Londra lancia i pocket park
E’ sicuramente tra le città più dinamiche, vivaci e stimolanti del mondo, sempre all’avanguardia e pronta a lanciare nuove tendenze. Qui, tradizione e modernità, natura e cultura, s’intrecciano in un complesso affascinante e multietnico, che non finisce mai di meravigliare per originalità e creatività. Avete già indovinato a quale metropoli ci stiamo riferendo?
Ma sì, non poteva che essere lei, Londra, la stupenda capitale del Regno Unito!
Tra le sue innumerevoli attrazioni, non possiamo dimenticare l’eleganza, l’ordine e i profumi dei circa 1.700 parchi che costellano la capitale, dal celebre Hyde Park ai formali Royal Botanic Gardens, dal parco di rappresentanza Saint James Park alla quiete di Kensington Park, dalla grandiosità di Regent’s Park al tranquillo Green Park, senza dimenticare Richmond, il più grande parco reale, o Greenwich Park, che offre i più bei panorami sulla città.
Pensate, quasi l’11% della Greater London è zona adibita a parco, per un totale di circa 180 Kmq! Un vero polmone verde fa quindi respirare la città, che, in tema di risorse naturali, non ha nulla da invidiare alle altre capitali mondiali.
Eppure, non contento, l’eccentrico sindaco Boris Johnson, già noto per scorrazzare in città con la sua inseparabile bici, ha lanciato una nuova iniziativa alquanto allettante, i parchi ‘tascabili’ (chiamati molto pragmaticamente dall’amministrazione ciottadina pocket park)!
Si tratta di 100 nuove piccole oasi di verde di quartiere che verranno create in aree già esistenti, poco utilizzate o abbandonate, per regalare ai londinesi un momento di relax, incontro, serenità e fuga dal traffico, dai rumori e dai ritmi insostenibili della vita cittadina. Il progetto, che rientra nella più vasta iniziativa denominata “London’s Great Outodoors”, mira alla riqualificazione urbana di aree comuni, quali strade, piazze, canali e rive del Tamigi, per migliorare la qualità dell’aria e della vita dei londinesi, all’insegna della sostenibilità ambientale.
Non più grandi di un campo da tennis, questi ‘Pocket Parks’ nascono dall’intento di migliorare alcune aree compromesse dallo sviluppo urbano e dare più comfort agli abitanti.
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Il primo ad aprire, a primavera 2013, è stato il pocket park di Stockwell, dove uno spiazzo di cemento dietro una fermata dell’autobus è stato trasformato in una mini-oasi di verde dove gli abitanti del quartiere possono coltivare della frutta.
In questi nuovi angoli green si ritroveranno non solo panchine, spazi per i giochi dei bambini, aree relax e varie attrazioni, ma anche zone per le coltivazioni bio di frutta e verdura e per raccogliere l’acqua piovana. Il tutto per rendere ancora più verde, accogliente e affascinante una città che è già tra le più ecologiche e vivibili del mondo. Senza dubbio, un esempio da seguire.
Il progetto, lanciato nel novembre 2012, terminerà con la creazione di questi nuovi 100 mini-parchi di quartiere entro marzo 2015. Dopo la prima assegnazione di fondi – fino a 50.000 sterline per progetto – in 17 circoscrizioni sono in formazione 26 pocket park, originati dalle proposte presentate dalle autorità locali o da gruppi culturali e associazioni di cittadini o commercianti.
“I pocket park trasformeranno gli spazi in luoghi”, ha dichiarato il sindaco Johnson, che con questa affascinante iniziativa ha dimostrato come si possano fare grandi cose anche con piccoli finanziamenti. Bastano inventiva, orgoglio ed entusiamo.
Cos’altro aspettano le città italiane?
Ultimo aggiornamento il 21 Giugno 2024 da Rossella Vignoli