Spesa biologica

Come aprire un market vegano

Tutto quello che serve sapere per allestire un punto vendita con prodotti animal free

I market vegani sono una novità che potrebbe essere destinata al successo. E aprirne uno non è così difficile. Vediamo allora come aprire un market vegano e cosa serve.

Come aprire un market vegano

Come aprire un market vegano

In Germania nel 2011 è stato inaugurato il primo d’Europa: il Vegilicious Veggie Shop a Dortmund. Il primo supermercato vegano, con oltre 1.600 prodotti biologici ed alimenti vegani e a chilometri zero, e nemmeno l’ombra di carne o cibi derivati dagli animali. Da allora molti ne sono seguiti, anche in altri paesi.

E l’idea è stata esportata anche in Italia, dove, secondo le statistiche i potenziali clienti potrebbero toccare quota 700.000, eguagliando la cifra raggiunta in Germania.

In cerca di uno stile di vita salutista e rispettoso dell’ambiente, soprattutto a tavola, gli italiani spesso si devono accontentare dei pochi e, a volte, costosi, negozi bio ubicati nelle grandi città.

Ma il market vegano non è un punto vendita biologico, e non ha nulla a che vedere con il negozio superfornito – e un po’ modaiolo – del fruttivendolo.

Si tratta, invece, di un supermercato in versione tutta vegetale, con una precisa identità, che ne rappresenta il punto di forza e l’elemento costituivo.

Una vasta gamma di prodotti tra cui scegliere, tutti rigorosamente veggy, che comprendono anche piatti pronti, detersivi, cosmetici non testati su animali, e persino capi di abbigliamento e accessori. I fornitori certificati si trovano sul sito www.veganok.com

Quali prodotti vegani

È consigliabile selezionare la gamma di prodotti da vendere in maniera accurata. Poiché vi dovete concentrare su una selezione di prodotti alimentari, bevande, cosmetici e articoli per la casa rigorosamente vegani, può rivelarsi vincente includere delle alternative vegetali a latticini, carni, uova e altri prodotti di origine animale.

E anche offrire anche prodotti di nicchia come super food, integratori e alimenti specifici per intolleranze o allergie

Per catturare l’attenzione e attirare clientela (consumatori tradizionali – o meglio tradizionalisti – e vegani) all’interno si trova un corner di degustazione.Includete le tartine di soia, i falafel e le bistecche di grano, che incuriosiscono tutti: cibi dal gusto forte ma anche delicato e meno deciso, dal sapore diverso, indubbiamente da provare.

Come fare pubblicità ad un market vegano

Attività di promozione e marketing sono indispensabili per far conoscere il proprio punto vendita, sia che si trovi in una grande citta che in un centro urbano più piccolo.

Si consiglia di sviluppare un’immagine aziendale forte e riconoscibile, incentrata sui valori vegani e attivare un sito online efficace, una pagina sui social media e anche una newsletter. Questo permette di allargare il potenziale bacino d’utenza interessata alla nicchia veg oltre l’aspetto puramente locale.

Anche organizzare eventi specifici, degustazioni e iniziative per coinvolgere la community vegana locale è una mossa importante per farsi conoscere.

Come aprire un market vegano

Infine, può dare valore imbastire delle collaborazioni con influencer dello stile di vita animal free e ambassador di prodotti vegani.

In negozio i commessi lo staff deve saper indicare le caratteristiche dei prodotti ai clienti sulla base delle esigenze specifiche di un vegano. Un’esperienza d’acquisto piacevole è legata ad un’assistenza competente.

Quali permessi per aprire un market vegano

L’iter da seguire per l’apertura di un market vegano ricalca quella del negozio classico.

Sarà necessaria la frequenza di un corso presso la camera di Commercio per la preparazione e la somministrazione di cibi e bevande (informazioni reperibili al sito camcom.it), così da ottenere una Licenza per la somministrazione di alimenti e bevande.

E poi, per chi vuole aprire un market vegano, sono indicati questi step burocratici legati all’ottenimento dei principali permessi e autorizzazioni:

  • Partita IVA e iscrizione al Registro delle Imprese della Camera di Commercio competente per territorio.
  • Autorizzazione commerciale per l’esercizio dell’attività di commercio al dettaglio di prodotti alimentari e non alimentari. Viene rilasciata dal Comune in cui si trova il punto di vendita.
  • Certificato di agibilità. Il locale deve essere idoneo all’attività commerciale e va richiesto al Comune.
  • Notifica sanitaria. L’ASL competente per il territorio deve autorizzare l’esercizio dell’attività attraverso una notifica sanitaria che attesta il rispetto dei requisiti igienico-sanitari.
  • Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA). Al Comune sid eve anche presentare la SCIA, che sostituisce diverse autorizzazioni precedentemente richieste ed attesta il rispetto dei requisiti urbanistici ed edilizi.
  • Autorizzazioni per insegne e pubblicità. Anche qui è importante avere le necessarie autorizzazioni per l’installazione di insegne, vetrofanie e altre forme di pubblicità esterna.

Potrebbero essere necessarie anche altre autorizzazioni o adempimenti a seconda del Comune e della normativa locale.

In generale, per il veggy market è ideale disporre di un locale di circa 90 mq (per cui è necessaria ottenere l’autorizzazione e rilascio dei permessi da parte dell’ASL di competenza), avere circa 1.500 prodotti e due dipendenti per gestirlo al meglio.

Quanto costa aprire un market vegano

L’investimento iniziale potrebbe aggirarsi intorno ai 170.000 euro. Per una spesa iniziale inferiore, si può pensare anche ad un’alternativa low cost: aprire un piccolo market in un paese, per cui potrebbero bastare 70.000 euro di partenza.

In Italia non ci sono previsti franchising vegani di prodotti vegani. All’estero esistono infatti diversi catene in franchising per la vendita di prodotti vegani con brand affermati a livello internazionale come Veganz, Vegan Grocery e The Vegan Corner che offrono opportunità di franchising per aprire punti vendita dedicati e forniscono supporto completo, dalla selezione dei prodotti alla formazione del personale.

Ci sono anche franchising di ristoranti e bar vegani e caffetterie come By Chloe, Veggie Grill e Grocery Cafe che propongono formule standardizzate per menu, ricette, design del locale e gestione operativa.

Inoltre, marchi come Earth Fare, Natural Grocers e Sprouts Farmers Market hanno divisioni dedicate ai prodotti vegetariani e vegani. Forniscono layout, assortimento, supporto logistico e marketing per replicare il proprio modello di business.

Qui in Italia ancora il mercato non si è ancora evoluto in questa direzione, che permetterebbe di sfruttare il know-how e l’esperienza del franchisor, riducendo i rischi di avviare un’attività vegana in autonomi.

Aprire un negozio vegan online

Un’altra opzione è creare uno shop online che vende solo prodotti vegani o da affiancare al negozio fisico. Le regole e le caratteristiche valgono per un qualsiasi e-shop di alimenti e prodotti per la cura della persona e della casa bio o vegetariani. Ci sono del siti come veganessentials.com e vegankind.com a cui ispirarsi.

Le caratteristiche sono dunque le classiche di un qualsiasi negozio online.

  1. Selezione di prodotti con un assortimento ampio e diversificato di alimenti, bevande, cosmetici, accessori e altri beni di consumo vegani. Organizzate le categorie in maniera facile da navigare (latte vegetale, sostituti della carne, prodotti per la cura personale…). Create schede prodotto con informazioni dettagliate, ingredienti, caratteristiche nutrizionali e certificazioni vegane.
  2. Navigazione intuitiva e ricerca avanzata dal design accattivante e funzionale, con una struttura di navigazione chiara. Predisponete anche un motore di ricerca interno efficace per filtrare i prodotti per categorie, ingredienti, marchi, e la possibilità di ordinare per bestseller, novità, offerte speciali.
  3. Informazioni e assistenza al cliente con FAQ e informazioni sul veganismo, una sezione blog con guide e consigli per uno stile di vita vegano. Anche il canali di assistenza clienti deve essere accessibile tramite chat, email, telefono per rispondere a domande e risolvere problemi.
  4. E-commerce efficiente attraverso un checkout semplice e sicuro, con opzioni di pagamento flessibili. Usate politiche di spedizione e reso chiare e vantaggiose per i clienti. Proponete un’integrazione con servizi di spedizione affidabili per consegne rapide e tracciabili.
  5. Impegno etico e sostenibilità per evidenziare chiaramente i valori etici e l’impegno dello shop verso la sostenibilità ambientale. Evidenziate anche le certificazioni e riconoscimenti vegani sui prodotti e nel sito.Date la possibilità di fare donazioni a iniziative di responsabilità sociale collegate all’acquisto.
  6. Presenza social e community creando profili social attivi e che coinvolgono la community vegana. Anche creare dei programmi di fidelizzazione, una newsletter e delle offerte esclusive per clienti registrati sono elementi di marketing importanti.
  7. Sezione recensioni per far condividere l’esperienza d’acquisto dei clienti.

Queste caratteristiche aiutano a creare un’esperienza d’acquisto completa e coinvolgente per il pubblico vegano.

Altre informazioni sui negozi bio

Per chi volesse avere altre informazioni sui negozi di prodotti biologici sia alimentari che di bellezza e cura del corpo, ecco quello che può servire:

Roberta Bartocci

Laureata in biologia, è una nutrizionista di lunga data attiva sul suo sito vegcoach.it, esperta di cucina vegetariana ma soprattutto vegana e di cucina naturale.

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