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Alla scoperta della Val Trebbia, perla dell’Appennino Piacentino

Perfetta per escursioni, storia, cultura e cucina tradizionale, un paradiso naturale da esplorare

Prendendo in mano la cartina che delimita i Colli Piacentini, la valle senza dubbio più ampia e ricca di attrattive è quella attraversata dal fiume Trebbia. Il percorso  disegnato dal fiume rappresenta da secoli un’ideale collegamento tra la Liguria e la Pianura Padana.

Alla scoperta della Val Trebbia, perla dell’Appennino Piacentino

Il corso d’acqua nasce ad una trentina di chilometri da Genova, sul Monte Lavagnola (1.118 mt.), e nei suoi 118 km di percorso verso il fiume Po da forma a una delle più suggestive vallate appenniniche.

Il fiume Trebbia

La purezza delle sue acque richiamano folle di bagnanti  e canoisti da tutta Europa. Dalle sorgenti alla foce il Trebbia riceve numerosi affluenti, il più importante è sicuramente l’Aveto; altri sono il Boreca, il Brugneto, il Cassingheno, il Bobbio, il Dorba e il Perino.

Il fiume si può risalire da Piacenza con la strada statale 45, oppure con la provinciale Piacenza – Gossolengo -Tuna – Rivalta – Statto, ed anche con la Calendasco – S.Nicolò – Gragnano – Rivalta lungo la sponda sinistra.

Percorsi contornati da boschi rigogliosi e numerose testimonianze architettoniche: tra i bellissimi castelli, ben conservati, il più noto è il Castello di Rivalta, da citare anche il castello di Ancarano, il castello di Statto, di fronte alla frequentata località di Rivergaro, e la Rocca di Montechiaro.

Storia della Val Trebbia

Una valle strategica, contesa a lungo dalle signorie genovesi, piacentine e lombarde. Una valle dal sapore anche fiabesco: nel Medioevo ruscelli e boschi dei dintorni offrirono sfondo ideale per leggende animate da elfi, gnomi, draghi e stregoni.

Ripercorrere i luoghi di questi racconti oggi è possibile, soprattutto a cavallo, lungo la dorsale più selvaggia delle montagne che fanno da cornice a Bobbio. Il progetto “Ippovia della Media Val Trebbia”  si snoda attraverso gli sperduti paesini di Carana, Colleri e Dezza, da cui  è possibile giungere  nei pressi del Passo del Penice, per poi far ritorno attraverso il Giardino Alpino a  Bobbio.

Cosa fare in Val Trebbia

Escursioni a cavallo, ma anche passeggiate, tour in mountain bike, trekking e scalate, canoa, kayak, e rafting. La Val Trebbia offre all’amante della natura numerose opportunità per conoscere le sue bellezze. I ragazzi possono invece divertirsi al parco acquatico di Rivergaro, o al vicino  parco avventura.

Nella stagione invernale, quando la neve è abbondante, si può invece praticare sci di fondo a Ceci e sci da discesa al Passo Penice, una palestra adatta ai principianti e agli atleti, completa di campo scuola, impianto di illuminazione e sistema di cronometraggio in parallelo. Gli amanti del relax hanno invece solo da scegliere per quanto concerne la disponibilità di agriturismi e isole del benessere.

Cosa mangiare in Val Trebbia

Chiudiamo con un accenno alla cucina. La Val Trebbia –  tratto importante della cosiddetta Strada dei Vini e dei Sapori – unisce gli elementi della tradizione emiliana (soprattutto nelle propaggini che diradano verso i colli piacentini) e ligure, con influenze di Genova la Superba che si fanno più marcate verso i borghi di Cerignale, Zerba e Ottone.

I prodotti che vanno per la maggiore sono i salumi, come la coppa e il salame, cotechino e zampone, lo stracotto di manzo, i maccheroni con sugo di lepre, le lumache.

In alta Val Trebbia l’elenco si arricchisce con i  funghi porcini sott’olio, sott’aceto, la  pastasciutta con il pesto, gli gnocchi di patate, i ravioli, i dolci a base di castagne e nocciole. E come dimenticare gli ottimi vini Doc prodotti nella valle, Gutturnio, Malvasia, Pinot, Vin Santo ma soprattutto il Trebbianino.

I motivi per concedersi una scampagnata da queste parti non mancano, anche perché ci troviamo a poche manciate di chilometri dalle principali direttrici dell’Italia Nord-Occidentale.

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Ultimo aggiornamento il 5 Novembre 2024 da Rossella Vignoli

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Rossella Vignoli

Fondatrice e responsabile editoriale, è esperta di bioedilizia, design sostenibile e sistemi di efficienza energetica, essendo un architetto e da sempre interessata al tema della sostenibilità. Pratica con passione Hatha yoga, ed ha approfondito vari aspetti dello yoga. Inoltre, è appassionata di medicina dolce e terapie alternative. Dopo la nascita dei figli ha sentito l’esigenza di un sito come tuttogreen.it per dare delle risposte alla domanda “Che mondo stiamo lasciando ai nostri figli?”. Si occupa anche del sito in francese toutvert.fr, e di designandmore.it, un magazine di stile e design internazionale.

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