Ambiente

Nextdoor, il social network per il vicinato

Siamo nel boom delle relazioni telematiche, delle chat online, delle amicizie virtuali. E se un social network divenisse un mezzo per rafforzare rapporti già esistenti e stringere amicizie con persone che vivono accanto a noi? Ecco l’idea di Nextdoor (letteralmente “la porta accanto”), un social network che mette in contatto persone della stessa comunità, che non hanno mai avuto veramente modo di entrare in confidenza. Nextdoor è  un modo per ritrovare quella familiarità e quel sostegno tipico dei piccoli paesi, che tanto manca nelle nostre città, considerando che conoscere meglio il proprio vicino è il primo passo per superare indifferenza, diffidenza e solitudine.

Nextdoor, il social network per il vicinato

LEGGI ANCHE: Co-housing: utopia o realtà?

Questo social network gratuito, fondato nel 2010, è essenzialmente un sito formato dai nostri vicini reali, infatti è nato per interagire con le persone che geograficamente vivono accanto a noi. Nextdoor, che ha sede a San Francisco in California, gode del sostegno di diversi finanziatori. Ciò che ha portato a realizzare questo sito particolare è la considerazione che il quartiere sia una delle comunità più importanti e utili nella vita di una persona ma in città i vicini sono pressocché sconosciuti.

Gli ideatori ritengono che un vicinato forte e coeso migliori il valore della proprietà e la qualità della vita. Il loro obiettivo è: costruire quartieri più forti e sicuri in tutto il mondo sfruttando la tecnologia più moderna. L’idea di rilasciare un profilo basato sul proprio indirizzo reale potrebbe  suscitare in alcuni un po’ di scetticismo e perplessità. Fortunatamente Nextdoor cerca di rendere sicura la condivisione online delle informazioni personali.

Difatti l’attivazione di un account è sottoposta a un processo di sicurezza, che include una combinazione di controlli sull’identità, per controllare che le persone registrate siano davvero chi dicono di essere e che l’indirizzo rilasciato sia realmente quello presso il quale vivono. Ogni “vicino”, che s’iscrive sul sito, deve confermare il proprio indirizzo e utilizzare il suo nome reale.

Il sito è protetto da password e crittografato con il protocollo internet HTTPS. Il network assicura anche di non rilasciare le informazioni degli utenti a terzi per scopi commerciali e che i dati personali forniti non sono rintracciabili tramite i motori di ricerca del web.

Ogni utente può scegliere la modalità di condivisione  delle informazioni. Prima di aprire un account è necessario leggere la pagina di adesione “Member Agreement” in cui sono precisate le norme di comportamento da seguire e le informazioni necessarie all’iscrizione.

SCOPRI: Eco-villaggi

Chi ha sperimentato Nextdoor  ha scoperto come il sito possa essere un catalizzatore per il proprio quartiere. Attualmente numerosi quartieri americani stanno già utilizzando Nextdoor per costruire rapporti più stretti con gli altri in sicurezza.

Questa rete virtuale potrebbe permettere di venire a conoscenza rapidamente di episodi di criminalità come furti ed effrazioni nel vicinato, organizzare gruppi di vigilanza del quartiere, organizzare eventi, rintracciare operai specializzati come muratori ed imbianchini oltre che a babysitter affidabili, chiedere aiuto per animali domestici smarriti, vendere o donare oggetti usati, discutere dei problemi della comunità.

Sarebbe interessante e utile se venisse sperimentato un sito affine per le città italiane. Purtroppo sappiamo fin troppo bene quanto sia difficile scambiare due parole con i propri vicini, perché conduciamo vite frenetiche e piene di impegni, ma sarebbe bello fermarci un momento, soprattutto perché, riprendendo un motto di Nextdoor, ‘le cose incredibili possono succedere anche solo parlando con le persone della porta accanto’.

Ultimo aggiornamento il 2 Luglio 2024 da Rossella Vignoli

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pulsante per tornare all'inizio