Salute

Laudano, la tintura di oppio usata in caso di dolori cronici

Cos'è, da cosa è composto, e quali sono gli effetti collaterali

Oggi vi portiamo a conoscere il laudano. Un tempo abitualmente utilizzato come una normale aspirina, oggi è invece impiegato in pochi e specifici ambiti medici, sotto stretta osservazione. Noto anche come “tintura di oppio”, è un potente antidolorifico, spesso impiegato nella terapia del dolore.

Laudano, la tintura di oppio usata in caso di dolori cronici

Andiamo a scoprirne le origini e tanto altro.

Laudano: cos’è

Noto anche come “Tintura di oppio”, il laudano è un composto ottenuto per macerazione dell’oppio, sostanza che a sua volta si ricava dalla pianta di Papaver somniferum, in alcol o vino.

Si presenta come un liquido nero che crea dipendenza. In Italia viene esclusivamente somministrato sotto stretta sorveglianza medica in caso di dolore cronico e malattie in fase terminale. In passato, dal XVI al XX secolo, invece, veniva comunemente utilizzato come se fosse una semplice aspirina.

Il primo parlarne fu Paracelso.

Composizione

Il laudano è costituito da:

  • 85% di alcool
  • 10% di polvere di oppio
  • 5% di zafferano

Utilizzi del laudano

All’epoca di Paracelso, il laudano veniva utilizzato per trattare numerosi disturbi medici: come analgesico e addirittura come sonnifero. Nell’Ottocento, durante la guerra di secessione americana, veniva spesso usato come analgesico per alleviare il dolore nei soldati feriti, ma anche per combattere i disturbi psicologici provocati dalla guerra stessa. Probabilmente, è stato proprio a causa di questo ultimo utilizzo, che si svilupparono le prime forme di dipendenza da oppio e da morfina.

Oggigiorno, il laudano, o tintura di oppio, come meglio si preferisce chiamarlo, viene somministrato sotto stretta osservazione medica per il trattamento del dolore cronico di intensità medio-grave.

Etimologia

Il termine deriva dal verbo latino “laudo, laudare” che significa lodare. Secondo un’altra tesi, il vocabolo potrebbe derivare da “ladanum” che significa succo di cisto.

Laudano, ricetta

Nel corso della storia, la ricetta per la preparazione del laudano ha subito numerose modifiche. Con molta probabilità, oggi si fa riferimento alla formula ideata dal medico inglese T. Sydenham (1624-1680), che lo preparò in forma liquida usando come solvente di estrazione una soluzione idroalcolica.

Da quanto riporta la Farmacopea Ufficiale Italiana, il laudano deve essere preparato facendo macerare per 7 giorni 15 parti di polvere di oppio in una soluzione idroalcolica costituita da 70 parti di acqua e 70 parti di alcool a 60°.

A questa miscela vanno poi aggiunte 5 parti di zafferano, 1 parte di cannella e 1 di chiodi di garofano. Necessari, questi ultimi, per aromatizzare la tintura e camuffare il cattivo sapore dell’oppio.

Il preparato si presenta come un liquido nero che dovrebbe contenere circa l’1% di morfina.

laudano

Laudano, effetti

Visto il suo contenuto di morfina, il laudano viene utilizzato come analgesico per il trattamento del dolore cronico, da moderato a grave. Il suo impiego è quindi consentito solo ed esclusivamente per fini medici.

L’azione analgesica è esercitata proprio dalla morfina che, una volta assunta, va ad interagire con i recettori oppioidi presenti nell’organismo, localizzati lungo le vie del dolore e implicati nella neurotrasmissione degli stimoli dolorosi.

Laudano, come si assume

Ad uso esclusivamente medico, si somministra in gocce. La dose massima giornaliera consentita e descritta in Farmacopea è di 5 grammi di prodotto.

Laudano, controindicazioni

Gli effetti collaterali del laudano sono quelli della morfina in esso contenuta, e possono riguardare diversi organi e tessuti.

Tra gli effetti collaterali di maggior rilievo si parla di tolleranza e dipendenza.

Tolleranza

La tolleranza si instaura a seguito all’uso cronico del prodotto che induce ad una assuefazione a seguito della quale è necessario aumentare di volta in volta la dose di prodotto da assumere per ottenere effetti tangibili.

Dipendenza

Esattamente come accade per qualsiasi droga, la dipendenza provoca la cosiddetta “sindrome di astinenza”, che si presenta quando l’assunzione del laudano viene bruscamente interrotta.

Altri effetti collaterali

In caso di sovradosaggio, potrebbero manifestarsi anche

  • depressione respiratoria e circolatoria
  • mal di testa
  • nausea
  • vertigini
  • ipotensione
  • ansia
  • depressione
  • riduzione dello stato di coscienza
  • difficoltà della minzione

Laudano e morte

Un uso non controllato del laudano è estremamente pericoloso in quanto può portare alla morte. La riduzione dello stato di coscienza indicato tra gli effetti collaterali, può infatti portare al coma, al collasso e all’arresto respiratorio.

Il laudano è legale?

Spesso impiegato nella terapia del dolore, l’uso del laudano in campo medico si è decisamente ridotto anche in ambito medico.

Trattandosi di un derivato dell’oppio, si tratta di una sostanza stupefacente, e pertanto il suo utilizzo è severamente regolamentato dalla legislazione italiana.

L’impiego del laudano per fini non medici, e senza apposita ricetta, è assolutamente illegale.

Leggi anche

  • Assenzio, proprietà e utilizzi di questa pianta

Federica Ermete

Nata a Busto Arsizio nel 1982, dopo il diploma si trasferisce a Cremona – dove vive tutt’ora – per conseguire la laurea in ambito umanistico. Sia per formazione professionale che per passione personale, i suoi ambiti di specializzazione sono l’alimentazione, la salute, il fitness di cui è appassionata anche nella vita quotidiana, ed il benessere naturale. Collabora con entusiasmo con la redazione di Tuttogreen dal giugno 2020.

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Pulsante per tornare all'inizio