Cosa succede negli allevamenti intensivi
PETA ci racconta cosa succede negli allevamenti intensivi con il documentario Meet your Meat.
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Cosa si nasconde dietro alla scelta di un’alimentazione vegana? Spesso chi ha intrapreso questo percorso se lo sente domandare. Una delle più diffuse motivazioni (oltre a quella salutista, e a quella ambientalista) è di carattere etico e prende origine dall’enorme sofferenza che l’allevamento intensivo e la macellazione comporta in esseri capaci di provare e esprimere dolore.
Vi proponiamo per tanto un documentario della PETA dal suggestivo titolo ‘Meet your meat’ (letteralmente ‘Incontra la tua carne’): un impatto realistico per comprendere le ragioni della scelta vegan, sulla base dei trattamenti crudeli a cui sono sottoposti gli animali negli allevamenti intensivi. Vi presentiamo un video-documentario che inizia testimoniando la condizione delle galline, definite come gli animali più maltrattati sulla faccia del Pianeta, stipati in gabbie a decine di migliaia, soggette a stress e infarto. Alcuni esemplari, invece, muoiono di fame poiché non riescono a muoversi a causa di un peso aumentato eccessivamente (per via degli antibiotici) e non adeguatamente sostenuto dalla struttura ossea.
SPECIALE: Making the connection, splendido documentario sulla scelta vegana
Anche la produzione di uova non è esente da sofferenze per questi animali, costretti in gabbie piccolissime che impediscono perfino di allargare le ali e sottoposti al taglio del becco per evitare di beccarsi a vicenda. Sono condizioni di vita in contrasto con le esigenze etologiche della specie.
Segue l’analisi delle condizione dei bovini sottoposti a castrazione, taglio delle corna e marchiatura, senza anestesia.
Allevati all’ingrasso, gli animali sono stipati in camion per il trasporto verso il macello.Alle mucche non va meglio, visto che vengono impiegate come vere e proprie ‘macchine da latte’, attaccate alle apparecchiature più volte al giorno. Per la produzione di latte, inoltre, le mucche vengono ingravidate ogni anno mentre i vitelli sono sottratti precocemente alle madri e venduti ad allevatori.
Non va meglio ai maiali, confinati in box di dimensioni inadeguate, che respiranno all’aria aperta solo per essere condotte al macello. Ai maialini vengono tagliate orecchie, denti e code e castrati, senza anestesia.
Come i polli, crescono troppo in fretta e gli arti non sono in grado di reggere il loro peso.