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Produzione cibo mondiale: raggiunto il massimo di pollo, latte e riso

Nell’ultimo ventennio è stata raggiunto il picco massimo per la produzione cibo mondiale sia di pollo, che latte e riso, perché la quantità di abitanti della Terra è aumentata.

Spesso abbiamo sottolineato come uno dei più grandi problemi del nostro secolo riguardi l’esaurimento delle risorse energetiche, in primis il petrolio.

In realtà, secondo uno studio pubblicato su Ecology and Society, l’allarme dovrebbe essere esteso anche ad altri beni, come il cibo.

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In realtà il pericolo non scaturisce da un calo della disponibilità delle risorse, quanto piuttosto dall’aumento della popolazione a fronte di una produzione costante che, di conseguenza, non riesce a soddisfare le sempre più numerose richieste.

La scarsità di una risorsa è da collegarsi a numerosi fattori interrelati: se aumenta la richiesta di cibo, sarà necessario sfruttare più terra e più acqua, ma se l’inquinamento influisce sulla disponibilità di acqua potabile, è inevitabile che si verificherà un rallentamento nella produzione del cibo.

Produzione cibo mondiale: raggiunto il massmo di pollo, latte e riso

I ricercatori hanno preso in esame 27 risorse chiave del nostro pianeta, compresi i combustibili fossili. La scoperta straordinaria è che mentre petrolio, carbone e gas non hanno ancora raggiunto il picco di produzione, molti alimenti da decenni lo hanno già superato.

Nello specifico alcuni dei prodotti che hanno raggiunto il loro picco di produzione sono la soia (2009), il pollo (2006), il latte (2004), il riso (1988).

E’ difficile fare previsioni su cosa accadrà nei prossimi anni, ma di una cosa possiamo essere certi: bisogna drasticamente ridurre gli scarti alimentari, considerando che ogni anno vengono sprecate 1,3 miliardi di tonnellate di cibo.

In alcune zone del mondo si possono migliorare le rese dei terreni agricoli e favorire la diminuzione del consumo di carne, come sta già accadendo negli Stati Uniti.

Allevamento intensivo di polli, di cui nel 2006 è stato raggiunto il picco produttivo

Per raggiungere dei buoni obiettivi bisogna lavorare sull’educazione alimentare e ambientale e puntare sull’influenza esercitata dai mass media per divulgare informazioni corrette. In tal modo ognuno di noi potrà maturare dentro di sè la concezione di poter migliorare non solo la propria esistenza ma anche quella di chi verrà dopo di noi.

Raggiunto il massimo produttivo, bisogna ridurre gli scarti alimentari (1,3 miliardi di tonnellate di cibo ogni anno vanno sprecate).

Immagine via shutterstock.

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Alessia

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