Fai da te

Colle naturali: la guida al fai da te

Le colle possono essere di origine sintetica o di origine naturale.
Soprattutto quando si hanno in casa dei bambini piccoli e molto creativi, ci si può porre il problema di dar loro da utilizzare per i loro giochi un prodotto che non sia nocivo e con cui possano ‘pasticciare’ senza alcun rischio.

Colle naturali: la guida al fai da te

La più nota e la più semplice tra le colle naturali fai-da-te è senza dubbio quella ottenuta impastando farina ed acqua: infatti, essa viene spesso utilizzata in luogo della colla vinilica nella produzione della cartapesta, è completamente atossica,  oltre che di semplicissima realizzazione. Quel che occorre, a tal scopo, è un pentolino abbastanza capiente, una ciotola, della farina e dell’acqua.

Ecco come si prepara:

  1. far bollire l’acqua;
  2.  a parte, in una ciotola, stemperare la farina con un po’ d’acqua fredda;
  3.   aggiungere lentamente la pastella nella pentola con l’acqua in ebollizione e mescolare fino ad ottenere un buon composto sufficientemente fluido.

Questa colla può durare 1-2 giorni: aggiungendo però del sale o della trementina quando è ancora calda, se ne può prolungare il tempo di conservazione. In ogni caso, questo tipo di colla è adatta ad un uso istantaneo.

Un’alternativa più duratura, invece, per avere a disposizione una ‘scorta’ di colla senza doverla rifare ogni volta al bisogno, è la seguente:

  1. fare sciogliere 10 grammi di amido (di mais, frumento o patata) in 100 ml di acqua distillata (o minerale naturale) calda;
  2.  incorporare nel miscuglio ancora caldo 10 grammi di glicerina vegetale;
  3. una volta raffreddato il composto, aggiungere altri 10 grammi di glicerina mescolati con 5 gocce di olio essenziale di chiodi di garofano;
  4. mescolare bene e mettere in un barattolo con coperchio, ancor meglio se si ha a disposizione uno di quelli provvisti di pennellino (tipo ‘coccoina’).

Oltre alla colla di origine vegetale, esistono anche colle ricavate da tessuti animali come ossa, pellame e pesce. Tra le colle di origine naturale, c’è la colla di caseina, ottenuta dagli scarti della produzione casearia di latte e formaggio; esiste anche una colla chiamata ‘colla di coniglio’, ottenuta appunto dal pellame del coniglio, che si presenta in granuli, e, infine, ed è forse la più nota anche per l’uso alimentare, esiste la colla di pesce (ittiocolla), venduta sotto forma di gelatina essiccata in fogli. Essa, infatti, non solo viene utilizzata in cucina come addensante (per preparazioni tipo creme, budini, aspic…) ma è adoperata anche in ebanisteria nella doratura del legno per far aderire la foglia d’oro. Per rimanere nell’ambito del restauro dei mobili, è da ricordare anche la colla di riso, molto adatta per foderare cassetti e vani interni con la carta pregiata, tipo di Varese o di Firenze.

SCOPRI: Come fare la colla di riso

Nella lista non può certo mancare, infine, la colla a caldo da falegname, che si presenta sotto forma di piccole sfere di color ambra: essa è una colla di origine animale, le perle vengono immerse in acqua per qualche ora e solo in seguito sciolte a bagnomaria. Viene stesa a pennello quando e’ ancora calda e non deve essere né troppo liquida e né troppo densa. L’unica accortezza: va utilizzata rapidamente perché il suo potere adesivo inizia con il raffreddamento.

Un ultimo suggerimento: se siete veramente di fretta, non avete la colla in casa e dovete attaccare con urgenza della carta, provate a  sfregare i due lembi da incollare con uno spicchio d’aglio appena tagliato, facendo pressione: vi sorprenderà!

Laura De Rosa

Web editor freelance  di lunga esperienza, specializzata in particolare nei temi del riciclo creativo, fai da te, design sostenibile, folklore e tradizioni del mondo. Scrive per numerose testate del web (GreenMe, Non Sprecare, Donna Moderna, Eticamente) e si occupa parallelamente di illustrazione. Tiene laboratori artistici basati sul riciclo creativo e crea lei stessa oggetti ispirati all'artigianato, alle tradizioni ed al folklore, di cui è appassionata.

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2 Commenti

  1. Costruisco statuine e calchi di riproduzione da molti anni.Mi è giunta all’orecchio dell’esistenza di una resina inodore idrosolubile (Tipo Flatting) che puo ricoprire pitture murali. (Potreste darmi qualche notizia). Attualmente sto facendo delle lampade da giardino,
    Costituite da spago avvolto attorno ad un pallone che poi viene rimosso, lasciando l’intreccio duro ed indeformabile. Esiste qualche resina che può sostituire il Vinavil, per maggiore fortezza. Grazie, Ho bisogno dimolti vs articoli, e per caso ho scoperto il sito. Piacere di avervi conosciuto.

  2. Costruisco statuine e calchi di riproduzione da molti anni. Mi è giunta all’orecchio dell’esistenza di una resina inodore idrosolubile (Tipo Flatting) che può ricoprire pitture murali. (Potreste darmi qualche notizia). Attualmente sto facendo delle lampade da giardino. Costituite da spago avvolto attorno ad un pallone che poi viene rimosso, lasciando l’intreccio duro ed indeformabile. Esiste qualche resina che può sostituire il Vinavil, per maggiore fortezza. Grazie, Ho bisogno di molti articoli e per caso ho scoperto il sito. Complimenti per la qualità degli articoli e piacere di avervi conosciuto.

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