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I cani addestrati per ricerca ambientale: fiutano le piante velenose, sostanze inquinanti e chimiche, ritrovano persone

Anche i cani possono essere dei validi lavoratori per compiti anche delicati, compiti che svolgono con grande dedizione e accuratezza, spesso meglio di un 'umano'

Da tempo i cani sono impiegati come valido aiuto dalle forze dell’ordine per seguire le tracce dei sospetti, fiutare la presenza di droghe e di esplosivi e aiutare persone in difficoltà; pochi invece conoscono i cani addestrati per ricerca ambientale.

I cani addestrati per ricerca ambientale: fiutano le piante velenose, sostanze inquinanti e chimiche, ritrovano persone

Eppure questi animali hanno dimostrato di essere più portati delle persone a rintracciare gli elementi nocivi. Questo significa che addestrati opportunamente rappresentano una risorsa concreta per la protezione ambientale e per l’aiuto in scenari critici. Vediamo cosa possono fare, come possono essere utilizzati e come addestrarli.

Perché i cani possono dare un contributo decisivo all’ambiente

I cani possiedono un olfatto straordinario: alcune ricerche stimano che possano avere decine di volte più recettori olfattivi rispetto agli esseri umani — per esempio i cani da traccia possono arrivare a circa 300 milioni di recettori.

In numerosi studi si evidenzia che i cani possono essere addestrati per rilevare odori ambientali (animali selvatici, carcasse, piante invasive, sostanze chimiche) con ottimi risultati di accuratezza (Fonte: Using Scent Detection Dogs in Conservation Settings: A Review of Scientific Literature Regarding Their Selection, Frontiers in Veterinary Science, 2016).

Uno studio del 2024 mostra che unità cinofile di ricerca e soccorso (SAR dogs) migliorarono significativamente l’efficienza nella localizzazione di sopravvissuti nei disastri, in Serbia-Croazia-Slovenia (Fonte: Evaluation of the Effectiveness of Search and Rescue Dogs in Finding Survivors During Disasters: The Case of Serbia, Croatia, and Slovenia, Research Gate, 2024)

Un altro studio del 2024 analizza l’utilizzo di cani rilevatori in ambienti molto caldi (settore conservazione) e mostra che sì, è possibile impiegarli, ma è necessario monitorare condizioni come la temperatura corporea, lo stress e il recupero (Fonte: Detection Dogs Working in Hot Climates: The Influence on Thermoregulation and Fecal Consistency, Animals, 2024)

Una review del 2025 evidenzia che, in contesti di conservazione ambientale, cani con esperienza sul campo ottengono tassi migliori rispetto a novizi, sottolineando l’importanza della formazione e del riferimento “esperienza” per la riuscita (Fonte: Benefits and limitations of using innovative tools like detection dogs, thermal imaging and drones to increase wildlife carcass finds during health surveillance and management efforts, Frontiers of Conservationist Science, 2025)

Quali razze sono più adatte per questo lavoro

Non esiste una razza perfetta per tutti gli scenari, però alcune caratteristiche risultano particolarmente utili: olfatto sviluppato, alta motivazione al lavoro, agilità, resistenza, buon temperamento, addestrabilità. Ma le razze di cani particolarmente indicate:

  • Pastore tedesco: versatilità, intelligenza, addestrabilità; perfetto in contesti di soccorso e ricerca
  • Labrador Retriever: olfatto eccellente, buon temperamento sociale – adatto a rilevamenti ambientali o situazioni con pubblico
  • Bloodhound: ha il naso tra i più potenti per il tracking; utile in ambienti vasti e difficili
  • Pastore belga Malinois: agilità, resistenza fisica elevata – adatta per scenari di disastro urbano, macerie, ricerca complessa
  • Altre razze di cani da caccia come il Beagle ed il Basset Hound, segnalate per il loro olfatto e la capacità di seguire la traccia

Naturalmente, la selezione va fatta caso per caso: un Labrador potrebbe essere ideale per rilevamento ambientale superficiale, ma in macerie urbane gravemente danneggiate un Malinois o Pastore tedesco potrebbero comportarsi meglio.

I cani addestrati per ricerca ambientale

Esempi pratici di impiego in scenari ambientali, disastri o incidenti

Rilevamento ambientale

Ngli Stati Uniti un team della USDA ha addestrato cani da rilevamento per l’emergenza della mosca dei frutti nella California agricola.

In un altro studio, cani sono stati addestrati con successo a identificare parti di fauna selvatica nascoste (wildlife parts trafficking) con buoni tassi di successo.

Disastri e ricerca persone

Lo studio del 2024 in Serbia, Croazia e Slovenia ha mostrato che le squadre cinofile SAR migliorano significativamente l’efficacia della ricerca di sopravvissuti nei disastri, evidenziando che la qualità dell’addestramento, le condizioni ambientali e la coordinazione tra conduttore e cane sono fattori critici.

Un caso reale è l’uso in India della National Disaster Response Force (NDRF) di cani addestrati anche per rilevare morti sotto le macerie in casi di crolli, ad esempio con Labrador e Malinois.

Ambiente e specie invasive

Nel Regno Unito, è stato usato un cane (spanador) per rilevare il patogeno delle foreste Phytophthora ramorum, responsabile della morte di molti alberi, con un tasso di successo dell’89%.

Questo dimostra che la tecnologia del naso canino si sta aprendo anche al monitoraggio biologico-ambientale, non solo soccorso umano.

Come si addestra un cane per lavoro ambientale o di soccorso

L’addestramento può variare molto in base all’obiettivo (ricerca persone, rilevamento specie invasive, rifiuti chimici, soccorso in disastro), ma possiamo identificare fasi comuni e passaggi pratici:

Fasi generali

      1. Selezione del cane: veterinario, test sanitario, valutazione temperamento (energia, voglia di lavorare, stabilità emotiva).
      2. Addestramento di base: obbedienza (seduto, resta, vieni), socializzazione, familiarizzazione con ambienti diversi, gioco motivatore (giocattolo, premio)
      3. Impronta dell’odore-bersaglio: il cane viene esposto all’odore che dovrà rilevare (carcassa, materiale vegetale, sostanza chimica, odore umano, ecc.). Viene premiato quando lo identifica. Questo può richiedere settimane o mesi.
      4. Generalizzazione e distrazioni: l’odore viene nascosto in ambienti sempre più complessi (aperto, bosco, roccia, ambienti urbani), il cane impara a segnalare anche in presenza di odori distraenti
      5. Addestramento specifico su scenario: ad esempio, ricerca sotto macerie, rilevamento in aree inquinate, individuazione specie invasive. Vengono replicate condizioni realistiche.
      6. Certificazione e manutenzione: le unità devono addestrarsi regolarmente, la forma fisica del cane viene monitorata, il rapporto cane-conduttore deve essere consolidato. Ad esempio, l’International Search and Rescue Dog Organisation (IRO) consiglia migliaia di ore di addestramento per raggiungere standard elevati

Impieghi reali dei cani

Ecco alcune modalità pratiche in cui un cane addestrato può intervenire nell’ambito ambientale o di emergenza:

  • Rilevamento carcasse animali selvatici in aree protette: utile per monitoraggio biodiversità.
  • Rilevamento piante invasive o semi di piante invasive in grandi aree: il cane può accedere dove un operatore fatica.
  • Rilevamento inquinanti o sostanze chimiche (ad esempio perdite di petrolio, idrocarburi) in ambienti naturali o industriali.
  • Ricerca di persone disperse in scenari di alluvione, incendio boschivo, terremoto, frana: rapido impiego per il soccorso.
  • Monitoraggio ambientale preventivo: sorveglianza di aree sensibili, check-up regolari per individuare anomalie prima che diventino emergenza.

Benefici principali

  • Rapidità d’intervento: un cane può coprire aree e rintracciare ciò che l’occhio umano o sensori tradizionali potrebbero impiegare molto più tempo a trovare.
  • Versatilità: possono operare in contesti naturali, urbani, sotto macerie, aree boschive.
  • Sensibilità elevata: in molti casi l’olfatto canino consente rilevamenti che tecnologia o operatori non raggiungono.

Limiti e fattori da considerare

Delle condizioni ambientali estreme come caldo, umidità, terreno difficile possono influenzare la prestazione: servono pause, monitoraggio.

Anche la variabilità individuale è importante, e non tutti i cani funzionano allo stesso modo, perché hanno esperienza e addestramento diversi che contano molto.

Ci sono poi da sostenere dei costi e l’uso di risorse elevati, perché l’addestramento, la tutela della salute, la manutenzione del cane e del conduttore sono impegni reali che costano tempo e denaro.

Infine, in scenari di disastro, servono protocolli di sicurezza, di salute del cane, ed un coordinamento tecnico che sia salvavita.

Spunti per l’Italia

In Italia vi è potenziale per ampliare l’impiego di cani addestrati non solo per la protezione civile (soccorso persone) ma anche per monitoraggio ambientale: parchi nazionali, aree protette, rilevamento specie aliene, perdite chimiche in ambienti industriali.

Collaborazioni tra enti ambientali, università, associazioni cinofile specializzate potrebbero far progredire questa disciplina.

Indicazioni pratiche per chi volesse avviare questo tipo di lavoro

  • Stabilire obiettivi chiari: tipo di rilevamento ambientale (es: specie invasive, rifiuti pericolosi, soccorso persone)
  • Trovare un conduttore esperto e un team cinofilo che abbia esperienza in rilevazione ambientale o anche in ricerca e soccorso
  • Utilizzare metodi di rinforzo positivo (gioco, bocconcini) piuttosto che punizioni: ciò migliora l’efficacia e il benessere del cane
  • Simulare ambienti reali fin da subito: i cani che hanno solo addestramento “in aula” hanno performance inferiori
  • Monitorare la salute e la fatica: come mostrato dallo studio 2024, in ambienti caldi aumento della temperatura corporea e stress può ridurre l’efficacia
  • Mantenere aggiornamento e esercizio periodico: la rilevanza dell’odore, dell’esperienza e della formazione continua
  • Integrazione con attività ambientali: come può essere usato

Il caso del cane Seamus

Uno studio pubblicato nel 2010 sulla rivista di settore Invasive Plant Science and Management ha mostrato che sono in grado di rintracciare il doppio delle piante invasive rispetto agli uomini.

Seamus è un Border collie bianco e nero di 7 anni addestrato per proteggere l’ambiente. Fiuta le piante invasive nascoste fra l’erba che si diffondono sul Mount Sentinel in Montana. Il suo lavoro, che svolge diligentemente a fianco della sua addestratrice Aimee Hurt, che lo ricompensa con lodi e un gioco non appena Seamus scopre un gruppo di erbacce.

Si tratta di un modo semplice che permette di estirpare le specie invasive che soffocano e minacciano flora e fauna locale.

Proteggere l’ambiente permette a Seamus di trascorrere molto tempo all’aria aperta e di esprimere tutta la sua vitalità (il cane pattuglia 1000 ettari ed è uno dei migliori cani impiegati). La storia di Seamus era piuttosto triste. Il cane era finito in un rifugio poiché non riusciva ad adattarsi a vivere con una famiglia. Proprio per questo si può dire che a questo cane addestrato per aiutare l’ambiente il lavoro ha salvato la vita.

Seamus ed Aimee Hurt fanno parte dell’organizzazione no profit Working Dogs for Conservation fondata nel 2000 con sede in Montana. L’organizzazione è composta da sei persone che lavorano a tempo pieno e da 8 cani.

Seamus è stato addestrato per fiutare l’Isatis tinctoria (pianta conosciuta con il termine di guado o gualdo, viene considerata invasiva in vari stati americani) e ‘lavora’ spesso senza guinzaglio con uno zainetto arancione con un GPS che segnala ad Aimee dove è stata fiutata la pianta. Sarà poi compito dell’addestratrice prendere nota delle coordinate e ritornare inseguito per estirpare la pianta.

Organizzazioni come The City of Missula, la Missula County Weed District e la Montana Native Plant Society si sono  impegnate per più di un decennio per sradicare il guado e quattro anni fa anche la Working Dogs for Conservation ha aderito alla causa.

Infatti grazie ai cani è possibile scovare le ultime piante nascoste prima che si possano diffondere.

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Ultimo aggiornamento il 5 Novembre 2025 da Rossella Vignoli

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Annabella Denti

Nata a Como e laureata in Lingue e Letterature Straniere entra nel mondo del web in Italia quando era solo agli esordi. Dopo un Master in Comunicazione, è diventata Digital Marketing Consultant e oggi collabora per diversi siti. Esperta e appassionata di yoga,  ama la lettura e lunghe passeggiate nella natura con i suoi cani.

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