cani, e per riabilitare ex pescatori di foche con incentivi al turismo sostenibile.
In Europa ha dato sostegno formale all’EU Green Deal – Farm to Fork, una campagna per tagliare del 50% l’uso di antibiotici in zootecnia entro il 2030.
Mentre in California, dove vive, ha prestato la sua notorietà, a favore del Cruelty-Free Cosmetics Act, ora in vigore.
L’impatto mediatico delle attività per gli animali di Pamela Anderson
Secondo la piattaforma di social listening Brandwatch (2023), i post di Pamela Anderson su cause animaliste generano in media 15 000 interazionii, che sono il triplo rispetto ai suoi contenuti di intrattenimento.
La scelta di comparire “nuda per un pianeta più vestito” ha creato meme ma ha spinto Google Trends sulla query vegan fur di oltre il 1.500% nei giorni successivi.
L’elenco delle battaglie combattute da Pamela si arricchisce giorno dopo giorno e dimostra la coerenza di una donna che, nonostante l’aspetto e la sua fama di attrice non proprio ‘impegnata’, non ha mai smesso di credere e lottare per i suoi ideali.
Altro su persone famose sostenibili e non
Potrebbero piacervi anche:
- Quali sono i vegetariani famosi della storia
- Campagna PETA i francobolli con gli animalisti illustri
- Personaggi famosi amici dell’ambiente e quelli che razzolano male
Ultimo aggiornamento il 14 Maggio 2025 da Rossella Vignoli
Iscrivetevi alla newsletter di Tuttogreen.it per rimanere aggiornati sulle ultime novità.