Ambiente

I Verdi italiani, questi sconosciuti!

La politica green dei Partiti è intrappolata tra transizione ecologica, strategia energetica e Green Deal UE

Ad ogni giro di elezioni politiche e amministrative ci ritrova con nuovi e vecchi partiti. Ma, tra le forze in campo, sembra che i Verdi italiani siano inesistenti come formazione pollitica forte e indipendente, tanto da avere voce in capitolo in una agenda di Governo.

I Verdi italiani, questi sconosciuti!

Inoltre, sembra sempre che non ci sia neppure spazio per l’ambiente nel programma dei vari partiti in lizza. L’approccio e le priorità variano notevolmente: dai programmi ambiziosi di Europa Verde e M5S, all’attenzione moderata del PD, fino alla visione più industriale e gradualista di centrodestra. La sfida per l’Italia sarà trasformare queste proposte in azioni concrete, garantendo una transizione ecologica efficace e socialmente equa.

Le politiche ambientaliste in Italia

L’attenzione della classe politica italiana verso le politiche ambientaliste è aumentata, ma permangono grandi sfide:

  • Sostenibilità economica: diversi partiti cercano di bilanciare la transizione ecologica con la tutela dell’occupazione e la crescita economica
  • Polarizzazione politica: le diverse visioni sulla transizione energetica (dal nucleare alle rinnovabili, all’uso del gas) creano divisioni tra i partiti
  • Influenza europea: le politiche ambientali italiane sono fortemente influenzate dagli obiettivi del Green Deal europeo e dai fondi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza)

I Verdi italiani oggi

Il partito dei Verdi italiani, ufficialmente noto come Europa Verde, è attualmente parte integrante dell’alleanza Alleanza Verdi e Sinistra (AVS), che include anche Sinistra Italiana. Questa coalizione si presenta come la principale forza politica in Italia con una piattaforma apertamente ecologista e progressista. Europa Verde si ispira ai movimenti verdi europei, come i Verdi tedeschi, e si focalizza su:

  • Riduzione delle emissioni di CO2. Promuove politiche per accelerare la transizione energetica e ridurre la dipendenza dai combustibili fossili.
  • Energie rinnovabili. Sostiene un’espansione massiccia di energia solare, eolica e altre fonti rinnovabili, in linea con gli obiettivi europei di neutralità climatica entro il 2050.
  • Mobilità sostenibile. Propone incentivi per l’acquisto di veicoli elettrici, il miglioramento del trasporto pubblico e la promozione dell’uso della bicicletta.
  • Tutela della biodiversità. Punta a rafforzare le aree protette e a bloccare il consumo di suolo.
  • Economia circolare. Si batte per una gestione dei rifiuti basata su riuso, riciclo e riduzione degli sprechi.

Nonostante il crescente interesse per l’ambiente, i Verdi italiani faticano a raggiungere percentuali elettorali significative, spesso oscillando intorno al 2%-4%. Ciò è dovuto anche alla frammentazione del panorama politico italiano e alla difficoltà di comunicare efficacemente il messaggio ecologista in un contesto dominato da temi economici e sociali.

Il programma green dei principali partiti italiani

Molti partiti italiani hanno integrato nei loro programmi proposte legate alla sostenibilità ambientale, anche se con approcci spesso divergenti.

Partito Democratico (PD)

Ha adottato una linea ecologista moderata e pro-europea. Tra le sue priorità:

  • Transizione ecologica giusta:  promuove una transizione che tuteli i lavoratori, con incentivi per la riconversione industriale
  • Investimenti in rinnovabili: supporta il Green Deal europeo e spinge per il potenziamento dell’eolico e del solare.
  • Stop al consumo di suolo: avanza delle proposte per preservare il territorio e combattere il dissesto idrogeologico
  • Mobilità sostenibile: propone incentivi per il trasporto pubblico e il passaggio a veicoli elettrici

Movimento 5 Stelle (M5S)

Il M5S è stato uno dei primi partiti italiani a portare l’ambiente al centro del dibattito politico. Le sue proposte includono:

  • Superbonus edilizio: indica delle agevolazioni per l’efficientamento energetico delle abitazioni
  • Stop alle trivellazioni: è contrario alle estrazioni di gas e petrolio in Italia
  • Economia circolare: promuove il riuso e riduzione dei rifiuti
  • Tutela dell’acqua pubblica: ha una forte difesa della gestione pubblica delle risorse idriche

Fratelli d’Italia (FdI)

Fratelli d’Italia, pur non avendo una piattaforma esplicitamente ecologista, ha incluso alcune proposte ambientali nel suo programma:

  • Transizione energetica graduale: sostiene un approccio meno radicale, considerando il gas come fonte di transizione
  • Tutela del patrimonio naturale: vuole valorizzare i parchi e le riserve naturali italiane
  • Indipendenza energetica: pensa ad una maggiore produzione interna di energia, inclusi gas e nucleare di nuova generazione

Lega

La Lega affronta il tema ambientale con un approccio pragmatico, legato alla crescita economica:

  • Sviluppo del nucleare: sostiene l’introduzione del nucleare di nuova generazione come soluzione alla crisi energetica
  • Semplificazione burocratica: propone di accelerare le autorizzazioni per impianti energetici rinnovabili
  • Difesa del territorio: pensa a misure contro il dissesto idrogeologico e per la prevenzione delle catastrofi naturali

Forza Italia

Forza Italia si concentra su:

  • Efficientamento energetico: promuove incentivi per l’edilizia sostenibile
  • Sviluppo tecnologico: sostiene le imprese per investire in tecnologie verdi
  • Collaborazione pubblico-privato: pensa a incentivi per il settore privato nella transizione ecologica

I partiti dei verdi europei

In Germania i Grünen sono da venticinque anni una realtà consolidata. Hanno numeri che ne fanno il terzo partito e sono entrati nel Governo centrale per due legislature. Sono oggi alla guida di un Land ricco come il Baden-Württemberg (in Germania i land sono l’equivalente delle nostre regioni ma con un governo più federalista) per anni roccaforte della destra, dove si concentrano le più grandi aziende automobilistico d’Europa.

In Francia la lista Europe Écologie di Daniel Cohn-Bendit ha dato risultati elettorali a due cifre, tanto che nel 2009 alle Europee, risultarono il secondo partito dopo i socialisti a quota 16,3%, e oggi condividono vittorie e difficoltà con Hollande. Il loro programma è un misto di pragmatismo economico e spirito libertario. Sostengono infatti un modello di sviluppo eco-sostenibile che punta sulle rinnovabili ed elimini lo strapotere del nucleare.

In America, Trump ha cancellato ogni azione pro-ambiente, e subito dopo la sua elezione ha eliminato le azioni del Governo Biden precedente, per limitare il surriscaldamento climatico. E nonostante le critiche non è intenzionato a  tornare sui suoi passi.

E in Italia?

I verdi italiani

Il partito ecologista ce lo abbiamo da trent’anni. Nati nel 1983, i Verdi sono ‘saliti alla ribalta’ nel 1987, grazie anche al disastro di Chernobyl, riuscendo a raccogliere 1 milione di voti (il 2,5%). Ed un altro importante risultato è stato vincere i referendum antinucleari.

Dopo varie scissioni, tra cui la nascita dei Verdi Arcobaleno, i Verdi italiani sono caduti nel dimenticatoio. Dal 1990 che non riescono più a esprimere un numero significativo in Parlamento, sebbene abbia avuto la chance di entrare due volte al Governo col centro-sinistra, nel ’96 e nel 2006, e ormai sono una specie ‘estinta’, annegati nel PD, nella Sinistra e Libertà e nei 5 Stelle.

E oggi, nessun grande partito è in grado di esprimere una posizione precisa sulle grandi tematiche ambientali, che alla stragrande maggioranza dei cittadini interessano davvero perché riguarda tutti i campi della vita quotidiana e delle attività, dalle politiche industriali alla sicurezza sul lavoro, dalla salute al turismo.

Rappresenta bene il caso italiano dei Verdi, l’assurdo della Campania, dove da un anno a questa parte i Verdi sono tornati in auge, battendosi per i lidi, il mare pulito, la raccolta dei rifiuti, le solite cose da ambientalisti insomma. Eppure hanno appoggiato i governi comunali e regionali di sinistra considerati tra i principali responsabili del disastro ambientale e amministrativo di Napoli e della Campania,.

Eppure i Verdi li hanno sostenuti fin dal 1993 come Sindaco di Napoli e tra il 2000 e il 2010 come Presidente della Regione Campania. Certo, il loro peso era bassissimo, con pochi seggi di diritto a legislatura. Ma il loro nome tra i partiti a sostegno della sua coalizione c’è, ed è ciò che conta. Hanno contribuito ai vari scempi politici, amministrativi e ambientali. Dieci anni di ‘non governo’ per la città partenopea, con problemi mai risolti e continuamente rimandati. Al punto che oggi si sono aggravati, con la città scivolata nel degrado e nello squallore.

Alle prossime politiche come si presenteranno?

Saranno dunque alleati con la sua lista “Rivoluzione civile”, anche con la Lista arancione di De Magistris, Federazione della sinistra (che raccoglie Rifondazione e Comunisti italiani). Una mini-coalizione che, pur se raggiungerà la soglia prevista, gli regalerà a malapena qualche insignificante seggio in Parlamento. Come sempre.

Eppure l’Italia – che patisce un pericolosissimo dissesto idrogeologico diffuso, un mare inquinato quasi su tutta la costa, la presenza di aziende inquinanti con scarsa inclinazione green, città con alti tassi di smog, una differenziata che manca in molti enti locali, e chi più ne ha ne metta – avrebbe bisogno di un partito ecologista forte e influente nelle coalizioni.

Anche nella prossima legislatura dovremo dunque sperare nelle tiratine d’orecchie dell’UE per vedere il Governo fare qualcosa per l’ambiente.

Altro sula politica green

Qualche idea in più sui verdi e altri partiti:

Ultimo aggiornamento il 21 Maggio 2025 da Rossella Vignoli

Iscrivetevi alla newsletter di Tuttogreen.it per rimanere aggiornati sulle ultime novità.

Luca Scialò

Nato a Napoli nel 1981 e laureato in Sociologia con indirizzo Mass Media e Comunicazione, scrive per TuttoGreen da maggio 2011. Collabora anche per altri portali, come articolista, ghost writer e come copywriter. Ha pubblicato alcuni libri per case editrici online e, per non farsi mancare niente, ha anche un suo blog: Le voci di dentro. Oltre alla scrittura e al cinema, altre sue grandi passioni sono viaggiare, il buon cibo e l’Inter. Quest’ultima, per la città in cui vive, gli ha comportato non pochi problemi. Ma è una "croce" che porta con orgoglio e piacere.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio