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Italia è prima per inquinamento dell’acqua da metalli pesanti

In occasione della Giornata mondiale dell’acqua, Legambiente ha pubblicato un dossier da cui emerge che l’Italia è prima per inquinamento dell’acqua da metalli pesanti rispetto al resto dell’Europa, soprattutto per la presenza di mercurio, nichel, cadmio e arsenico. che ci finiscono a causa degli scarichi industriali.

Italia è prima per inquinamento dell’acqua da metalli pesanti

I dati sono stati estrapolati dal registro “European pollutant release and transfer register”, che non prende però in considerazione le situazioni illegali molto presenti nel nostro Paese. Dunque, per l’Italia, una realtà ancora più negativa…

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Snocciolando i dati, purtroppo aggiornati al 2012, si scopre che in Italia sono state emesse oltre 140 t di metalli pesanti direttamente nelle acque, di cui 51 t di zinco, 31 t di nichel, 31 t di cromo, 12,7 t di piombo, 9 t di rame, 4,85 t di arsenico, 1,84 t di cadmio e 258 kg di mercurio.

Per quanto riguarda le sostanze inorganiche, in particolare cloruri fluoruri e cianuri, si arriva a quasi 2,8 milioni di t, di cui quasi la metà derivanti da attività di tipo chimico.

Ci sono poi le sostanze organiche, sempre nelle classe di quelle “pericolose prioritarie”, come l’antracene, il benzene, gli idrocarburi policiclici aromatici (Ipa) e i nonilfenoli. Se per i primi non risultano emissioni in acqua da parte degli impianti industriali, per i nonilfenoli ammontano a 2,9 tonnellate, quantità corrispondente a circa il 60% dell’emissione europea totale, per gli Ipa a 1,25 t – pari al 39% della quantità totale a livello europeo – e per il benzene a 0,91 t.

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L’Italia sta dunque violando la direttiva europea 2000/60, promulgata proprio per tutelare laghi, falde, fiumi, pesantemente inquinati negli ultimi cinquant’anni con l’arrivo dell’industrializzazione del nostro Paese.

La direttiva sollecita anche i Paesi a utilizzare fondi pubblici per controllare gli scarichi e bonificare le aree inquinate. Ma a 14 anni dalla sua approvazione, nel nostro Paese tale direttiva è rimasta lettera morta.

Luca Scialò

Nato a Napoli nel 1981 e laureato in Sociologia con indirizzo Mass Media e Comunicazione, scrive per TuttoGreen da maggio 2011. Collabora anche per altri portali, come articolista, ghost writer e come copywriter. Ha pubblicato alcuni libri per case editrici online e, per non farsi mancare niente, ha anche un suo blog: Le voci di dentro. Oltre alla scrittura e al cinema, altre sue grandi passioni sono viaggiare, il buon cibo e l’Inter. Quest’ultima, per la città in cui vive, gli ha comportato non pochi problemi. Ma è una "croce" che porta con orgoglio e piacere.

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