Pets

Una medusa che è immortale!

La specie Turritopsis nutricula è capace di tornare ad uno stadio più giovane

Senza cervello, senza stomaco, nessun sistema nervoso centrale, nessun sistema respiratorio, nessun sistema circolatorio … Si potrebbe pensare meduse siano creature abbastanza strane. Ma no. O, meglio, non solo. Per uno strano scherzo evolutivo, c’è una specie che sarebbe addirittura immortale.

Una medusa che è immortale!

La scoperta di una medusa che è immortale

Nel 1988, a Rapallo, uno studente tedesco di biologia marina, Christian Sommer, scoprì nelle sue reti da plancton una sorprendente piccola medusa: la Turritopsis nutricula. Il ragazzo stava studiando gli idrozoi, una classe di cnidari che comprende circa 3.500 specie riconosciute di piccoli invertebrati marini che popolano i nostri oceani (il 99% in acqua marina e l’1% in acqua dolce) e si nutrono di plancton.

Si presentano in due forme, una immobile: polipi (pensiamo ai coralli e agli anemone di mare), l’altra mobile (come le meduse). Anche il polipo, per capirci, può esistere da solo, riproducendosi sessualmente e asessualmente, ma le due forme possono anche esistere nella stessa specie, come nel caso delle meduse, dove un polipo asessuato cresce in una medusa sessuata.

Christian Sommer notò lo strano comportamento della Turritopsis. La medusa si rifiutava di morire. In caso di condizioni di vita sfavorevoli (stress, mancanza di cibo…), ringiovaniva fino a diventare di nuovo un polipo, in qualsiasi fase del suo sviluppo, per poi ricominciare naturalmente il suo ciclo vitale quando l’ambiente era più favorevole.

 

Si tratta della Turritopsis nutricula, meglio conosciuta per l’appunto come la ‘medusa immortale’ o con il nome di medusa ‘Benjamin Button’, dall’omonimo film, per via della sua capacità di regredire, una volta raggiunta la maturità, a uno stadio precedente dell’età evolutiva, cioé di ringiovanire, attraverso un processo di transdifferenziazione cellulare.

una medusa che è immortale

Come si riproduce una medusa

Per capire come questa strana medusa si speciale, ripercorriamo brevemente il ciclo di vita di tutte le meduse. Hanno due cicli riproduttivi all’anno. Infatti, una volta è per via sessuale, tra una medusa maschio e una femmina, e questo accade in mare aperto. La seconda volta invece avviene per via asessuata, attraverso la ‘gemmazione’ delle meduse.

Qui un uovo fecondato si trasforma in una larva ciliata, la planula, che si deposita sul fondo marino, si attacca ad un vegetale o alle rocce, e si sviluppa in un polipo. Questo polipo si riproduce poi per via asessuata, formando una colonia di idrarie sotto forma di piccoli filamenti flessibili attaccati alle alghe o alle rocce.

In seguito, sempre per gemmazione, alcuni polipi di idraria producono piccole meduse che si staccano, nuotano, crescono e poi si sviluppano in esseri viventi con organi riproduttivi propri per ricominciare questo complesso ciclo. Si noti che questi cicli possono variare a seconda della specie.

La medusa è immortale perché torna giovane

Come per la riproduzione per via asessuata delle meduse, attraverso la ‘gemmazione’, anche la Turritopsis nutricula, dovrebbe diventare un polipo e riprodursi poi per via asessuata, formando una colonia di idrarie.

Invece, appena staccatasi dalla gemma (quando è ancora sessualmente immatura), ringiovanisce e si deposita sul fondale marino per dare vita a una colonia di idrarie, senza diventare un polipo e doversi riprodurre. Fino alla scoperta della Turritopsis nutricula, si credeva che tutte le meduse perdessero la capacità di trasformarsi se uscivano dalla gemma di medusa.

Molti animali marini, polipi, stelle marine, meduse, possono rigenerare i loro tessuti e organi, se li perdono. Ma questa capacità di invertire il ciclo vitale, che avviene in presenza di condizioni avverse, è probabilmente unica nel regno animale e consente alla medusa di aggirare la morte, o perlomeno di ritardarla, rendendo la Turritopsis potenzialmente immortale.

Una medusa che è immortale!

La transdifferenziazione della medusa immortale

La Turritopsis può dunque ringiovanire anche se ha raggiunto la maturità sessuale, cosa che nel mondo marino dove essere viventi che già hanno capacità di rigenerare i loro tessuti è possibile solo tra quelli asessuati, gli altri, con il raggiungimento della maturitàs essuale, poi iniziano un ciclo di invecchiamento che porta alla morte.

Invece, in condizioni di vita sfavorevoli, questa strana medusa già completamente sviluppata, ringiovanisce, per arrivare così sul fondale marino e formare una nuova colonia di polipi: è grazie al processo chiamato  transdifferenziazione, le Turritopsis nutricula e dohrnii sono in grado di tornare a essere polipi.

Questo incredibile e rarissimo processo permette a cellule non ‘differenziate’, ovvero non specializzate e senza un ruolo ben definito) di perdere le loro caratteristiche normali e di acquisirne di nuove o nuove funzioni. Per capirci, è come se nell’uomo fosse possibile la conversione di una cellula staminale adiposa differenziata in una cellula ossea, nervosa, muscolare o cartilaginea….

In ogni caso, dobbiamo restare con i piedi per terra. Infatti, anche se teoricamente il processo di ringiovanimento potrebbe continuare all’infinito, gli individui di questa specie muoiono regolarmente, senza  perciò interrompere il ciclo naturale che alterna la morte alla vita, né esistono prove di laboratorio concernenti la infinita riproducibilità del processo di svecchiamento cellulare.

Tuttavia, benché a conti fatti non si possa affermare che sia davvero immortale, la Turritopsis nutricula apre la mente a scenari e prospettive fino ad oggi inesplorati e inaspettate.

SPECIALE: Animali a rischio di estinzione: ora uno su quattro!

Rossella Vignoli

Fondatrice e responsabile editoriale, è esperta di bioedilizia, design sostenibile e sistemi di efficienza energetica, essendo un architetto e da sempre interessata al tema della sostenibilità. Pratica con passione Hatha yoga, ed ha approfondito vari aspetti dello yoga. Inoltre, è appassionata di medicina dolce e terapie alternative. Dopo la nascita dei figli ha sentito l’esigenza di un sito come tuttogreen.it per dare delle risposte alla domanda “Che mondo stiamo lasciando ai nostri figli?”. Si occupa anche del sito in francese toutvert.fr, e di designandmore.it, un magazine di stile e design internazionale.

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Pulsante per tornare all'inizio