Elevare i limiti inquinamento elettromagnetico: c’è chi dice no!
Sembra che stia per arrivare un nuovo decreto sulla banda larga e le tecnologie wireless che va anche a elevare i limiti inquinamento elettromagnetico, ma le polemiche sono tante.
Oltre settantamila medici tra biologi, fisici e ricercatori hanno aderito ad una lettera aperta indirizzata al Governo italiano per dire ‘NO’ all’innalzamento dei limiti previsti per l’inquinamento elettromagnetico. Un provvedimento che ha già suscitato molte polemiche e preoccupazioni in tutta la comunità scientifica e che si trova tuttora al vaglio dell’Esecutivo.

L’appello, firmato anche da 50 associazioni e diversi comitati italiani, sottolinea la pericolosità e i rischi per la salute umana e per l’ambiente legati ad un’esposizione sempre più massiccia a campi elettromagnetici a radiofrequenza e microonde generati da telefoni cellulari, smartphone, tablet, antenne wifi, radar, ripetitori radiofonici e radiotelevisivi e della telefonia mobile, sempre più diffusi sul nostro territorio.
Leggi anche:
- Elettrosmog: cos’è e che rischi comporta?
- Elettrosmog, in arrivo 20.000 nuove antenne
- Inquinamento elettromagnetico: valori, limiti e organi preposti al controllo
Oltre alla lettera sottoscritta dai tanti rappresentati della Comunità scientifica Italiana, chiunque può aderire entro fine marzo alla petizione cartacea per la tutela della salute contro le radiazioni elettromagnetiche: basta stampare la petizione e compilarla con il nome e cognome, il documento di riconoscimento, la data e la firma del sottoscrittore.
Le petizioni così compilate dovranno essere spedite ad AMICA – Casella Postale 3131 – 00121 Roma
L’iniziativa scaturisce dai recenti piani di sviluppo resi noti dal Governo a supporto della banda larga e delle tecnologie di comunicazione senza fili, comprese le reti wifi, i ripetitori radiofonici, radiotelevisivi e della telefonia mobile. Secondo i bene informati, l’obiettivo dell’Esecutivo è di innalzare i limiti previsti dalla legge per l’inquinamento da fonti elettromagnetiche di 10 punti, equiparandoli a quelli già in vigore in Europa.
Tra le richieste più importanti, la petizione fa esplicito riferimento al divieto dell’installazione di reti WiFi negli asili e nelle scuole frequentate da ragazzi sotto i 16 anni di età e alla necessità di aggiornare gli standard di valutazione redatti dall’Institute of Electrical and Electronic Engineers nel 1992 e ritenuti ormai obsoleti. A tal proposito, anche la IARC (Associazione internazionale per la ricerca contro il cancro) ha riconosciuto nel 2011 la possibilità di un effetto cancerogeno per l’uomo indotta dall’esposizione a radiazioni non ionizzate che avrebbero, dunque, effetti biologici e non solo termici.