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Cucina solare: che cos’è e che cosa si trova sul mercato per provarla

Cucinare usando i raggi del sole può fare sorridere chi ha la fortuna di appartenere a quel miliardo di essere umani per i quali la civiltà del benessere è ormai considerata alla stregua di un diritto acquisito, ma di fatto è una necessità in diverse parti del mondo.

Cucina solare: che cos’è e che cosa si trova sul mercato per provarla

Per la cottura del cibo, infatti, non sono indispensabili temperature elevatissime, c’è invece bisogno di concentrare la luce del sole, già forte di suo, in un punto determinato, facendo in modo che vengano raggiunte temperature idonee alla cottura.
Certamente, il primo requisito è una insolazione sufficiente, mentre un secondo requisito altrettanto importante è la pazienza: cuocere con la cucina solare in media richiede più tempo, ma può essere una esperienza divertente, con in più la soddisfazione dell’impatto zero e la certezza che le proprietà nutritive dei cibi vengono conservate al meglio.

Ma vediamo qual è stata l’evoluzione di questi solar grill e cosa c’è sul mercato per chi volesse cimentarsi con la cucina solare.

Innanzitutto va precisato che l’evoluzione di questi forni solari ha sempre seguito due modelli: a scatola e a piatto.
Il forno a scatola che più ha fatto scuola è il celeberrimo “Kyoto Box”, inventato dal norvegese Jon Bøhner. Uno spartano fornelletto da pochi dollari che nel 2009 vinse a man basse il premio da 75mila dollariClimate change challenge” indetto dal prestigioso Financial Times. Da allora non si sono più avute molte notizie di questa “invenzione” (che comunque è in tutto e per tutto simile a fornelletti solari che amatori si costruivano da sè), per cui la deduzione più logica è che probabilmente la Kyoto Box per funzionare ha bisogno di un irraggiamento davvero potente, come nei paesi lungo l’Equatore, ragione per cui non abbiamo visto il prodotto affermarsi nei mercati dei paesi più sviluppati, sebbene costi appunto pochi dollari (soglia invece enorme per una fetta non trascurabile di umanità in Africa soprattutto).
I forni solari a piatto, invece, semplicemente hanno una parabola che va puntata sulle pentole e sulle pietanze.

Chi ci prova sul mercato Italiano è un designer di Colle di val d’Elsa di nome Gianni Rocchi: appassionato di tematiche ambientali e convinto sostenitore delle prassi eco-sostenibili nel quotidiano, Gianni Rocchi ha sfornato un prodotto di nome Biogrì, un barbecue ad energia solare.

Si tratta di un dispositivo in grado di cuocere pietanze su spiedo con la sola luce solare (si possono cuocere salsicce, wurstel, spiedini di pesce, carni bianche, verdure, ecc.), come si può vedere dal video dimostrativo sotto:

Come giusto che sia, specifichiamo che non abbiamo rapporti di alcun tipo con Gianni e i suoi collaboratori e che, non avendo avuto modo di provare il prodotto, ci asteniamo dal farne una valutazione su funzionalità e prezzo.

Se desiderate farvi un’idea da voi, non ci resta che rimandarvi al sito ufficiale di Biogrì: http://www.biogri.com/

Noi, per il momento, non possiamo che encomiare e incoraggiare chi, come questo designer toscano, tenta di proporre soluzioni al 100% sostenibili che abbiano un qualche impatto sulle nostra abitudini.

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