Mamma e bambino

Alla scoperta del Mei Tai, la fascia porta bebè di origine asiatica

Com'è fatto, come e quando si usa e quali sono i vantaggi per i genitori e il bimbo

Portare i bébé direttamente su di se è sempre più diffuso ed utilizzato. Oltre ai classici marsupi e alle già note fasce porta bebè, esiste anche il Mei Tai, un supporto semi strutturato di origine asiatica.

Alla scoperta del Mei Tai, la fascia porta bebè di origine asiatica

A metà strada tra una fascia lunga e un marsupio ergonomico, presenta parti strutturate che garantiscono al piccolo un sostegno stabile e sicuro, e parti in semplice stoffa da annodare e legare. In genere si utilizza a partire dai 4 mesi fino ai 3 anni di età. Andiamo a conoscerlo più da vicino e a scoprire quali sono le sue caratteristiche.

Mei Tai, cos’è

ll Mei Tai è un supporto per portare il bébé di ispirazione asiatica (come il nome stesso suggerisce). È una via di mezzo tra un classico marsupio e una fascia lunga che può reggere bimbi fino ai 3 anni, per un massimo di circa 18 kg.

Struttura del Mei Tai

Vediamo com’è fatto e da quali parti è composto:

  • un corpo centrale rettangolare che sorregge in bambino da cui partono 2 coppie di bande di tessuto
  • bande addominali, coppia di bande più corte, per legare il Mei Tai alla vita del portatore
  • bande lunghe, copia di bande utili ad assicurare il bambino al corpo di chi lo sorregge. Vanno incrociate sul busto del portatore e sotto il sederino del piccolo, per poi essere annodate così da bloccare e sostenere il bambino

mei tai

Limiti di età

Il Mei Tai non è consigliato per i neonati, perchè non sono in grado di tenere la testa sorretta da soli. L’ideale è cominciare ad utilizzarlo a partire dai 4-5 mesi di età. Si potrà utilizzare fino ai 3 anni.

In genere, essendo confezionato con cotone ad ordito triplo, garantisce un’ottima tenuta di peso. Per questo può sopportare bambini fino a 18 kg di peso. Il che significa che, in condizioni di media normalità, può essere utilizzato fino a circa 3 o 4 anni.

Mei Tai in Asia

Il termine originale mei-tai viene dal cantonese. Mei significa ‘portare sulle spalle’ mentre Tai vuol dire ‘fascia’ o ‘cinghia’.

L’usanza di portare i bambini sulla schiena, o comunque aderenti al corpo della mamma, è secolare e tipica di molte civiltà, sia orientali che africane e sudamericane.

Mei Tai e fascia porta bebè lunga: le differenze

Nel mondo del babywearing, il Mei Tai è considerato una via di mezzo tra la fascia lunga porta bebè e il marsupio.

La più differenza tra i due sistemi per portare i bambini sul corpo:

  • Fascia: è un supporto porta bebè non strutturato costituito semplicemente da lunghe bande di tessuto da annodare in varie modalità.
  • Mei Tai, è un supporto semi strutturato, dal momento che presenta una struttura di base impostata.

Praticità del Mei Tai

Questo supporto è più pratico della fascia lunga e il modo di indossarlo è decisamente più semplice ed immediato rispetto ad una fascia lunga.

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Ecco i suoi vantaggi come supporto per bebè più pratico:

  • il processo di legatura è semplice e intuitivo
  • le bande di tessuto sono più corte
  • l’ingombro è minimo in quanto non ci sono eccessivi avanzi di tessuto intorno alla vita
  • è facilmente regolabile anche mentre si cammina, senza bisogno di togliere il bambino e disfare tutta l’intera legatura

I vantaggi del Mei Tai

I vantaggi sono intuitivi:

  • Estremamente comodo (per il genitore e per il bambino)
  • Pratico e intuitivo nell’utilizzo
  • Distribuisce il carico in maniera uniforme senza gravare troppo sulle spalle e sulla schiena del genitore
  • Si può portare il bambino in varie posizioni
  • Confezionato con un cotone resistente
  • Regge bene il peso del bambino fino a 18 kg
  • Regolabile a mano a mano che il bambino cresce
  • Privo di ganci e anelli, presenta un design minimale

Come si indossa il Mei Tai

Questo tessuto è utilizzabile nelle 3 posizioni canoniche:

  • davanti
  • sul fianco
  • sulla schiena

Legatura del Mei Tai

Vediamo qui di seguito come realizzare la legatura:

  • allacciate la coppia di bande inferiori alla vita del portatore
  • posizionate il bambino nella struttura semi-rigida
  • incrociate la coppia di bande superiori (prima sul busto del portatore e poi sotto il sederino del bambino)
  • annodate per completare la legatura

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Le diverse posizioni del Mei Tai

Passiamo ora in rassegna le diverse posizioni, soffermandoci sui pro e i contro di ognuna di esse.

Frontale

Per la posizione frontale possiamo fare una distinzione tra:

  • a ranocchio, indicata per i neonati (anche se comunque il Mei Tai è consigliato a partire dai 4-5 mesi). All’interno le gambine del bambino sono rannicchiate in posizione fetale, è una posizione molto naturale.
  • a canguro, perfetta quando il bambino riesce a tenere la testa eretta, comodissima per allattare in maniera discreta. Le gambe del piccolo devono rimanere divaricate attorno alla pancia di chi lo porta.

Laterale

Posizione comoda anche se un po’ sbilanciata in quanto fa pendere il peso del bambino tutto su un unico lato del corpo. Adatta quindi per i tragitti di breve durata.

Sulla schiena

Posizione perfetta per quando ii l bambino diventa più grande e sempre più pesante. A livello tecnico, si tratta della posizione che richiede più attenzione e pratica. Le prime volte l’ideale è farsi aiutare da un’altra persona.

Per tutte le posizioni, ovviamente si consiglia di seguire dettagliatamente le istruzioni incluse nel prodotto. In rete inoltre si trovano tantissimi tutorial da seguire.

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Alti utili consigli sull’utilizzo del Mei Tai

Posizione del bambino

Per il massimo del comfort del bimbo e la salute della sua postura, ecco qualche suggerimento da seguire circa la posizione che il bimbo deve assumere:

  • garantire al bimbo una posizione fisiologica: simmetrica, verticale e divaricata-seduta
  • il sederino deve stare più basso e le ginocchia più in alto
  • la testa ad altezza bacio
  • il sedere al livello dell’ombelico del portatore; va bene un poco più in alto, ma mai al di sotto
  • i piedini devono stare paralleli al pavimento
  • al neonato va garantita la fisiologica cifosi, la curvatura a C della colonna vertebrale

La sicurezza del Mei Tai

Importante poi avere determinati accorgimenti per la sicurezza del bébé:

  • chiudete sempre ogni legatura con doppio nodo
  • non indossate la fascia con il bambino in auto, né in bicicletta o altro mezzo (i mezzi pubblici sono da utilizzare solo per tragitti brevi)
  • fate attenzione che il naso e la bocca del bambino siano sempre liberi da qualsiasi ostacolo
  • controllate l’aderenza costante tra il corpo del bimbo e quello del portatore: vicinanza significa sicurezza

Mei Tai Mhug

Mhug ha brevettato un modello originale: più comodo, versatile e sicuro ma anche bello, più adatto al tipo di vita delle moderne mamme occidentali.

Mei Tai Dolce contatto

Dolce Contatto è un laboratorio artigianale che crea fasce porta bebè, mei tai e accessori (scialle, scaldacollo) con stoffe jacquard e ad armatura diagonale tessute in Italia.

Ogni pezzo quindi è unico e personalizzabile. Grande attenzione viene data anche alla creazione dei disegni per i tessuti.

Mei Tai Didymos

Didymos è un’azienda produttrice di fasce porta bebè di vario tipo fondata da Erika Hoffmann quando era incinta di due gemelli.

La sua idea innovativa è nata quindi per una sua personale esigenza pratica ed ha preso spunto dalle culture africana, asiatica e latino-americana, dove era (ed è tutt’oggi) consuetudine “indossare” il proprio bambino tramite una fascia. Prassi oggi sempre più diffusa anche in Europa ma che, fino a qualche anno fa, era soppiantata da carrozzine e passeggini.

Il marchio deriva dall’omonima parola greca che significa “gemelli”.

“Indossare il bambino” non solo è comodo per muoversi, ma è anche un’esperienza molto intima, per promuovere il legame tra genitore e figlio e creare la più profonda sensazione di sicurezza.

Mei Tai, i vantaggi per il rapporto genitore-bambino

Passiamo ora ad analizzare i vantaggi psicologici-emozionali che la tecnica del babywearing, in generale, apporta per lo sviluppo del bambino e per il rapporto genitore-figlio.

  • Soddisfa il bisogno di contatto del neonato, rendendo meno traumatico il distacco dal grembo materno
  • Dona un senso di protezione e sicurezza, la posizione ideale per affrontare gli stimoli del mondo esterno ancora sconosciuto
  • Rende più sereno e felice il bambino che tenderà a piangere molto meno
  • Stimola la funzione termoregolatrice del neonato
  • È salutare per la mamma che, avendo il bambino sempre con sé, può muoversi con più agio e pensare un po’ di più anche a sé stessa
  • Permette anche ai papà di entrare in relazione con il bambino
  • Garantisce comfort e comodità per entrambi
  • Facilita la comunicazione anche attraverso gesti ed espressioni

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Federica Ermete

Nata a Busto Arsizio nel 1982, dopo il diploma si trasferisce a Cremona – dove vive tutt’ora – per conseguire la laurea in ambito umanistico. Sia per formazione professionale che per passione personale, i suoi ambiti di specializzazione sono l’alimentazione, la salute, il fitness di cui è appassionata anche nella vita quotidiana, ed il benessere naturale. Collabora con entusiasmo con la redazione di Tuttogreen dal giugno 2020.

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