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Molte erbe usate da millenni per curare stanno sparendo

Buone e belle, ma sempre più rare. La maggior parte delle piante officinali utilizzate in prodotti farmaceutici  e parafarmaceutici per le loro proprietà benefiche, scarseggiano sempre più in natura. A lanciare l’allarme è il Botanic Gardens Conservation International che parla di 15-50 mila specie di piante officinali in via di estinzione.

Molte erbe usate da millenni per curare stanno sparendo

Secondo gli esperti, infatti, alcune preziosissime erbe starebbero letteralmente scomparendo mettendo a serio rischio la ricerca e la cura di malattie gravi come il cancro e l’HIV.

Qualche esempio? Il tasso, la cui corteccia è ricca di paclitaxel (principio attivo antitumorale); l’Hoodia, nota per la capacità di bloccare l’appetito che la rendono l’ingrediente fondamentale di tantissimi prodotti dimagranti; la magnolia, il cui principio attivo, l’honokiolo, è efficace nella cura del cancro, di alcune malattie cardiache e della demenza senile.

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Tra le varietà a rischio, anche il ciliegio africano (Prunus africana) dal quale si estrae una molecola per curare malattie della prostata.

I responsabili di tutto questo sono, manco a dirlo, le coltivazioni intensive e l’inquinamento che inevitabilmente comportano la distruzione degli habitat naturali e la prolificazione di specie invasive ‘competitive’. Oltre al largo impiego di queste estratti vegetali in medicina e cosmesi, il fattore principale alla base della loro sparizione è l’alto tasso di deforestazione che interessa l’intero Pianeta. E vista l’incidenza negativa che questo fenomeno potrebbe comportare sulla ricerca e sul destino della sanità mondiale, l’allarmismo degli scienziati sembra essere più che fondato.

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Una minaccia per la ricerca, per l’umanità, per la biodiversità e soprattutto per la salute di milioni di persone che, nel solco di una tradizione (ormai millenaria) divenuta scienza, ripongono le loro speranze nella medicina tradizionale la cui linfa vitale è rappresentata proprio da queste preziose piante.

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Erika Facciolla

Giornalista pubblicista e web editor free lance. Nata a Cosenza il 25 febbraio 1980, all'età di 4 anni si trasferisce dalla città alla campagna, dove trascorre un'infanzia felice a contatto con la natura: un piccolo orticello, un giardino, campi incolti in cui giocare e amici a 4 zampe sullo sfondo. Assieme a lattughe, broccoli e zucchine coltiva anche la passione per la scrittura e la letteratura. Frequenta il liceo classico della città natale e dopo la maturità si trasferisce a Bologna dove si laurea in Scienze della Comunicazione. Dal 2005 è pubblicista e cura una serie di collaborazioni con redazioni locali, uffici stampa e agenzie editoriali del bolognese. Nel 2011 approda alla redazione di TuttoGreen con grande carica ed entusiasmo. Determinata, volitiva, idealista e sognatrice, spera che un giorno il Pianeta Terra possa tornare ad essere un bel posto in cui vivere.

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Un commento

  1. Aggiungete l’ irrorazione di scie chimiche permessa dai nostri governi che imperversano nei nostri cieli che colpiscono piante,terreni ed essere umani.

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