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Wallasea Island: alla scoperta della riserva naturale più grande d’Europa

La Wallasea Island Wild Coast, in Essex, è considerata la riserva naturale più grande d’Europa. Questo progetto di conservazione di alta ingegneria, su una scala finora mai realizzata nel Regno Unito, è infatti la più grande del suo genere in Europa (ben 1500 ettari). Con l’obiettivo di ripristinare un ecosistema costiero perduto e proteggere il territorio dai cambiamenti climatici, questo ambizioso progetto è stato realizzato dalla Royal Society for the Protection of Birds, e costituisce il più grande intervento di ricostruzione di un habitat costiero mai effettuato in Europa. Attraverso una combinazione di ingegneria e conservazione ambientale, Wallasea Island è diventata un simbolo di come l’uomo possa collaborare con la natura per creare spazi sostenibili e resilienti. Andiamo a scoprirne i segreti.

Wallasea Island: alla scoperta della riserva naturale più grande d’Europa

La riserva naturale più grande d’Europa è Wallasea Island

Lo scopo di questo enorme progetto è quello di combattere le minacce dei cambiamenti climatici e delle inondazioni costiere, ricreando le caratteristiche del paesaggio antico, costituito da zone alternate di lagune e pascoli, in un territorio attualmente a vocazione agricola.

I detriti ricavati dallo scavo del tunnel della nuova ferrovia di Londra sono stati utilizzati per trasformare i terreni agricoli di Wallasea in paludi, lagune e distese fangose, al fine di creare un rifugio attraente per la straordinaria varietà di uccelli e fauna selvatica nazionale ed extra-nazionale.

Come è stata creata Wallasea Island

Wallasea Island era originariamente un terreno agricolo bonificato durante il Medioevo, separato dal mare da argini e utilizzato per la coltivazione. Ma, con l’aumento del livello del mare e lo stress sugli ecosistemi costieri, è emersa la necessità di ripristinare l’area come habitat naturale.

Ben 4,5 milioni di tonnellate di argilla, ricavata dallo scavo dei tunnel realizzati per i lavori di costruzione della Crossrail, la nuova linea ferroviaria sotterranea di Londra sono state trasportate a Wallasea Island e utilizzate per modellare il paesaggio. Grazie a questo riutilizzo, il progetto ha evitato di mandare enormi quantità di rifiuti in discarica.

La creazione della riserva ha previsto la rimozione di parte degli argini artificiali, permettendo al mare di inondare gradualmente l’area, ricreando paludi salmastre, fanghi e praterie di acqua dolce. Questo processo, noto come managed realignment (riallineamento controllato), consente di restituire alla natura le aree costiere e di adattarle ai cambiamenti climatici.

L’ambizioso progetto è stato completato nel 2020, e la popolazione è stata invitata da subito a seguire ed a partecipare a tutte le fasi di realizzazione e avanzamento del progetto. Oggi la riserva è un posto meraviglioso per rilassarsi, camminare, andare in bicicletta, fare birdwatching, dipingere, o semplicemente per respirare la buona aria di mare.

Nel nuovo paesaggio trasformato, sono stati realizzati anche 15 km di nuove strade di accesso, oltre ad una serie di servizi per i visitatori, per un investimento totale di circa 50 milioni di sterline.

Gli intenti del progetto

Wallasea Island è nata con obiettivi ambiziosi che combinano conservazione, resilienza climatica e sostenibilità. Lo scopo principale era di restituire alla natura migliaia di ettari di paludi salmastre, essenziali per la biodiversità e per contrastare l’erosione costiera. Così da creare una specie di ‘cuscinetto naturale’ contro l’innalzamento del livello del mare e le inondazioni.

Questo ha permesso di far nascere un habitat ideale per uccelli migratori e altre specie, molte delle quali minacciate, e proporre un luogo di interesse per escursionisti, birdwatcher e appassionati di natura.

Quali benefici per il territorio

Wallasea Island ha portato numerosi vantaggi, sia a livello ecologico che per la comunità locale:

Le paludi salmastre agiscono, infatti, come una spugna naturale, assorbendo l’acqua durante le mareggiate e proteggendo i territori interni. Perché una zona umida è uno degli ecosistemi più efficienti nel catturare e immagazzinare anidride carbonica, e contribuisce efficacemente alla lotta contro il cambiamento climatico.

Si è assistito ad un aumento della biodiversità. La riserva oggi ospita un’ampia gamma di specie animali e vegetali, molte delle quali trovano qui un habitat fondamentale per la sopravvivenza.

Inoltre, l’afflusso di visitatori ha favorito il turismo naturalistico nella zona, supportando le attività locali.

Gli animali e gli ecosistemi di Wallasea Island

Wallasea Island si è trasformata in un santuario per la fauna selvatica, con ecosistemi che includono paludi salmastre, fanghi intertidali, praterie di acqua dolce e habitat terrestri. Tra gli animali più importanti ci sono:

  • Uccelli migratori: specie come il beccaccino, il chiurlo maggiore, il pivierino dorato e il fratino trovano riparo e nutrimento nelle paludi salmastre
  • Rapaci: Il falco pellegrino e il falco di palude sono spesso avvistati nella riserva
  • Pesci e invertebrati: le zone umide sostengono una ricca biodiversità marina, offrendo rifugi per pesci e invertebrati come gamberetti e vermi marini
  • Mammiferi e rettili: specie come le lontre e alcune varietà di rettili trovano un habitat sicuro nelle aree verdi

Questi ecosistemi sono fondamentali per il benessere degli animali e per il mantenimento dell’equilibrio ecologico.

Come raggiungere Wallasea Island

La riserva si trova lungo la costa dell’Essex, a circa 70 km da Londra ed è facilmente raggiungibile:

  • In treno: dalla stazione di London Liverpool Street fino a Rochford o Southend, e da lì un breve tragitto in taxi o autobus porta alla riserva
  • In auto: ben collegata da strade, con parcheggi disponibili vicino alla riserva
  • A piedi o in bicicletta: per i più avventurosi, ci sono sentieri e piste ciclabili che attraversano i paesaggi costieri circostanti

Una volta arrivati, ci sono percorsi segnalati per esplorare la riserva, con punti panoramici ideali per il birdwatching e la fotografia naturalistica.

La riserva di Wallasea è un modello replicabile

Considerata un successo ecologico e ingegneristico, è stata presa come modello per altri progetti simili in tutto il mondo. La combinazione di conservazione ambientale e resilienza climatica ha dimostrato che è possibile convivere con il mare e sfruttare in modo sostenibile i cambiamenti climatici per creare nuovi habitat.

In particolare, i territori costieri del Regno Unito e di altri paesi europei, minacciati dall’innalzamento del livello del mare, stanno studiando il progetto per applicare il concetto di managed realignment in altre aree.

Parlando alla BBC News, il direttore di The Royal Society for the Protection of Birds per l’Inghilterra orientale, Paul Forecast, ha dichiarato che: Wallasea Island Project Coast è un punto di riferimento per il XXI secolo, oltre che un ambizioso progetto di ingegneria di conservazione, e vede partnership unite per ricreare un habitat vitale lungo la costa dell’Essex, andato perso.

Si tratta della più grande creazione del suo genere in Europa, che è riuscita a trasformare positivamente un’area paludosa più grande del doppio delle dimensioni della città di Londra. Non si limita ad essere una riserva naturale, ma ambisce a diventare un laboratorio vivente che mostra come la natura e l’uomo possano collaborare per creare un futuro più sostenibile.

Questo progetto è la dimostrazione che su larga scala e con un progetto dal sapore futurista, sia possibile contrastare l’aumento del livello delle acque del mare, dovuto ai cambiamenti climatici.

Foto di copertina di Peter Slaughter

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Ultimo aggiornamento il 13 Febbraio 2025 da Rossella Vignoli

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Federica Ermete

Nata a Busto Arsizio nel 1982, dopo il diploma si trasferisce a Cremona – dove vive tutt’ora – per conseguire la laurea in ambito umanistico. Sia per formazione professionale che per passione personale, i suoi ambiti di specializzazione sono l’alimentazione, la salute, il fitness di cui è appassionata anche nella vita quotidiana, ed il benessere naturale. Collabora con entusiasmo con la redazione di Tuttogreen dal giugno 2020.

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