Costo sociale, il prezzo del carbone tiene conto delle emissioni di CO2
Cos’è il costo sociale? E’ il nuovo prezzo del carbone che tiene conto anche dei costi sostenuti per “ripagare” una Nazione dei vari danni ambientali provocati delle emissioni di CO2.
Nonostante la crisi che attanaglia il mercato del carbone europeo, alcune aziende americane, sotto il controllo scrupoloso della GDP, l’associazione che ha il compito di monitorare il comportamento delle aziende sulle emissioni di CO2, hanno stabilito dei costi sociali interni, mettendosi in tal modo a passo con la legislazione che a livello mondiale sta avendo grande attenzione su questo tema.
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I prezzi fissati dalle aziende hanno però un valore molto soggettivo, perchè tengono conto anche del diverso uso che le aziende fanno del carbone e delle quantità utilizzate.
Ad esempio Microsoft si impone una tassazione di 4-5 euro a tonnellata di biossido di carbonio, Exxon Mobil invece sborsa circa 44 euro la tonnellata! Disney invece sta investendo in programmi di studio che hanno lo scopo di scoprire nuove modalità di compensazione e di riduzione delle emissioni di carbonio, pagando in tal modo non precisamente una tassa, ma incentivando il progresso sul campo dell’eco-sostenibilità.
In Europa, invece, il prezzo del carbone è purtroppo ancora molto più basso, si passa dai 3 euro per tonnellata di CO2 dell’UE agli 8,50 euro della California…
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Il lavoro da fare è sicuramente ancora molto, ma se tutte le aziende cominciassero veramente a tenere in considerazione il costo sociale per il prezzo del carbone, un piccolo germoglio di speranza sarebbe finalmente iniziato a crescere…
Ultimo aggiornamento il 12 Luglio 2018 da Rossella Vignoli