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Cosa si intende per green computing?

L’approccio green all’informatica dalla produzione al riciclo

Con il termine green computing si intende l’uso ecologicamente responsabile dei computer e delle risorse correlate, cioè le best practice nella produzione, smaltimento e utilizzo di pc, sia portatili che desktop. Rientra nella categoria  anche la realizzazione di CPU, server e periferiche a basso consumo energetico, il corretto smaltimento dei rifiuti elettronici (e-waste) e l’utilizzo efficiente del computer, sia a casa che in ufficio, con misure finalizzate al risparmio energetico, come per esempio prevedere lo stand-by per i computer non in funzione.

Cosa si intende per green computing?

Capiamo meglio cosa significhi avere un approccio sostenibile verso la digitalizzazione dei sistemi informatici, utilizzando metodologie green che possano portare alla progettazione, realizzazione e gestione dei dispositivi informatici nel rispetto dell’ambiente.

Cosa è il green computing

Il green computing o informatica verde si occupa di realizzare tecnologie a basso consumo energetico e di realizzare sistemi informatici, dal più piccolo come un cellulare fino ai grandi ed energivori data center, valutando l’intero ciclo di vita (LCA ovvero Life Cycle Assessment) dalla produzione, al funzionamento, fino al fine vita e al riciclo, nel pieno rispetto dell’economia circolare.

In pratica, la realizzazione di impianti informatici green che puntano a evitare spreco di energie durante l’attività, ma anche speco di risorse a fine vita e basso impatto ambientale.

A studiare, analizzare e realizzare una informatica green è l’informatico ambientale. Un ruolo oggi molto richiesto in vista della transizione ambientale a cui i paesi sono chiamati a partecipare.

green computing

Cosa fa un informatico ambientale

Ad occuparsi del Green IT è l’informatico ambientale, un ruolo professionale sorto negli ultimi decenni ed oggi molto richiesto in vista degli ambiziosi obiettivi richiesti per mitigare il cambiamento climatico entro il 2050.

Chi è l’informatico ambientale? Si tratta di un informatico che progetta, realizza e accompagna sistemi software e IoT per favorire l’uso responsabile delle risorse naturali. Ha il compito di applicare tecniche, strumenti e linguaggi digitali nella gestione sostenibile delle aziende.

Quando nasce il green computing?

La prima volta che si sente parlare di informatica in ottica green fu nel 1992 quando l’EPA, Environmental Protection Agency, agenzia americana per la protezione dell’ambiente ha realizzato il cosiddetto marchio Energy Star ovvero un marchio che viene apposto sui dispositivi elettronici per identificare che si tratti di un prodotto a basso consumo di energia.

Il marchio di utilizzo comune per la nostra generazione è composto da una stella bianca su sfondo azzurro, e viene conferito a molte tecnologie americane. E’ la prima volta che si richiede ad un prodotto informatico non solo di essere innovativo e funzionale ma anche di risparmiare energia.

Negli anni successivi anche altri paesi hanno dato vita a marchi di questo genere sia in Europa sia in Asia, che potessero certificare non solo la sostenibilità energetica ma anche la pericolosità per l’ambiente, la ergonomia e la sostenibilità della filiera produttiva.

Dal 2000 in poi sono tante le azioni messe in atto da grandi società informatiche proprio per dare dimostrazione che anche il settore dell’informatica si sta sempre più attrezzando per andare incontro alle esigenze green mondiali.

Ad esempio nel 2004 Intel Corporation ha bloccato lo sviluppo di due chip per computer (Tejas e Jayhawk) per sostituirli con tecnologia più efficiente.

Nel 2021 per far fronte alla crescente emergenza climatica ben 26 aziende di tutto il mondo hanno aderito alla European Green Digital Coalition. In pratica una dichiarazione di impegno a realizzare solo tecnologie digitali efficienti, circolari e neutrali per la salvaguardia del clima e del pianeta.

Oggi un numero crescente di fornitori IT ma anche gli utenti stessi si stanno muovendo verso il green computing con l’obiettivo di creare un’economia digitale ecologicamente sostenibile.

Obiettivi del green computing

Si pone alcuni fondamentali obiettivi, che potremmo paragonare a quelli della chimica verde, ovvero creare impianti e tecnologie di ultima generazione, con attenzione a:

  • aumentare l’efficienza energetica nel corso della vita del prodotto
  • promuovere il riciclo dei prodotti e delle loro parti a fine vita, anche degli scarti
  • promuovere il riuso, ad esempio spingendo la vendita di pc ricondizionati e cellulari ricondizionati
  • promuovere la biodegradabilità dei prodotti a fine vita, anche degli scarti di fabbrica.

Quindi non solo creare dispositivi elettronici dalle ottime prestazioni tecnologiche e dall’alto valore economico, ma farlo nel rispetto delle responsabilità sociali, ambientali ed etiche.

L’informatico ambientale ha dunque il compito di migliorare le prestazioni tecnologiche per abbattere l’emissione di gas serra e di anidride carbonica mantenendo prioritario anche l’aspetto economico in fase di produzione.

Un percorso che necessita della sinergia di più fattori e che coinvolge produttori, organizzazioni ed utenti finali.

In questo percorso diventa importante guardare ai seguenti 4 fattori determinanti.

Quali sono i 4 fattori del green computing

L’informatica sostenibile si occupa dell’impatto sull’ambiente e di come affrontare la convivenza tra sostenibilità e digitalizzazione.

Per affrontare la questione in modo efficace e completo i produttori di materiale informatico sono chiamati ad avere un approccio olistico e considerare alcuni fattori:

  • ridurre il consumo di energia da parte dei computer e degli altri sistemi informatici e utilizzarli in modo ecologicamente corretto
  • revisionare e riutilizzare i vecchi computer
  • riciclare tutti i dispositivi elettronici non reimpiegabili
  • incentivare la progettazione a basso consumo energetico e componenti dell’ambiente, computer, server, apparati per il raffreddamento, e data center
  • produrre con un minimo impatto ambientale sia componenti elettronici, che computer e altri sottosistemi

In pratica sia le fasi di produzione delle tecnologie informatiche, sia la vita che il fine vita, devono rispettare un approccio green.

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Best practices della green IT

Per affrontare la produzione e la gestion e del ciclo di vita dei prodotti elettronici e informatici le case produttrici hanno fissato delle bestpractice sia in fase di produzione che di smaltimento:

  • utilizzare al minimo i combustibili fossili durante i processi di produzione ricorrendo anche all’energia di scarto
  • progettare data center che consumino meno energia per ridurre il più possibile il consumo di energia di questi sistemi informatici, implementando fonti di energia rinnovabile. La progettazione eco-compatibile dei data center abbraccia sistemi IT, sistemi elettrici, sistemi di raffreddamento, condizioni ambientali, gestione dell’aria, riciclo del calore di scarto e generazione elettrica
  • realizzare data center che riducano lo speco di suolo
  • aumentare la durata del prodotto e limitare la gestione dei rifiuti non riciclabili, perchè produrre oggetti che durano nel tempo significa massimizzare l’aspetto della riparazione, della modularità e dell’aggiornamento, per aumentare il ciclo di vita dei dispositivi elettronici
  • riciclo e smaltimento dei materiali informatici, come il riciclo di cellulari e tablet. Fondamentale la realizzazione di impianti di smaltimento delle molte sostanze nocive come mercurio, piombo, cadmio. Oltre allo smaltimento possono essere affiancate pratiche di riciclo delle materie prime

Green computing esempi nel lavoro quotidiano

Ormai fa parte costante della vita lavorativa. Vi adiamo alcuni esempi pratici:

  • smart working: permette l’utilizzo di tecnologie digitali e allo stesso tempo ridurre l’inquinamento dovuto all’auto. Secondo l’Enea il lavoro da remoto durante la pandemia ha permesso l’abbattimento di 8mila tonnellate di emissioni di CO2
  • utilizzo di Cloud: riduce la necessità di disporre di data center
  • edge computing: per le aziende vuol dire ridurre le dimensioni del Data Center
  • power managment per l’uso consapevole degli strumenti ICT a casa e al lavoro
  • calcolo parallelo e creazione di algoritmi efficienti: per influenzare il numero di risorse necessarie per una funzione di calcolo
  • tecnologia 5G: utilizzata in settori ad alta produzione di anidride carbonica, come il settore energia, trasporto, manifatturiero ed edilizia, per ridurre le emissioni di CO2 fino a 170 milioni di tonnellate all’anno.

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