Sfruttare le acque dei fiumi e dei canali per farne delle biopiscine urbane all’aperto: questa è l’iniziativa rivoluzionaria portata avanti da tre città.
Un tempo d’estate ci si poteva immergere nelle acque dei fiumi cittadini per rinfrescarsi contro il caldo torrido. Oggi molti corsi d’acqua sono talmente inquinati da essere diventati nocivi per la salute dell’uomo.
New York, Berlino e Londra sono le prime città impegnate in una serie di iniziative volte a bonificare le acque di fiumi e canali.
A New York i designer Jeffrey Franklin e Archie Coates, insieme all’architetto Dong-Ping Wongil, stanno lavorando al progetto + POOL, di cui vi avevamo già parlato.
Si tratta di una piscina sospesa sulle acque dell’East River, lo stretto che separa Long Island dall’isola di Manhattan e dal Bronx, e che ne utilizza l’acqua, opportunamente filtrata, e la rilascia poi nel fiume già trattata.
La piscina galleggiante ha l’ambizioso obiettivo di filtrare le acque dello stretto, notoriamente tossiche e inadatte al nuoto, rendendole più pulite e decontaminate da batteri e sostanze inquinanti, derivanti in parte anche dalle fogne. Quando piove difatti il sistema fognario si sovraccarica e tutto il liquame in eccesso finisce nel fiume.
1.900.000 litri di acqua purificata immessi ogni giorno nel canale sono la quantità minima della + Pool, che dovrebbe aprire nell’estate del 2015.
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Attraverso un sistema di filtraggio, si vuole ripulire l’acqua dell’East River da batteri e sostanze inquinanti, derivanti in parte anche dalle fogne. Quando piove difatti il sistema fognario si sovraccarica e tutto il liquame in eccesso finisce nel fiume.
Anche Berlino deve affrontare la stessa problematica e gli architetti della Realities United sono già al lavoro per trasformare il centrale Spree canal che collega l’isola dei Musei al fiume Sprea, in una mega-piscina all’aperto che d’inverno si trasforma in pista da pattinaggio sul ghiaccio, viste le rigide temperature della città tedesca. Lo studio Realities United sogna un futuro balneabile a Mitte, nel centro della capitale tedesca.
Mediante un filtro naturale, fatto di strati di ghiaia e di piante si potrebbero trattenere le sostanze inquinanti. Nella parte superiore potrebbe essere costruito un passaggio pedonale, mentre dall’altro lato della piscina si potrebbe realizzare un piccolo parco.
Il progetto è più complesso rispetto a +POOL perchè non è prevista la costruzione di una nuova struttura galleggiante, ma una riconversione naturale di un luogo.
A Londra invece la piscina autopulente nasce come il progetto artistico Of Soil and Water, sviluppato dalla slovena Marjetica Potrč e dagli architetti olandesi Eva Pfannes e Sylvain Hartenber dello studio Ooze.
Lo scopo era quello di realizzare un contesto in cui le persone potessero interagire con un ambiente in evoluzione, ‘immergendo’ letteralmente i visitatori nella Natura e coinvolgendoli nei vari processi naturali che avvengono nella biopiscina; inoltre, mentre i bagnanti usufruiscono della piscina, a fianco si costruirà un edificio.
Questa piscina si pulisce in maniera naturale grazie ad alcune piante, come le ninfee, che assorbono nitrato e ammonio e rilasciano ossigeno. I microorganismi invece procedono ad eliminare i batteri e a ridurre le alghe. Una serie di pompe provvedono durante il giorno a direzionare l’acqua verso i filtri.
La piscina naturale è aperta dal 1 aprile e fa parte di un progetto per la riconversione dell’area dietro la stazione di King’s Cross, oggetto di una riqualificazione totale. Starà aperta solo per due anni, il tempo necessario per la zona, di terminare i progetti, poi si trasformerà in un parco urbano, il Lewis Cubitt Park. Inoltre, dal momento che le piante possono filtrare solo una certa quantità di acqua, l’accesso sarà limitato a pochi visitatori al giorno.
Questi esempi rivoluzionari dimostrano come sia possibile bonificare zone naturali per ridurre l’inquinamento e offrire alle persone una valida alternativa alle vasche dense di cloro, una sostanza che alla lunga potrebbe compromettere anche il nostro stato di salute e creare allergie e asma.
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