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Scopriamo cos’è la cucina solare

Che cosa si trova sul mercato per provarla e quanto costa

Cucinare usando i raggi del sole può fare sorridere chi ha la fortuna di appartenere a quel miliardo di essere umani per i quali la civiltà del benessere è ormai considerata alla stregua di un diritto acquisito, ma di fatto è una necessità in diverse parti del mondo. Anche per chi si trova in una situazione in cui l’equipaggiamento manca di un forno o un fornello, la cucina solare è la soluzione. Vediamo qual è stata l’evoluzione di questa soluzione che usa il sole come fonte di riscaldamento dei cibi e cosa c’è sul mercato per chi volesse cimentarsi.

Scopriamo cos’è la cucina solare

Cos’è una cucina solare

Per la cottura del cibo, infatti, non sono indispensabili temperature elevatissime, c’è invece bisogno di concentrare la luce del sole, già forte di suo, in un punto determinato, facendo in modo che vengano raggiunte temperature idonee alla cottura.

Ha il vantaggio di essere alimentata esclusivamente dall’energia solare, e di non consumare combustibili fossili o elettricità. Per questo è decisamente ecologica, adatta ad uno stile di vita più sostenibile e non contribuisce alla riduzione delle emissioni di gas serra.

Sono strumenti utili per chi fa escursionismo, campeggio e in genere attività all’aperto, perchè sono compatte e leggere, si trasportano facilmente e possono essere utilizzate in tutti quesi casi in cui manca del tutto l’elettricità.

Poiché sono dotate di una tecnologia che sfrutta in modo efficiente l’energia solare, consentono una perfetta cottura in tempi paragonabili a quelli di una tradizionale cucina a gas o elettrica.

E non consumano nulla, rispetto ai metodi di cottura tradizionali. Rappresentano anche un’interessante alternativa per chi vuole essere autosufficienti per la preparazione dei pasti.

A cosa serve una cucina solare

Oltre alla cottura del cibo tradizionale, queste cucine solari possono essere utilizzate anche per sterilizzare l’acqua, essiccare alimenti e persino riscaldare un piccolo ambiente, tutto solo grazie ai raggi del sole.

In genere, servono a permettere di cuocere i cibi in situazioni in cui non c’è elettricità quindi adatte al campeggio e ai viaggi in luoghi dove bivaccare all’aperto, in escursioni in alta montagna o in contesti selvaggi.

Ma possono rappresentare una soluzione anche in quelle parti del mondo, in particolare nelle regioni con abbondante irraggiamento solare, come zone rurali e paesi in via di sviluppo, dove non c’è sviluppo di reti elettriche locali. Qui, possono rappresentare una soluzione sostenibile ed economica per la preparazione dei pasti.

Come funziona una cucina solare

Queste cucine portatili sfruttano l’energia termica proveniente dai raggi solari per generare calore e cuocere gli alimenti. Tipicamente usano riflettori o lenti per concentrare la luce solare su una superficie di cottura.

E quindi, il primo requisito è una insolazione sufficiente, mentre un secondo requisito altrettanto importante è la pazienza.

Cuocere con questa cucina, in media, richiede lo stesso tempo, e può essere una esperienza interessante, con in più la soddisfazione dell’impatto zero e la certezza che le proprietà nutritive dei cibi vengono conservate al meglio.

Dal punto di vista tecnico, funziona in questo modo:

  • Il collettore solare è il cuore della cucina, e serve a raccogliere e concentrare la luce del sole verso una superficie di cottura centrale. Può essere realizzato con diversi materiali, come specchi, lenti di Fresnel o pannelli riflettenti.
  • La superficie di cottura è il punto in cui viene raggiunta la temperatura necessaria per cuocere il cibo. Può essere un piatto, una pentola o una griglia posta al fuoco del collettore solare. Ed è fatta in materiali ad alta conducibilità termica, come alluminio o acciaio inossidabile.
  • L’isolamento termico dell’attrezzatura è fondamentale per mantenere il calore all’interno della cucina e migliorarne l’efficienza. In genere si tratta di materiali come lana di vetro, schiuma di poliuretano o fibre ceramiche, che riducono le dispersioni di calore.
  • Una copertura trasparente della superficie di cottura permette di creare una camera d’aria isolante, trattenendo il calore all’interno della cucina. Inoltre, regola il flusso d’aria e protegge il cibo dalle intemperie. È fatta ìn vetro o plastica.

Alcuni modelli hanno anche sistema manuale o automatico per orientare il collettore solare in modo da massimizzare l’esposizione ai raggi durante la giornata.

Le cucine più avanzate sono costituite da materiali ad accumulo termico, come rocce o ceramiche, che assorbono e immagazzinano il calore durante la cottura, consentendo di mantenere la temperatura anche dopo il tramonto.

Il modello che più ha fatto scuola è il celeberrimo Kyoto Box, inventato dal norvegese Jon Bøhner. Uno spartano fornelletto da pochi dollari che nel 2009 vinse a man basse il premio da 75mila dollari Climate change challenge indetto dal prestigioso Financial Times. Da allora non si sono più avute molte notizie di questa “invenzione” (che comunque è in tutto e per tutto simile alle cucine che gli amatori si costruivano da sè).

I tipi di cucina solare

Innanzitutto va precisato che l’evoluzione di questi forni solari ha sempre seguito due modelli:

  • La cucina solare a scatola che per funzionare ha bisogno di un irraggiamento davvero potente, come nei paesi lungo l’Equatore, ragione per cui è poco affermato nei mercati dei paesi occidentali, sebbene costi pochi dollari.
  • La cucina solare a piatto, semplicemente ha una parabola che va puntata sulle pentole e sulle pietanze.

Dove acquistare una cucina solare

Se ne trovano diversi modelli sui siti specializzati in equipaggiamento da campeggio ed escursionismo, ma anche nei negozi che trattano articoli da outdoor e sport e nautica.

Noi ve ne proponiamo alcuni su Amazon sia a parabola che a piatto:

Chi ci prova sul mercato Italiano è un designer di Colle di val d’Elsa di nome Gianni Rocchi: appassionato di tematiche ambientali e convinto sostenitore delle prassi eco-sostenibili nel quotidiano, Gianni Rocchi ha sfornato un prodotto di nome Biogrì, un barbecue ad energia solare.

Si tratta di un dispositivo in grado di cuocere pietanze su spiedo con la sola luce solare (si possono cuocere salsicce, wurstel, spiedini di pesce, carni bianche, verdure, ecc.), come si può vedere dal video dimostrativo sotto:

Come giusto che sia, specifichiamo che non abbiamo rapporti di alcun tipo con Gianni e i suoi collaboratori e che, non avendo avuto modo di provare il prodotto, ci asteniamo dal farne una valutazione su funzionalità e prezzo. Se desiderate farvi un’idea da voi, non ci resta che rimandarvi al sito biogri.com

Noi, per il momento, non possiamo che encomiare e incoraggiare chi, come questo designer toscano, tenta di proporre soluzioni al 100% sostenibili che abbiano un qualche impatto sulle nostra abitudini.

Rossella Vignoli

Fondatrice e responsabile editoriale, è esperta di bioedilizia, design sostenibile e sistemi di efficienza energetica, essendo un architetto e da sempre interessata al tema della sostenibilità. Pratica con passione Hatha yoga, ed ha approfondito vari aspetti dello yoga. Inoltre, è appassionata di medicina dolce e terapie alternative. Dopo la nascita dei figli ha sentito l’esigenza di un sito come tuttogreen.it per dare delle risposte alla domanda “Che mondo stiamo lasciando ai nostri figli?”. Si occupa anche del sito in francese toutvert.fr, e di designandmore.it, un magazine di stile e design internazionale.

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