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Latte vegan derivato dal lievito, voi lo berreste?

Allo studio un nuovo latte vegetale derivato dal lievito, ma voi lo berreste? Scopriamo di cosa si tratta.

Latte vegan derivato dal lievito, voi lo berreste?

Nei laboratori di bioingegneria della Silicon Valley un gruppo di giovani ricercatori sta mettendo appunto quella che potrebbe diventare la rivoluzione del secolo in ambito alimentare: la creazione di un latte vegetale derivato dal lievito e concepito come sostituto del latte di mucca. Ma quali sono le prime reazioni dell’opinione pubblica rispetto ad una simile prospettiva?

L’idea di bere un latte geneticamente modificato fa inorridire molti, alimenta il dibattito in seno alla comunità scientifica, mentre è ben accolta da animalisti e sostenitori di un’agricoltura umana e sostenibile e fa già esultare i vegani che scalpitano all’idea che un cambiamento così epocale per i prodotti lattiero-caseari venga finalmente messo in atto.

Ma quali sono le ragioni che stanno spingendo intere comunità scientifiche sparse per il Mondo a lavorare su alimenti ‘fabbricati’ in laboratorio, alternativi a quelli tradizionali? È possibile che, in un futuro non così remoto, berremo latte artificiale prodotto dal lievito modificato in vitro anziché vaccino?

Una cosa è ormai certa: la produzione del latte di mucca è diventata economicamente ed ecologicamente insostenibile sia per il mercato che per l’ambiente, dunque la necessità di trovare delle alternative è quanto mai urgente. Analogamente alla produzione delle carni destinate al consumo umano, anche quella del latte è una filiera con un impatto molto pesante sull’ambiente, sui costi degli allevamenti e sul benessere degli animali. Secondo l’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura delle Nazioni Unite, infatti, la produzione di latte è responsabile del 3% delle emissioni globali di gas serra prodotte ogni anno nel Mondo. La maggior parte dei gas inquinanti (sopratutto metano), derivano proprio dalle flatulenze delle mucche.

Sono molti, inoltre, quelli che puntano il dito contro la poca ‘eticità’ dei prodotti lattiero-caseari e dell’intero comparto zootecnico moderno. Nei caseifici, infatti, gli animali vengono allevati in stalle iper-affollate, alimentati ad ormoni e antibiotici, inseminati artificialmente e separati immediatamente dai piccoli per mantenere alta la produzione di latte, a fronte di una richiesta mondiale che continua a crescere di anno in anno.

Leggi anche: Le alternative naturali al latte vaccino

È anche vero, però, che il latte di origine vegetale, sia per proprietà organolettiche che per gusto, non può essere considerato come l’unica alternativa al latte vaccino. Quello che serve è un prodotto che possa essere proposto al mercato globale a prezzi competitivi, un prodotto del tutto simile a quello ‘originale’, capace di fornire lo stesso apporto di proteine, grassi, minerali e zuccheri, che rispetti in tutto e per tutto la struttura e il sapore del latte di mucca. Un latte controllato, selezionato e molto più salutare, grazie al controllo dell’intero processo produttivo e degli ingredienti selezionati.

Ed è proprio a questo tipo di prodotto che i ricercatori affermano di essere arrivati in laboratorio. Ma voi lo berreste?

Erika Facciolla

Giornalista pubblicista e web editor free lance. Nata nel 1980, si trasferisce a Bologna dove si laurea in Scienze della Comunicazione. Dal 2005 è pubblicista e cura una serie di collaborazioni con redazioni locali, uffici stampa e agenzie editoriali. Nel 2011 approda alla redazione di tuttogreen.it per occuparsi di bellezza e cosmetica naturale, fonti rinnovabili e medicine dolci.

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