Papa Francesco e l’ambiente
Finalmente scende in campo con l'enciclica sui cambiamenti climatici
Papa Francesco e l’ambiente, finalmente prende posizione sul tema della sostenibilità, sulla necessità di tutela della Natura e sul pericolo legato ai cambiamenti climatici: lo fa con la nuova enciclica ‘Laudato sii’.
Papa Francesco e l’ambiente sono fratelli, perchè è arrivata l’ora di prender posizione e scende in campo in favore dell’ambiente con un’enciclica che parla proprio dei cambiamenti climatici. D’altronde, Bergoglio ha scelto il nome del santo più umile e vicino ai poveri, certo, ma anche il più sensibile nei confronti della Natura e delle sue creature.
Non a caso si chiamerà “Laudato sii”, ispirata a un cantico di San Francesco e conterrà una critica al consumismo sfrenato, ma si concentra soprattutto sui cambiamenti climatici causati dall’Uomo. Queso documento è il frutto di una consultazione con vari esperti e scienziati mediante apposito convegno in Vaticano tenuto lo scorso 28 aprile.
La sensibilità verso la Natura e gli ultimi era una prerogativa di San Francesco e questa enciclica a lui si ispira per le sue posizioni sulla giustizia sociale. Del resto, i più colpiti dalle catastrofi causate dai cambiamenti climatici sono sempre i poveri, che stanno gradualmente perdendo accesso a terreni e all’acqua potabile. Il messaggio è che non sono solo gli orsi polari a soffrire, è l’Uumanità intera.
Ma è proprio il caso di dire… apriti cielo! La presa di posizione del Papa non è passata ovviamente inosservata. The Heartland Institute – che ricordiamo ha ricevuto quasi 800mila dollari da ExxonMobil e da Chevron, e che riceve denaro dalle Koch Industries come da Phillip Morris – ha mandato una delegazione a Roma per informare il Papa che la crisi dei cambiamenti climatici non esiste.
Jim Lakely, sempre di The Heartland Institute, dice che il Papa non è bene consigliato dall’Onu su questo complicato tema scientifico, che i cattolici dovrebbero analizzare l’evidenza da stessi e capire che il Santo Padre è una autorità su temi spirituali non su quelli scientifici.
Interviene contro Papa Francesco anche The American Petroleum Institute, la potente lobby dei petrolieri americani, che dichiara: “le fonti fossili sono uno strumento vitale per sollevare le popolazioni dalla povertà in tutto il mondo, e noi abbiamo questo impegno”. Dimenticando però i disastri che Shell causa in Nigeria e in altre parti del Mondo da cinquant’anni.
Poi c’è la politica, con Rick Santorum, candidato alle presidenziali USA come repubblicano per il 2016, che afferma: “la Chiesa dovrebbe lasciare le questioni scientifiche agli scienziati, perché qualche volta su questo tema sbaglia. Dovrebbe focalizzarsi su teologia e moralità, perché quando si immischia in teorie politiche e controversie scientifiche credo che non sia altrettanto potente né credibile. ”
Il Mondo invece si mostra entusiasta ad accogliere questa enciclica. In Australia verrà distribuita sotto forma di libro in tutte le parrocchie. Nelle Filippine tutte le chiese di Manila suoneranno le campane a festa il giorno dell’enciclica. In Argentina creeranno delle preghiere speciali collegate a ‘Laudato sii’. Negli Usa i vescovi preparano modelli di omelie sui cambiamenti climatici da diffondere fra il clero.
Certo, ciò che si può contestare al Vaticano è che gode ancora di investimenti ingenti proprio in fondi petroliferi. Ma siamo certi che Monsignor Bergoglio – che ricordiamo di formazione è un perito chimico– rimedierà anche a ciò.
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Ultimo aggiornamento il 4 Dicembre 2024 da Rossella Vignoli
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