Forse pochi si ricordano che negli USA ormai non vige nessun obbligo di contrassegno sulle etichette alimentari e che con il referendum della California del 2012 c’è stato il via libera alla vendita di sementi e semi geneticamente modificati.
Ad approfittarsene le multinazionali Monsanto e DuPont che, dopo la vittoria legata alla Proposition 37 che chiedeva di rendere obbligatoria l’indicazione OGM sulle etichette sui prodotti alimentari, non si sono più fermate e anzi hannoa ncora più liberta grazie all’approvazione della legge HR933 – già ribattezzata da ecologisti e attivisti ‘Monsanto Protection Act’ – che di fatto liberalizza la vendita e l’utilizzo in agricoltura di OGM almeno fino al 2015, impendendo ai tribunali qualsiasi ricorso.
Si tratta chiaramente di una storia di soldi, dal momento che appare evidente che in California gli stanziamenti della lobby rappresentata dai giganti dell’agro-alimentare americano sono stati 5 volte più alti dell’opposizione, e hanno portato al risultato sperato: non è obbligatorio dare indicazioni in etichetta se un prodotto contiene ingredienti OGM o meno.
Ma in America non tutti gioiscono e aumentano i mal di pancia tra gli agricoltori e gli oppositori del colosso internazionale delle sementi biotech.
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Un nutrito gruppo di attivisti guidati da Dave Murphy, fondatore di ‘Food Democracy Now’, ha più volte manifestato il proprio disappunto davanti ai cancelli della Casa Bianca in segno di protesta contro l’accordo firmato con il benestare del Presidente Americano. Sul sito ufficiale dell’associazione è comparsa una lettera che chiede ai cittadini americani (e non solo) di firmare la petizione per chiedere che l’etichettatura dei prodotti OGM diventi obbligatoria.
Giuristi ed esperti in materia di sicurezza alimentare si associano al coro dei dissensi sull’uso libero di prodotti OGM negli Stati Uniti, sottolineando che gli studi sui rischi per la salute legati al consumo di cibo provenienti da prodotti geneticamente modificati non sono mai stati approfonditi.
Intanto i potenti si godono la vittoria …
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