Il sale è ovunque: perché ne assumiamo troppo senza accorgercene
Il sale è ovunque, spesso invisibile. E l’eccesso può danneggiare la salute più di quanto immaginiamo.
È un gesto automatico: si prende il sale, si aggiunge “un pizzico” e si porta il piatto in tavola. Eppure il sale è uno degli ingredienti che più facilmente sfuggono al nostro controllo quotidiano.
Se ormai sappiamo che l’olio extravergine d’oliva è il miglior condimento da usare in cucina, sul sale il discorso è più delicato. A livello globale, infatti, tendiamo a consumarne molto più del necessario, spesso senza rendercene conto.
Sommario
Quanto sale dovremmo mangiare davvero
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il consumo di sale non dovrebbe superare i 5 grammi al giorno a persona, l’equivalente di circa un cucchiaino da tè.
Il problema è che questa quantità viene spesso raggiunta — e superata — già a metà giornata, ancora prima di arrivare alla cena.
Il vero nemico è il “sale nascosto”
Non tutto il sale che assumiamo arriva dal cucchiaino che usiamo a tavola. Una quota importante proviene da alimenti insospettabili, soprattutto prodotti confezionati e industriali.
Cracker, biscotti, cereali per la colazione, merendine, ma anche verdure e legumi in barattolo possono contenere quantità rilevanti di sodio. È il cosiddetto sale nascosto: non lo vediamo, ma pesa moltissimo sul totale giornaliero.
Perché troppo sale fa male alla salute
Un consumo eccessivo e costante di sale è associato a numerosi problemi di salute, tra cui:
- aumento del rischio di ipertensione
- maggiore probabilità di malattie cardiovascolari
- sovraccarico dei reni e problemi renali
- fragilità ossea
- aumento del rischio di tumori allo stomaco
Si tratta di effetti che non compaiono subito, ma che si accumulano nel tempo, spesso in modo silenzioso.
Come ridurre il sale senza rinunciare al gusto
La buona notizia è che ridurre il sale è possibile senza trasformare i piatti in qualcosa di insipido o poco appetitoso.
Alcune strategie semplici ed efficaci:
- scolare e sciacquare sempre verdure e legumi in barattolo
- leggere e confrontare le etichette prima dell’acquisto
- scegliere prodotti con minor contenuto di sale
- ridurre gradualmente la quantità aggiunta a tavola
- usare spezie, erbe aromatiche, agrumi e aromi naturali per insaporire
Il palato si adatta più velocemente di quanto si pensi. Dopo qualche settimana, piatti un tempo “normali” possono sembrare addirittura troppo salati.
Una rieducazione del gusto che fa bene al corpo
Ridurre il sale non significa rinunciare al piacere di mangiare, ma rieducare il gusto in modo graduale e sostenibile.
È un cambiamento semplice, alla portata di tutti, che può avere effetti concreti sulla salute a lungo termine. E spesso basta molto meno sale di quanto immaginiamo.
Fonte: Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)
Ultimo aggiornamento il 19 Dicembre 2025 da Rossella Vignoli
Iscrivetevi alla newsletter di Tuttogreen.it per rimanere aggiornati sulle ultime novità.