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Malformazioni dal petrolio: studio le conferma

Il disastro del Golfo del Messico causato della Deepwater Horizon, la piattaforma che ha provocato la dispersione di milioni di litri di greggio nelle acque del golfo, continua a provocare danni ingentissimi ad un intero ecosistema con conseguenze a dir poco inquietanti per le specie viventi che popolano le acque messicane.

Malformazioni dal petrolio: studio le conferma

Se da una parte le stime sui danni economici e ambientali continuano a crescere vertiginosamente di giorno in giorno, dall’altra gli effetti dell’inquinamento e gli altissimi livelli di tossicità raggiunti  preoccupano esperti e ricercatori di tutto il mondo, soprattutto dopo la diffusione di uno studio pubblicato sull’ Enviromental Scienze and Technology che ha dimostrato la correlazione tra il petrolio e l’insorgenza di gravi malformazioni genetiche negli embrioni di pesce.

La ricerca è stata condotta da un team di esperti dell’Università della California che ha analizzato le implicazioni dell’inquinamento da petrolio sullo sviluppo dei Killfish del Golfo del Messico, considerati i principali indicatori ambientali dell’ecosistema di riferimento e utilizzati per capire i potenziali rischi per la salute umana.

I Killfish, infatti, comprendono specie di pesci stanziati nelle zone più paludose della costa, dove gli accumuli della marea nera sono ancora oggi evidenti. Anche se non destinati all’alimentazione dell’uomo, questi pesci sono considerati importanti per via del ruolo svolto nella catena alimentare della comunità ittica autoctona. Il fatto di essere pesci non migranti, inoltre, li rende i soggetti ideali per saggiare le reali condizioni del loro ambiente.

Lo studio ha evidenziato che lo sviluppo di molte cellule embrionali di Killfish sono state seriamente compromesse da malformazioni e difetti genetici indotti dalla pesante contaminazione delle acque, a tre anni di distanza dall’incidente.

Anche se è prematuro stabilire gli effetti che tutti ciò potrebbe avere sull’uomo, tali risultati confermano la pericolosità del petrolio sullo sviluppo e la riproduzione degli essere viventi. Una relazione talmente evidente che gli esperti non escludono che l’impatto sulla popolazione potrebbe manifestarsi in modi analoghi più avanti nel tempo.

Allarmismo o minaccia reale? La scienza continua a fornire risposte precise, ma l’uomo non sembra preoccuparsene…

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Erika Facciolla

Giornalista pubblicista e web editor free lance. Nata nel 1980, si trasferisce a Bologna dove si laurea in Scienze della Comunicazione. Dal 2005 è pubblicista e cura una serie di collaborazioni con redazioni locali, uffici stampa e agenzie editoriali. Nel 2011 approda alla redazione di tuttogreen.it per occuparsi di bellezza e cosmetica naturale, fonti rinnovabili e medicine dolci.

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