Piante e fiori

Le piante acquatiche da scoprire per un giardino davvero unico

Scopriamo un’opzione di grande effetto per i nostri spazi verdi: le piante acquatiche da giardino possono essere davvero una soluzione spettacolare e adatta per ogni tipo di preferenza.

Le piante acquatiche da scoprire per un giardino davvero unico

Le piante acquatiche da giardino costituiscono una passione da cui sempre più pollici verdi vengono sedotti. Con la sua vitalità, l’acqua dona dinamismo, suoni e riflessi al vostro giardino, fornendo al contempo l’habitat a una specifica gamma di piante e a un’ampia fauna (rane, rospi, tritoni, libellule ecc.).

Se volete regalarvi momenti di relax e benessere non potete rinunciare dunque alla creazione di una struttura acquatica, che tra l’altro permette di coltivare molte piante che non fioriscono in altre condizioni, quali il giacinto d’acqua, la primula candelabro o il morso di rana.

Qualora la vostra intenzione sia quella di realizzare un laghetto in un’area paludosa soggetta a inondazioni, verificate prima che non ci siano pericoli di infiltrazioni di fertilizzanti o pesticidi da colture o terreni adiacenti, e incanalate gli eventuali straripamenti verso un buon sistema di drenaggio.

Altre precauzioni: mai collocare lo stagno in una sacca di gelo o in una zona molto esposta, al fine di  non ridurre la gamma di piante coltivabili ed esser costretti a coprirle durante l’inverno.

In un giardino informale sarà di grande effetto un laghetto naturale interrato, solitamente dalla forma irregolare e curva e col bordo ricoperto di materiali naturali, quali zolle o pietre. Abbiate cura poi di inserire piante marginali e amanti dell’umidità per dar vita a un’area fresca e rigogliosa, dove i rododendri rosa conferiranno verticalità, mentre le felci e i giunchi creeranno una soluzione di continuità tra il ruscello e il giardino. Un segreto per la perfetta riuscita di questo laghetto informale? Realizzare accostamenti complementari o in contrasto per forme, colori e consistenze.

Se invece preferite una struttura più marcata e regolare ricorrete ai laghetti formali, che presentano i contorni geometrici e possono essere rialzati o interrati. In questo caso lo spazio dedicato alle piante sarà minore, ma potranno comunque essere ospitate specie con foglie e fiori galleggianti come le ninfee, o altre decorative che consentono di creare splendidi riflessi, quali le felci.

Generalmente i laghetti formali costituiscono il punto focale del giardino e sono posizionati lungo l’asse principale del vialetto, per poter essere facilmente ammirati anche dalle finestre o dal terrazzo. Il bordo di questo specchio d’acqua può esser rivestito o, nel caso di una struttura rialzata, formare un sedile, particolarmente adatto ad anziani e disabili. Se poi volete rendere il tutto ancora più affascinante, aggiungete una fontana o una cannula d’acqua.

Le fontane svolgono una funzione ornamentale e contribuiscono a conferire verticalità al quadro d’insieme, ampliando, suoni, riflessi e movimenti dell’acqua. Di particolare effetto qualora illuminate, si rivelano molto utili anche dal punto di vista pratico, poiché grazie al maggior dinamismo acquatico aumentano l’ossigenazione in favore dei pesci. La scelta dello stile e delle dimensioni di queste strutture varia in base al design complessivo del giardino: una fontana di ciottoli, ad esempio, risulta meno elegante di una classica, ma può esser perfetta per uno spazio verde pensato specificatamente per le esigenze dei bambini.

Se fontane e cascate sono adatte soprattutto a giardini di grandi dimensioni, per quelli più piccoli  le soluzioni ideali potrebbero esser rappresentate dalle cannule, che si presentano in vari stili, dalla classica testa di leone, alla più semplice canna di bambù che versa acqua sulle pietre. Di solito,queste strutture sono fissate al muro con una pompa e un tubo, simili a quelli dei canali.

Sono pochi invece i giardini dotati di un ruscello naturale o una cascata, ma  si possono comunque creare delle reti di circolazione che versano acqua in un laghetto in una cisterna sotterranea. La soluzione più attraente per sfruttare i dislivelli del giardino o collegare aree diverse sarà quindi costituita dalla creazione di un canale o di una cascata, che permettono anche di fissare dei punti di interesse tra i livelli. Per far apparire più naturale il corso d’acqua di un giardino informale cercate di aggiungere rocce, pietre o piante che amano l’umidità (ad esempio felci e iris), mentre per i corsi d’acqua creati con rivestimenti rigidi o flessibili privilegiate le piante ornamentali a foglie grandi,  che svolgono anche la funzione di coprire i bordi.

Per offrire una graduale transizione dalle piante acquatiche a quelle che amano l’umidità, oltre che per creare un habitat adatto anche alla fauna, si dovrebbe collocare accanto ai laghetti un giardino palustre, che presenta una notevole attrattiva in un quadro informale/naturale e permette di sfruttare un terreno acquitrinoso. L’uso di un rivestimento sotterraneo contribuisce a trattenere l’umidità e questi giardini palustri tenderanno in tarda estate a riempirsi di piante, che moriranno poi dopo le gelate invernali.

Uno specchio d’acqua può esser realizzato anche in un patio, in un piccolo giardino o laddove non sia possibile eseguire grandi costruzioni. In queste strutture le piante svolgeranno un ruolo secondario; se vi sono movimenti d’acqua controllate sempre che siano capaci di sopportare l’elevata umidità provocata dalla nebulizzazione.

In qualsiasi schema di giardino acquatico le piante acquisiscono un ruolo primario, non solo perché lo esaltano con le forme e i colori delle loro foglie e fiori, ma anche in virtù delle loro proprietà di  contribuire a mantenere l’acqua pulita e di fornire il giusto habitat per i pesci, grazie alle funzioni svolte dalle specie ossigenanti.

In genere si tende a classificare le piante adatte al giardino acquatico in sei differenti categorie (ossigenanti, sommerse, galleggianti, marginali, palustri e amanti dell’umidità), che analizzeremo in questa sede (tranne le piante galleggianti che tratteremo in un articolo a parte).

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Piante acquatiche da giardino: piante ossigenanti

Sono specie a crescita rapida che vivono completamente sommerse e tengono pulita l’acqua, garantendone la giusta limpidezza e ossigenazione. Fondamentali se si vogliono tenere pesci, tartarughe d’acqua e altri animali  nello stagno, competono con le alghe per i sali minerali disciolti di cui si nutrono, impedendogli così di prendere il sopravvento soprattutto nei periodi particolarmente soleggiati, quando potrebbero sporcare e rendere completamente verde lo specchio d’acqua!

Le piante ossigenanti possono essere acquistate nei vivai e nei negozi specializzati. Al momento della scelta tenete sempre conto dello grandezza e delle caratteristiche dello specchio d’acqua a vostra disposizione.  Le piante ossigenanti prediligono un terreno fertile (composto da letame, sabbia e terra di giardino) e devono esser messe a dimora in primavera, interrandole per cinque cm al di sopra del terriccio, che dovrà avere uno spessore di 15 cm. Al momento della riempitura dello specchio d’acqua fate attenzione a non smuovere troppo il terriccio e attendete circa una settimana a inserire pesci e altri animali, proprio per dare il tempo a queste piante di iniziare a produrre ossigeno. Le ossigenanti devono essere concimate con fertilizzanti appropriati che si ritrovano in commercio, generalmente da diluire nell’acqua di coltivazione, anche se si possono utilizzare pure quelli granulari.

La riproduzione avviene per divisione dei rizomi. Tale operazione va ripetuta ogni tre anni e consiste nell’eliminare la parte senza germogli, prima di piantare i rizomi in piena terra sul fondo della specchio d’acqua. Essendo specie a crescita rapida potrebbero espandersi troppo e occupare uno spazio eccessivo: in questi casi procedete con la potatura, operando un taglio di 10 cm sotto l’acqua.

Poco soggette all’attacco di malattie e parassiti, costituiscono anche un ottimo rifugio per avannotti, piccoli pesci e animaletti in genere.

Le specie più diffuse sono: Callitriche hermaphroditica, Ceratophyllum demersum, Crassula helmsii, Fontinalis antipiretica, Lagarosiphon major, Mentha cervina, Myriophyllum aquaticum, Potamogeton crispus, Utricularia vulgaris e Vallisneria spiralis.

Myriophyllum aquaticum è una pianta originaria dell’America di medie dimensioni (altezza 60 cm c.a.), che necessita di una luce intensa e di un costante apporto di fertilizzante e preferisce temperature dell’acqua piuttosto calde (20-24°).  Durante le stagioni più fredde dovrebbe essere opportunamente spostata in serra o in un posto più riparato.

Piante acquatiche -Myriophyllum aquaticum
Piante acquatiche -Myriophyllum aquaticum

Piante acquatiche da giardino: piante sommerse

Crescono a una profondità che va dai 30 ai 90 cm e presentano radici fluttuanti (che non si ancorano sul fondo) e foglie e fiori galleggianti. Queste piante contribuiscono alla salute del laghetto perché forniscono un’ottima ossigenazione e ostacolano la crescita delle alghe, riducendo la quantità di luce che raggiunge l’acqua. Tra le specie più diffuse troviamo l’Aponogeton distachyos, l’Orontium aquaticum e la Victoria amazonica, ma il gruppo più numeroso è costituito dalle ninfee.

Il grazioso ed elegante spettacolo dei calici che galleggiano sul fogliame rigoglioso è davvero irresistibile. I fiori delle ninfee hanno un profumo intenso e sono di varie forme  (aperti e stellati o globulari a forma di peonia), con colori che vanno dal bianco candido o crema alle tonalità accese di giallo, rosso e perfino blu. Tonalità che sono inoltre esaltate dalle foglie verdi-violacee scure o maculate. La maggior parte di queste specie di piante acquatiche fiorisce durante il giorno, anche se alcune varietà tropicali (ad es. la “Missouri” e la “Red Flare”) si aprono al crepuscolo e possono esser messe in evidenza con un’illuminazione specifica.

Le ninfee prediligono l’acqua ferma e necessitano di molte ore di sole pieno al giorno, altrimenti tendono a sviluppare troppe foglie e pochi fiori. Per questo motivo devono quindi esser poste in un’area aperta e soleggiata del laghetto. Le specie tropicali crescono più velocemente di quelle rustiche e hanno bisogno di molta luce e nutrimento, oltre a una temperatura minima di 20° C. Al di là della funzione ornamentale, le ninfee contribuiscono a mantenere l’acqua limpida e a tener sotto controllo le alghe, perché fanno ombra con le loro grandi foglie espanse.

La gran parte delle ninfee ha tuberi spessi che si sviluppano in verticale e radici fibrose sottostanti. Queste specie acquatiche devono essere piantate tra la tarda primavera e la tarda estate, per far sì che attecchiscano prima dell’inverno. Potete utilizzare dei contenitori del diametro di 30-35 cm e profondi 15-19 cm, in base alle dimensioni e al vigore delle cultivar. In alternativa piantatele in aiuole sommerse, larghe 45-60 cm e profonde 30-45 cm. Per la preparazione delle piante, spuntate le radici lunghe e tagliate i fiori morti e le foglie vecchie e danneggiate, che impediscono l’ancoraggio sott’acqua.

Al momento della messa a dimora, inserite un sacchetto di fertilizzante a lento rilascio. Se il contenitore non è troppo pesante, annaffiatelo bene prima di porlo nello stagno e calatelo con delle corde. Qualora il laghetto fosse nuovo, posizionate i contenitori sul fondo prima di riempirlo e copriteli inizialmente con soli 8-15 cm d’acqua. Come le piante crescono, abbassate gradualmente i contenitori, finché non poggiano sul fondo.

Le ninfee tropicali, invece, possono esser subito collocate alla profondità definitiva, perché si sviluppano rapidamente e preferiscono l’acqua più bassa della maggior parte delle varietà rustiche.

piante acquatiche ninfee
Piante acquatiche: la bellezza delle ninfee ha ispirato opere d’arte universali… e non a caso!

Per quanto riguarda il nutrimento di queste piante, durante il periodo vegetativo basta inserire all’incirca ogni sei settimane un sacchetto di fertilizzante standard a lento rilascio nel terreno o nella composta, che non scolorirà l’acqua né favorirà la crescita di alghe. I fiori di ninfea durano tre-quattro giorni e devono esser rimossi prima che affondino e marciscano, così come le foglie, che possono ingiallirsi o scurirsi molto velocemente.

Tagliate regolarmente i fusti sotto la linea dell’acqua e sradicatele. Durante i periodi molto caldi, spruzzate spesso la superficie delle foglie, per allontanare insetti quali afidi o cicadellidi. Nelle zone soggette a gelate mettete al riparo le ninfee tropicali e conservate i tuberi a 5-7° C in sabbia umida, per proteggerle dai roditori. Per mantenere una crescita sana, dividete le ninfee quando le foglie si ammassano sulla superficie dell’acqua o le radici diventano costrette. Tagliate dei pezzetti di corona, che siano muniti ognuno di un getto giovane e forte, insieme a circa 15 cm di tubero, da ripiantare in terreno nuovo.

Infine, in materia di riproduzione, le ninfee si propagano prevalentemente per talea di gemma, anche se alcune si moltiplicano da seme o separando le pianticelle. Per la prima operazione, estraete la pianta dal contenitore e lavatela. Con un coltello affilato rimuovete poi le gemme più forti dalla radice, tagliando a livello del tubero. Riempite i vasi con terriccio o composta acquatica e inserite una sola talea nella superficie, prima di ricoprire con del pietrisco. Immergete quindi i vasi in acqua e teneteli in serra o in letto freddo, in semi-ombra. Le talee dovranno esser ripiantate la primavera successiva.

Piante acquatiche da giardino: piante marginali

Sono specie che prediligono l’acqua bassa (7-15 cm c.a.) e vengono poste sul bordo di laghetti e stagni, spiccando per le loro notevoli qualità estetiche.

Un esempio? L’Iris laevigata, con le sue belle foglie a ventaglio verdi e striate di crema e i fiori color lavanda, perfetti per punteggiare il contorno di stagni informali. Le piante marginali sono infatti ideali per assicurare la giusta continuità tra le coltivazioni presenti in giardino e i bordi del laghetto o stagno. Queste specie preferiscono i terreni fangosi e ricchi di materia organica, ma presentano ottime capacità di adattamento.

La messa a dimora viene fatta solitamente in primavera: le piante più giovani non devono esser poste troppo in profondità ma in uno strato d’acqua superficiale. Con la crescita, queste specie tendono a spostarsi progressivamente verso l’acqua più profonda, modificando lo schema del giardino.

Le marginali sono piuttosto adattabili, perché gradiscono luoghi soleggiati ma resistono bene anche in aree semi-ombreggiate. Come tutte le piante acquatiche, non sono particolarmente soggette all’attacco di malattie e parassiti (anche se in primavera è bene disporre un piano preventivo) e devono essere concimate con fertilizzanti specifici, generalmente da sciogliere all’interno dell’acqua. In alternativa possono essere impiegati anche concimi granulari o in barrette, della durata di tre-quattro mesi.

La riproduzione avviene per seme o divisione dei rizomi. Oltre alla funzione ornamentale, le piante marginali offrono riparo agli uccelli acquatici e ad altri piccoli animali, mentre alcune specie (ad esempio Mentha aquatica e Veronica Beccabunga) sono ottime anche per l’ossigenazione dell’acqua.

Vediamo ora nel dettaglio i nomi di alcune varietà principali: Acorus gramineus, Calla palustris, Caltha leptosepala, Carex elata, Cotula coronopifolia, Decodon verticillatus, Houttuynia cordata, Iris laevigata, Juncus effusus, Lobelia paludosa, Mentha aquatica, Mimulus cardinalis, Peltandra sagittofolia, Sagittaria latifolia, Sparganium natane, Typha minima e Zizania aquatica.

piante acquatiche: la zizania latifolia o aquatica
Zizania aquatica

Piante acquatiche da giardino: le piante palustri

Sono specie che amano gli acquitrini e crescono in terreni paludosi dove l’acqua non arriva al mezzo metro di profondità, sopportando anche inondazioni occasionali. Le loro radici sono immerse in parte in acqua e in parte nel suolo sottostante, mentre le foglie e i fiori restano fuori o al massimo galleggiano sulla superficie acquatica.

Ottime dal punto di vista ornamentale, contribuiscono a rendere più naturale il bacino acquatico ed entrano in competizione con le alghe, a cui sottraggono sali minerali e nutrienti. In questo modo, contribuiscono ad impedire che vengano intorbidite le acque.

Inoltre costituiscono un ottimo rifugio per piccoli invertebrati (ad es. lumache d’acqua), rane e pesciolini. Poche le loro esigenze: nei periodi più siccitosi è bene rabboccare l’acqua intorno per evitare che evapori; per la nutrizione necessitano solo di una leggera fertilizzazione con concimi specifici (in polvere, compresse o liquidi) da versare nel laghetto, mentre risulta utile ogni tanto provvedere alla potatura delle foglie morte e dei rami secchi per mantenere la pulizia dell’acqua.

Occhio però ai cataloghi dei vivai, che molto spesso includono nella lista delle palustri anche piante che crescono in terreni umidi, ma che non sopportano l’acqua stagnante.

Al momento della scelta assicuratevi quindi che le specie di vostra preferenza non soffrano per l’acqua alta intorno alle radici.

Ecco infine i nomi delle principali varietà di piante palustri: Alnus glutinosa, Anemone rivularis, Aruncus dioicus, Arundo donax, Cardamine pratensis, Carex elata, Cornus alba, Eupatorium purpureum, Euphorbia palustris, Filipendula rubra, Hosta, Leucojum aestivum, Lobelia cardinalis, Mimulus cardinalis, Osmunda regalis, Parnassia palustris, Phragmites australis, Primula alpicola, Rheum Alexandrae, Salix alba, Scrophularia auricolata, Taxodium disticum, Trollius chinensis.

Piante acquatiche da giardino: piante amanti dell’umidità

Queste piante acquatiche si distinguono dalle marginali perché preferiscono terreni umidi e ricchi d’acqua, ma non allagati. Si tratta di piante piuttosto adattabili, che si trovano spesso accanto alle piante marginali nelle aree che circondano specchi d’acqua naturali e informali.

A questo gruppo di piante che creano l’ideale transizione tra lo stagno e il resto del giardino, appartengono erbacee perenni di uso comune e alto valore decorativo come la Primula florindae, la Ligularia dentata (alta fino a 120 cm con grande fogliame e infiorescenze gialle simili alle margherite) e l’Astilbe (A. arendsii, A. chinensis, A. simplicifolia ecc.), una pianta originaria dell’Asia, costituita da fusti sottili a foglie generalmente composte simili a felci, di colore verde scuro, appuntite e dentellate, e spettacolari lunghe infiorescenze erette e talvolta arcuate dall’aspetto piumoso e soffice, che portano innumerevoli piccoli fiori di colore rosso, crema, bianco o lilla.

Per ampi specchi d’acqua, in climi non troppo freddi, la scelta potrebbe ricadere sulla maestosa Gunnera manicata, un’altra erbacea perenne che presenta steli robusti e spinosi, enormi foglie larghe fino a tre metri e notevoli infiorescenze coniche (alte 1,5 m circa), per un impatto visivo assicurato.

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La graziosità delle linee e la più ampia varietà di colori dei fiori si ritrova invece nelle innumerevoli specie acquatiche di Iris (I. ensata,  I. sibirica, I. setosa, I. versicolor ecc.), che aggiungeranno un tocco di eleganza al vostro giardino, grazie anche al loro bel fogliame sottile e spadiforme.

Di grande fascino è anche la cannuccia di padule (Phragmites australis), una pianta erbacea perenne che può raggiungere i quattro metri di altezza, caratterizzata da lunghe foglie lisce e opposte e ampie infiorescenze a pannocchia di colore violaceo.

Se invece gradite le bulbose, vi consigliamo la canna ornamentale da tubero (Canna ibrida), che si distingue per la sgargiante fioritura e le ampie foglie dalle meravigliose tonalità di colori, spesso ornate di striature. Non mancano poi le piante igrofile ad alto fusto, su tutte i salici, che comprendono circa trecento specie diverse.

Per godervi lo spettacolo della natura dovete assolutamente realizzare un laghetto nel vostro giardino, impreziosito dalle più belle piante acquatiche!

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