Cibo sano per bambini: una scuola umbra ci prova
Volete qualche esempio di cibo sano per bambini? Oggi ci spostiamo in Umbria per un interessante esempio che viene da una scuola di Todi.

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L’educazione è alla base del cambiamento. C’è chi sostiene, come il Dalai Lama, che se a tutti i bambini fosse insegnata la meditazione, che non è una pratica per forza religiosa ma la capacità di restare in silenzio e osservare i propri pensieri e le proprie emozioni, si potrebbe eliminare la violenza nel mondo nel giro di una generazione.
Un progetto ambizioso, sicuramente, ma se intanto partissimo con insegnare ai nostri bambini come mangiare meglio?
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Cibo sano per i bambini: un esempio concreto
Ci prova un istituto agrario a Todi, in Umbria, con il progetto “Alle sorgenti del cibo e la salute” che ha coinvolto tre classi dell’infanzia, circa 80 bambini. Per tre volte a settimana, da ottobre dello scorso anno scolastico fino alla fine delle lezioni, saranno distribuite colazioni a km0, provenienti quindi dalle aziende agricole locali, con prodotti biologici e comunque di stagione.
Si tratta di merende “semplici”: pane, olio, yogurt di giornata, frutta fresca e miele, con dosaggi individuati da un nutrizionista e secondo una dieta approvata dagli stessi bambini.
L’importanza di coinvolgere anche i genitori
Non si tratta solo di dare del cibo sano ai bambini, ma anche di coinvolgere i genitori e il personale della scuola in un percorso più ampio, di laboratori e seminari, per illustrare le virtù di un’alimentazione che segue i principi naturali e per far conoscere da dove viene il cibo, coinvolgendo le stesse realtà produttrici, in una vera e propria educazione ambientale.
Una volta concluso il progetto, verrà stilato un vademecum per la cultura della salute alimentare nelle scuole che sarà poi distribuito in tutti gli istituti dell’Umbria.
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Un progetto che può essere applicato in qualsiasi regione di Italia, data la numerosa presenza di coltivatori diretti e biologici e degli sforzi sempre più consistenti di varie associazioni per promuovere una corretta alimentazione tra bambini e adulti.
La ricaduta dell’iniziativa
Le implicazioni di simili iniziative, in apparenza gocce d’acqua nel mare dell’inconsapevolezza, sono notevoli. Schematicamente, si aiuta:
- ad educare i più giovani a nutrirsi con prodotti di stagione e del proprio territorio, evitando il ricorso a merendine manipolate con additivi e altre sostanze di sintesi,
- coinvolgere genitori ed insegnanti in un processo di crescita e sensibilizzazione riguardo al cibo e la sua produzione,
- favorire relazioni tra scuole e realtà produttive locali, incentivare l’economia locale che abbraccia valori di rispetto e tutela dell’ambiente,
- diminuire l’impatto ambientale delle mense e di attività simili.

Insomma, esistono ricadute positive su tutto il tessuto produttivo e sociale, nonché sull’ambiente. Vi pare poco?
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