Gy.eco: recupero degli scarti di gesso per crearne del nuovo
Dal gesso si può produrre altro gesso. Non si tratta di un gioco di prestigio, ma di un sistema produttivo che dagli scarti accumulati nelle attività di posa e post vendita permette di ottenere del nuovo materiale.
Il riciclo diventa risorsa, anche nel settore edile, grazie al brevetto Gy.eco lanciato sul mercato dall’azienda Gyproc Saint-Gobain. Un progetto che si inserisce nel programma europeo Life+ “Politica ambientale e governance“.
Con Gy.eco si può recuperare il 95% del materiale di scarto, che opportunamente lavorato, viene controllato e certificato sulla base della normativa vigente e di un rigido piano trimestrale di analisi fisico-chimiche in laboratorio. Superati i test, il gesso da riciclo diventa pronto per il mercato.
Gyproc si appoggia su una rete di siti produttivi e di recupero, al momento l’unico attivo è quello di Guglionesi, in Molise, ma a breve entreranno in azione anche le aree di Sassofeltrio (Pesaro e Urbino) e Montiglio Monferrato, nell’astigiano. Sul territorio nazionale verranno inoltre posizionati dei centri di raccolta dei rifiuti a base di gesso provenienti dal settore delle costruzioni e demolizioni, per dar manforte alla rete logistica di raccolta e trasporto degli scarti.
Recuperare gli scarti significa venire incontro all’ambiente, e diminuire la presenza quantitativa di rifiuti, il cui smaltimento comporta peraltro dei costi elevati che favoriscono i comportamenti di abusivismo.
Abbiamo parlato di recupero degli scarti di gesso, ma è giusto accennare anche alla loro gestione. Gy.eco è in grado di organizzare il recupero degli scarti in qualsiasi luogo essi vengano prodotti, che si tratti di un cantiere operativo piuttosto che di una rivendita, e fornisce un utilie supporto per la destinazione di tutti gli altri materiali in eccesso generati dalle attività di costruzione e demolizione, sempre in un ottica di smaltimento.
Per maggiori informazioni invitiamo a visitare il sito web: www.gyeco.it.
Ultimo aggiornamento il 13 Giugno 2013 da Rossella Vignoli