Matavenero, ecovillaggio in Spagna autosufficiente e dove tutto è in comune
Inserito in una rete di ecovillaggi internazionali, è una comune hippie dove tutto è deciso assieme
Un antico villaggio di montagna iberico ormai abbandonato e disabitato è stato ricostruito mattone dopo mattone grazie alla tenacia di un gruppo di volontari. Oggi conta 70 residenti stabili e un’identità propria, autonoma e affermata. Parliamo dell’eco-villaggio di Matavenero.

Sommario
La storia di Matavenero
Il villaggio sorge vicino Torre del Bierzo (Léon, Spagna) e nel XIX secolo faceva parte dell’antica città di Alvares de la Ribera, oggi nota come Albares della Banca.
Dopo l’abbandono, avvenuto alla fine degli anni Sessanta, nel 1989 un piccolo gruppo di persone provenienti da diversi paesi che facevano parte del movimento internazionale Rainbow Family, con un forte interesse per l’ecologia, la permacultura e uno stile di vita alternativo, si stabilì a Matavenero. Questi pionieri erano attratti dalla bellezza naturale del luogo e dalla possibilità di creare una comunità autosufficiente.
Fin dall’inizio, la comunità ha adottato un modello di autogestione e ha sperimentato diverse tecniche di bioedilizia, praticando l’agricoltura biologica e utilizzando le fonti rinnovabiliper produrre l’energia che serviva.
Nel corso degli anni, Matavenero è cresciuto, attirando nuovi membri e affrontando sfide legate alla sostenibilità, all’organizzazione interna e alle relazioni con il mondo esterno.
Com’è Matavenero oggi
Sono stati superati i problemi iniziali legati al raggiungimento dell’autosufficienza legati all’approvvigionamento idrico ed energetico (ora si utilizzano solo pannelli fotovoltaici e stufe a legna per il riscaldamento, mentre l’acqua proviene da sorgenti locali e viene gestita in modo sostenibile).
Oggi la popolazione è cresciuta ed ha visto la nascita di 40 bambini che vengono educati in quella che i matavenerani chiamano ‘La scuola libera’. In oltre, si preparano i pasti in maniera condivisa, con ingredienti locali e biologici.
Per vuole imparare, ci sono workshop e corsi su temi come permacultura, bioedilizia e vita comunitaria.
Le case sono costruite con materiali naturali e di recupero, come pietra, legno, e ci sono case di paglia e terra. Molte seguono i principi e le tecniche di bioedilizia, integrandosi armoniosamente con l’ambiente circostante.
L’obiettivo dell’autosufficienza è anche alimentare, per questo si coltivano orti e frutteti secondo i principi dell’agricoltura biologica e utilizzando tecniche di permacultura e agricoltura rigenerativa.
La gestione è ‘orizzontale’, non ci sono gerarchie e le decisioni vengono prese collettivamente attraverso assemblee e discussioni. Come avviene in altre comunità utopiche come Christiania.
Il villaggio, inoltre, dispone di spazi comuni come cucine, sale da pranzo, laboratori e aree per attività culturali.
Rete di collaborazione con eco-villaggi
Essendo posizionato a mille metri di altitudine, tra i costoni di un’alta e scoscesa montagna, questo nucleo è accessibile solo tramite una ripida e tortuosa stradina non adatta al transito di auto o altri veicoli. Ma le auto non sono ammesse all’interno del villaggio.
Ma non pensate che si tratti di una comunità isolata e in un angolo sperduto del mondo. Fa parte di Ecoaldeas, una rete internazionale di ecovillaggi che si sostengono tra loro (ecoaldeas.org), ed è anche un ente locale autonomo, riconosciuto dal Governo spagnolo, dotato di un centro per le assemblee cittadine, un panificio, un piccolo bar-ristorante e un emporio.
Inoltre, è ‘gemellato’ con Poibueno, un piccolo villaggio-sorella ubicato 2 km a sud sulle sponde di un fiume, anch’esso autonomo e gestito dalla popolazione locale. Entrambe le comunità hanno sposato un’ identica filosofia di vita comune, improntata alla cooperazione e alla solidarietà reciproca, e soprattutto, all’amore per la Madre Terra.
Chi vive a Matavenero
I suoi abitanti provengono da diverse parti d’Europa e del mondo, ed hanno background e competenze diverse. Ma tutti condividono un forte interesse per l’ecologia, la sostenibilità, la vita comunitaria e l’autogestione.
In effetti, il villaggio richiede ad i suoi abitanti un impegno attivo nella gestione quotidiana delle risorse, nella coltivazione del cibo e nella partecipazione alle attività comunitarie. La comunità è costituita sia da famiglie che persone singole e coppie, ed alcune persone vivono qui per poco tempo mentre altri fanno parte della comunità in modo più permanente.
Attività a Matavenero
Per diventare autosufficiente non basta autoprodurre il cibo coltivando l’orto e la frutta e allevando pochi capi di bestiame, ricavando l’energia che serve dalle fonti rinnovabili, e approvvigionarsi d’acqua, servono anche altre entrate.
Per questo si eseguono piccole attività di artigianato come la lavorazione del legno, della ceramica, e la tessitura che poi sono messe in vendita ai turisti o nei mercati della zona.
Inoltre si organizzano degli eventi culturali, un festival teatrale e altre attivoità per attrarre persone e l’ospitalità per visitatori interessati a conoscere la comunità è un’latra fonte di entrate.
La manutenzione degli edifici, delle infrastrutture e gestione delle risorse è fatta in maniera comune, ed è incentivata la partecipazione alle assemblee comunitarie per prendere decisioni collettive.
Come si vive a Matavenero
Questo paese è un esempio di comunità intenzionale, creata con uno scopo specifico e basata su valori condivisi. Dove tutti si impegnano a ridurre al minimo il proprio impatto ambientale attraverso pratiche sostenibili.
Il villaggio è una ‘comune’ autogestita e non dipende da autorità esterne, e la vita è basata sulla condivisione, la collaborazione e il supporto reciproco.
Uno dei tratti distintivi è che questa comunità è aperta alla sperimentazione e all’innovazione e tutti sono i benvenuti,. purché ne condividano i valori.
Le sfide dell’eco-villaggio di Matavenero
Si tratta di un esempio affascinante di comunità ecologica che ha saputo creare un modello di vita alternativo, basato sulla sostenibilità, l’autogestione e la vita comunitaria.
Questo luogo è una forma di esperimento e di apprendimento, che offre spunti interessanti per chi cerca modi diversi di vivere in armonia con la natura e con gli altri. La sua storia, la sua struttura e le attività che vi si svolgono lo rendono un esempio unico nel panorama delle comunità ecologiche europee.
Ha affrontato numerose sfide, non tutte vinte completamente.
- Sostenibilità economica: bisogna trovare un equilibrio tra l’autosufficienza e la necessità di generare entrate per sostenere le proprie attività
- Relazioni con il mondo esterno: le relazioni con le autorità locali e con il mondo esterno hanno bisogno di molta flessibilità
- Conflitti interni: come in ogni comunità, sono sorticconflitti interni che hanno richiesto una gestione attenta
- Replicabilità: nonostante sia un modello ispiratore, non è facile replicare questo tipo di esperienza in altri contesti
Foto di copertina: Red Ibérica de Ecoaldeas
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Ultimo aggiornamento il 13 Gennaio 2025 da Rossella Vignoli
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