Ambiente

Le città italiane perdono i loro alberi

Utili per schermare dal caldo e abbattere gli inquinanti, ma occorrono interventi mirati e selzione di specie adatte

Vuoi l’aumento delle costruzioni, vuoi gli insetti esotici, vuoi l’inquinamento, e soprattutto, le tempeste che arrivano in ogni stagione ormai, a scombussolare le città italiane, si riducono sempre più alberi, limitando così ancor di più quel poco di verde presente. Ma come mai le città italiane perdono i loro alberi? Quali sono i motivi e quali piani sono allo studio per rinverdire le aree urbane?

Le città italiane perdono i loro alberi

Le città italiane perdono i loro alberi

Secondo un rapporto di Legambiente e dati ISTAT, tra il 2018 e il 2021, in Italia sono stati persi circa 15 milioni di alberi complessivamente, sia in aree urbane che extraurbane, con molte perdite concentrate nelle città.

Solo a Roma, negli ultimi 2 anni, sono stati sradicati 6.647 esemplari, e sono stati rimpiazzati da appena 2.198, su di un patrimonio arboreo stimato in circa 300.000 alberi – almeno secondo l’ultimo censimento del 2002 – e andando avanti in questo modo fra 150 anni non rimarrà un solo albero pubblico! E la distruzione del verde negli ultimi tempi ha colpito quasi tutti i quartieri, dal centro storico ai Parioli , così come al Flaminio.

A Palermo il punteruolo rosso, un coleottero originario dell’Asia, dal 2005 ad oggi ha decimato 10.000 palme e ne sono state sostituite solo il 20%. L’attacco di questo animaletto ha distrutto il patrimonio di Phoenix Canariensis del capoluogo siciliano, costringendo ad abbattere diversi esemplari nelle zone più prestigiose della città, dal lungomare Foro Italico a via dell’Olimpo, una delle strade che porta alla spiaggia di Mondello.

Un parassita che arriva dalla Cina, il tarlo asiatico, ha aggredito betulle, aceri, platani e pruni di Milano. Il bilancio è di 2000 abbattimenti e di una spesa di 8 milioni di euro per sistemare delle nuove varietà immuni ma ad oggi poco si è visto. La Regione ha approntato un piano per sensibilizzare i cittadini contro la presenza di questo animaletto innocuo per l’uomo ma devastante per gli alberi di 20 specie diverse, che sta creando gravi danni per il verde e l’ambiente sia in città che nella provincia. Inoltre, la tempesta del luglio 2023 ha portato a perdere ben 5000 alberi!

A Varese le motoseghe hanno fatto capitolare 18 arbusti davanti alle serre di Villa Recalcati, nel cuore di Casbeno, di fronte al palazzo della Provincia, per la costruzione di un parcheggio.

A Bologna, il caso di piazza Minghetti ha provocato una sommossa popolare. Il progetto di restyling, assai criticato, ha fatto sì che fossero rasi al suolo 12 bellissimi antichi alberi (sostituiti con sole due magnolie rosa), sacrificati – si mormora – per rendere ben visibili i palazzi delle due banche sponsor dell’intervento.

E questo solo per citare le città più importanti o i casi più eclatanti ma il fenomeno è presente e non adeguatamente affrontato un pò da tutte le Amministrazioni. Pensiamo a quanti Comuni minori non sono stati da meno nel contribuire a questa strage.

Perchè si perdono alberi in città

La moria degli alberi in ambiente urbano è causata da diversi fattori, tra cui:

  1. Stress idrico: la carenza d’acqua dovuta a precipitazioni limitate, drenaggio inadeguato o consumo eccessivo da parte delle infrastrutture indebolisce gli alberi, rendendoli più vulnerabili a malattie e infestazioni.
  2. Spazio limitato per le radici: marciapiedi, strade e infrastrutture sotterranee riducono lo spazio per le radici, ostacolando l’assorbimento di acqua e nutrienti.
  3. Inquinamento atmosferico: inquinanti come ozono e particelle sottili danneggiano le foglie, riducendo la fotosintesi e compromettendo la salute degli alberi.
  4. Infrastrutture urbane: costruzioni e compattazione del suolo limitano la crescita e le capacità delle radici.
  5. Malattie e infestazioni: la concentrazione di piante, la mancanza di biodiversità e lo stress urbano aumentano la vulnerabilità a parassiti e patogeni.
  6. Tempeste e ondate di maltempo, come quelle del 2018 (Tempesta Vaia) e altri eventi estremi, dovute al surriscaldamento globale portano di conseguenza a violente tempeste inaspettate che sradicano gli alberi
  7. Invecchiamento delle alberature urbane senza un adeguato ricambio
  8. Parassiti, come il punteruolo rosso e la processionaria, che hanno danneggiato gravemente alcune specie.
  9. Espansione urbana e cantieri che hanno sacrificato spazi verdi.

Nelle sole aree urbane, la perdita è stimata in decine di migliaia di alberi l’anno, con città come Roma, Milano e Torino particolarmente colpite. Questa situazione evidenzia la necessità di politiche di riforestazione urbana e di una gestione più attenta del patrimonio arboreo per contrastare gli effetti del cambiamento climatico e migliorare la vivibilità delle città.

Perchè gli alberi sono utili in città

Uno studio pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences ha analizzato la correlazione tra la presenza di alberi e la variabilità delle temperature urbane. Misurando le temperature lungo 10 percorsi urbani di una città americana, Madison, hanno rilevanto che la presenza degli alberi, variabile tra 0% e 100%, influisce significativamente sul raffreddamento dell’aria.

La massima efficacia si raggiunge con una copertura superiore al 40%, con un abbassamento della temperatura fino a 6° nei punti più efficaci. In media, le aree con più alberi registrano un calo di 3,5° rispetto alle zone meno alberate.

Gli alberi sono dunque la ‘tecnologia più efficace contro il caldo’ perché riducono la domanda di energia per i condizionatori, risparmi economici, calo delle emissioni e prevenzione dei blackout nei giorni più caldi.

Nonostante i benefici, le politiche per incrementare il verde urbano non sono ancora sufficientemente diffuse, sottolineando l’importanza di una maggiore consapevolezza e impegno delle amministrazioni.

Anche l’ENEA ha analizzato la questione della presenza di alberi in città ma ha tratto conclusioni differenti epr la diminuzione dell’inquinamento.

La vegetazione urbana contribuirebbe sì all’abbattimento delle temperature estive ed a limitare la velocità del vento, ma non porta sempre a una riduzione degli inquinanti nell’aria. È quanto emerge da due studi ENEA pubblicati sulla rivista scientifica Forests..

I modelli per la qualità dell’aria dell’ENEA hanno individuato che la quantità di inquinanti rimossi localmente non garantisce sempre un miglioramento della qualità dell’aria.

Gli impatti economici e ambientali delle forestazioni sono significativi, secondo Foreste, 2023 di Legambiente:

  • Mitigazione climatica e qualità dell’aria/terreno: 2.202,9 euro/ettaro all’anno
  • Turismo sostenibile e attività culturali: 639,2 euro/ettaro all’anno
  • Biodiversità ed ecosistemi: 2.342,5 euro/ettaro all’anno

Qual è la città italiana con più alberi

Roma detiene il primato grazie alla sua vasta estensione e alle numerose aree verdi presenti sul territorio urbano ed extraurbano.

Conta oltre 330.000 alberi censiti (secondo dati ISTAT e varie analisi ambientali recenti), distribuiti in parchi, ville storiche, giardini e viali alberati.

Alcuni esempi iconici includono il Parco della Caffarella, Villa Borghese, Villa Ada e il Parco degli Acquedotti.

Questo patrimonio verde contribuisce non solo a migliorare la qualità dell’aria della città, ma anche a offrire ombreggiatura e regolazione termica, fondamentali per un ambiente urbano più vivibile.

Quanti alberi sono stati piantati in Italia

La forestazione è considerata una priorità per l’Italia nella lotta contro il cambiamento climatico e il dissesto idrogeologico.

Secondo l’Atlante delle Foreste 2023, in Italia sono stati piantati oltre 2,4 milioni di alberi su una superficie di 3.000 ettari, frutto di una collaborazione tra pubblico e privato.

Questi interventi, basati su circa 300 macro-progetti in aree urbane ed extraurbane, generano un ritorno economico stimato in 16 milioni di euro all’anno per tutta la durata della vita degli impianti, superiore ai 30 anni, con il recupero dell’investimento iniziale in soli 4-5 anni.

Il PNRR si è posto l’obiettivo di piantare 6 milioni e 600 mila alberi in 6 mila e 600 ettari di foreste urbane in 14 città italiane entro il 2024. Ci riuscirà?

Qual è il paese con più alberi al mondo

Le stime di scienziati ed ambientalisti ha determinato che sia la Russia, con 642 miliardi di alberi in totale , la nazione ad avere più alberi nel Mondo. Cioè ben 55.992 mq di foresta per abitante.

Fonti

Per scrivere questo articolo abbiamo consultato queste fonti scientifiche:

Altro sugli alberi

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Ultimo aggiornamento il 4 Febbraio 2025 da Rossella Vignoli

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Luca Scialò

Nato a Napoli nel 1981 e laureato in Sociologia con indirizzo Mass Media e Comunicazione, scrive per TuttoGreen da maggio 2011. Collabora anche per altri portali, come articolista, ghost writer e come copywriter. Ha pubblicato alcuni libri per case editrici online e, per non farsi mancare niente, ha anche un suo blog: Le voci di dentro. Oltre alla scrittura e al cinema, altre sue grandi passioni sono viaggiare, il buon cibo e l’Inter. Quest’ultima, per la città in cui vive, gli ha comportato non pochi problemi. Ma è una "croce" che porta con orgoglio e piacere.

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