La scuola che produce energia illuminando un intero quartiere
Un piccolo ‘miracolo’ si compie, mentre leggete questo articolo, in un quartiere alla periferia nord di Londra, in una scuola che produce energia a beneficio dell’intera comunità.
Si tratta della scuola primaria di Ashmount, piccolo istituto del Crouch Hill Community Park, che da sola genera energia e calore sufficiente a illuminare e riscaldare tutto il quartiere.
L’edificio – progettato secondo l’innovativo sistema energetico ‘carbon-negative‘ dallo studio di architettura Penoyre&Prasad – si è già aggiudicato il prestigioso premio BREEAM ed è stato recentemente riconosciuto come uno de migliori progetti di architettura londinesi del 2015 dal Royal Institute of British Architects.
Ma vediamo nel dettaglio di cosa si tratta. Innanzitutto l’edificio fa parte di un progetto di recupero e riqualificazione urbana del Metropolitan Open Land e sorge all’interno di un sito molto importante dal punto di vista ecologico e paesaggistico per la comunità.
Le superfici verticali che compongono l’istituto sono state studiate per massimizzare la luce naturale che filtra in tutti gli ambienti interni, pur mantenendo il giusto livello di privacy e un adeguato isolamento termico.
Gli obiettivi perseguiti durante la progettazione di questa scuola che produce energia da parte dagli architetti dello studio Penoyre & Prasad sono il bassissimo consumo energetico, il recupero di calore attraverso il sistema e-stack, elevati livelli di isolamento e la riciclabilità dei materiali utilizzati e il recupero di quelli di scarto. In effetti la scuola di Ashmount è stata costruita con materie prima riciclate per almeno il 30%, elementi architettonici a basso VOC (Volatile Organic Compounds) e legname certificato FSC.
Circa il 90% dei materiali di risulta, invece, è stato avviato a un processo di riciclo.
Oltre ad essere un ammirevole esempio di architettura a basso impatto ambientale e ad ancor più basso consumo energetico, la scuola produce energia propria in grande quantità grazie ad un innovativo sistema basato su fonti energetiche rinnovabili.
Un impianto cogenerativo alimentato da microturbine a gas, infatti, genera calore sufficiente a soddisfare il fabbisogno dell’istituto e degli edifici residenziali vicini. In inverno, quando la richiesta energetica cresce, le aule scolastiche sono riscaldate dal’energia prodotta da una caldaia a biomassa. Nessun pericolo di spreco neanche sul fronte idrico: l’acqua piovana e le acqua grigie vengono raccolte e riciclate per l’irrigazione e i servizi igienici. Stupefacente, non vi pare?
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Ultimo aggiornamento il 5 Luglio 2024 da Rossella Vignoli