Vasi biodegradabili: la rivoluzione verde che sta cambiando il modo di fare giardinaggio
Fatti con sughero, fondi di caffé, amido di patate e altri materiali
Vi siete mai trovati nella situazione di aver accumulato, in un angolo del vostro giardino o del garage, tantissimi vasi di plastica? Ogni volta che acquistiamo piante e fiori al vivaio, accade che ci rimangano questi contenitori in plastica che non sappiamo come riutilizzare e finiscono per ammucchiarsi perchè ci dispiace buttarli via. Ecco che nascono, quindi, dei vasi biodegradabili che possono essere interrati insieme alle piante oppure fungere da concime in giardino una volta ultimato il loro scopo.
Sommario
- La composizione dei vasi biodegradabili: materiali che rispettano la natura
- Come vengono usati: molto più di semplici contenitori
- Quanto costano: un investimento per l’ambiente
- Esempi di vasi biodegradabili di design
- Domande e risposte: tutto quello che c’è da sapere sui vasi biodegrabili
- Altri approfondimenti da leggere
La composizione dei vasi biodegradabili: materiali che rispettano la natura
I vasi biodegradabili sono il risultato di un’attenta ricerca nel campo dei materiali ecosostenibili. La fibra di cocco pressata è uno dei materiali più utilizzati: deriva dagli scarti della lavorazione delle noci di cocco e offre un’ottima struttura porosa che favorisce lo sviluppo radicale delle piante.
Quando parliamo di pasta di carta riciclata, invece, ci riferiamo a un processo che dà nuova vita a materiali cartacei destinati allo smaltimento, trasformandoli in contenitori robusti ma completamente degradabili.
Il bambù, con la sua rapidità di crescita e la naturale resistenza, rappresenta un’altra eccellente materia prima. Gli scarti della sua lavorazione vengono triturati e pressati per creare vasi particolarmente resistenti.
Non meno importante è il PLA, un materiale innovativo derivato dall’amido di mais, che si comporta come una plastica ma si degrada completamente in condizioni naturali.
Come vengono usati: molto più di semplici contenitori
Nel settore vivaistico, questi vasi hanno rivoluzionato il processo di produzione delle piantine. Immaginate di non dover più estrarre delicatamente una piantina dal suo vaso per trapiantarla: con i contenitori biodegradabili, si mette a dimora l’intero vaso che, decomponendosi, nutrirà il terreno circostante.
Questo processo riduce drasticamente lo stress da trapianto, aumentando le possibilità di sopravvivenza delle giovani piante.
Nell’orticoltura domestica, rappresentano una soluzione ideale per chi vuole iniziare a coltivare i propri ortaggi senza preoccuparsi dello smaltimento dei contenitori. Sono perfetti per la semina di pomodori, peperoni, melanzane e altre piante da orto che necessitano di un periodo di crescita protetta prima del trapianto in piena terra.
Quanto costano: un investimento per l’ambiente
Parliamo ora dell’aspetto economico, spesso determinante nelle scelte d’acquisto. È vero, i vasi biodegradabili possono sembrare inizialmente più costosi dei loro equivalenti in plastica. Un vasetto piccolo per semenzali può costare tra i 30 e i 50 centesimi, mentre quelli più grandi per piante sviluppate possono arrivare a 2-3 euro.
Eccovi una tabella di sintesi dei prezzi:
Tipologia | Dimensioni | Prezzo | Note |
---|---|---|---|
Vasi piccoli | 7-9 cm | 0,30-0,50€ | Prezzo per pezzo |
Vasi medi | 12-15 cm | 0,80-1,20€ | Prezzo per pezzo |
Vasi grandi | 20+ cm | 1,50-3,00€ | Prezzo per pezzo |
Confezioni multiple | Misure varie | 15-25€ | 50-100 pezzi per confezione |
Kit completi per semina | Set assortito | 20-40€ | Include vasi, terriccio e accessori |
Tuttavia, è importante considerare il quadro completo:
- Non dovrete preoccuparvi dello smaltimento
- Miglioreranno la qualità del vostro terreno
- Ridurranno le perdite durante il trapianto
- Contribuiranno a diminuire l’inquinamento da plastica
Per chi vuole iniziare, esistono pratici kit completi che includono vasi di diverse dimensioni, terriccio e talvolta anche semi, con prezzi che variano dai 20 ai 40 euro. Le confezioni multiple sono particolarmente convenienti per chi ha necessità di maggiori quantità: una confezione da 50-100 pezzi può costare tra i 15 e i 25 euro.
Esempi di vasi biodegradabili di design
La linea Pothram, ideata da Matthew Waldman e il suo team, si compone di un’intera linea di graziose fioriere ottenute riciclando i fondi di caffè normalmente scartati dai consumatori. Dopo diversi esperimenti, è stato scoperto che mescolandoli a speciali resine è possibile ottenere infinite forme di vasi e, a seconda della tipologia di caffé usato, texture e colori molto diversi.
Il designer Harry Yoell, invece, ha ottenuto vasi biodegradabili al 100% partendo dall’amido vegetale delle patate. Questi vasi sono particolarmente indicati per le erbe stagionali o per le piante con una crescita molto veloce, così da poter essere riciclati nel terreno una volta che la pianta ha fatto il suo corso.
Infine, il classico ed elegante sughero, in questo caso ottenuto dai tappi delle bottiglie di vino. I vasi Corkits sono decisamente eco-friendly e si prestano molto bene ad ospitare piccoli fiori, erbe o spezie. Il sughero rende questi vasi antibatterici, estremamente durevoli e riciclabili al 100%.
L’imperativo è dare spazio alla fantasia e ognuno di noi può trovare il modo ideale per dare una nuova vita a ciò che credevamo inutile e ottenere, così, nuovi ed originali vasi biodegradabili per il proprio giardino.
Domande e risposte: tutto quello che c’è da sapere sui vasi biodegrabili
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Quanto tempo resistono questi vasi prima di degradarsi?
La durata dipende da diversi fattori: il materiale utilizzato, le condizioni ambientali e l’umidità del terreno. In generale, potete aspettarvi che mantengano la loro struttura per 3-6 mesi, tempo sufficiente per la crescita delle vostre piantine. Una volta interrati, il processo di degradazione completa può richiedere da 3 mesi a un anno.
Posso utilizzarli per le mie piante perenni?
Questi vasi non sono la scelta migliore per piante che devono rimanere in vaso a lungo termine. Sono invece perfetti per la fase di crescita e trapianto. Per le piante perenni da terrazzo o da interno, meglio optare per vasi tradizionali in materiali durevoli come il coccio.
Come devo conservarli prima dell’uso?
È fondamentale mantenerli in un ambiente asciutto e al riparo dall’umidità eccessiva. L’ideale è conservarli in un luogo ventilato, evitando il contatto diretto con il pavimento. In questo modo, potrete preservarne l’integrità fino al momento dell’utilizzo.
Sono davvero resistenti come sembrano?
La resistenza di questi vasi è calibrata per il loro scopo: reggono perfettamente durante la fase di crescita della pianta e cominciano a degradarsi solo quando entrano in contatto prolungato con il terreno umido. Non aspettatevi la stessa durabilità della plastica, ma piuttosto una resistenza “intelligente” che si adatta al ciclo di vita della pianta.
Cosa succede se non li interro e voglio continuare a usarli?
Questi vasi sono progettati per un uso singolo. Con l’esposizione continua all’acqua e all’umidità, inizieranno gradualmente a degradarsi anche se non interrati. Il consiglio è di utilizzarli secondo il loro scopo originale: far crescere le piante e poi interrarli direttamente.
Come influiscono sulla crescita delle piante?
Molti giardinieri riferiscono risultati sorprendenti: le radici sembrano svilupparsi meglio grazie alla maggiore traspirabilità dei materiali naturali. Inoltre, quando il vaso inizia a degradarsi, rilascia gradualmente nutrienti nel terreno, favorendo una crescita più sana della pianta.
Altri approfondimenti da leggere
Se amate piante e giardino:
Ultimo aggiornamento il 4 Dicembre 2024 da Rossella Vignoli
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