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Comprare casa a 1 euro per fermare l’abbandono dei borghi italiani

Vediamo l’iniziativa “Comprare casa a 1 euro”: quali i comuni interessati, le condizioni ed il bando ufficiale di una importante iniziativa per ripopolare borghi in abbandono nel nostro Paese.

Comprare casa a 1 euro per fermare l’abbandono dei borghi italiani

Comprare casa a 1 euro: alla luce dell’emergenza case diventata ormai drammatica nel nostro Paese, l’iniziativa di cui vi parliamo in questa sede appare quanto mai interessante che abbina altresì questo importante scopo sociale ad uno di natura prettamente urbanistico e culturale.

Infatti, sono tanti i Comuni nei quali la giovane cittadinanza è stata costretta ad emigrare per le scarse possibilità offertegli e pertanto non si è verificato il naturale ricambio generazionale.

Il messaggio è sostanzialmente questo: comprare casa ad un solo euro. E non si tratta di pubblicità ingannatrice di qualche agenzia immobiliare o delle televendite di una volta, bensì il progetto di diversi comuni sparsi per l’Italia al fine di riqualificare e ripopolare il proprio paese.

L’iniziativa è rivolta sia a privati cittadini che ad aziende e non servono particolari requisiti se non quello di impegnarsi a ristrutturare la propria abitazione, vediamo ora i requisiti e che comuni sono per ora coinvolti.

Comprare casa a 1 euro: gli obblighi per chi acquista

Quali obblighi deve rispettare chi acquista la casa al prezzo simbolico di un euro?

  • farsi carico di tutte le spese per la redazione dell’atto di cessione (vale a dire scartoffie burocratiche varie quali atti notarili, registrazione, voltura, accatastamenti, ecc.);
  • predisporre il progetto di ristrutturazione e recupero dell’immobile, acquisendo tutti i pareri necessari entro il termine di un anno dalla data di acquisto;
  • iniziare i lavori entro il termine di due mesi dalla data di rilascio della concessione edilizia;

Comprare casa a 1 euro: i comuni coinvolti

Ma quali sono i Comuni che offrono questa possibilità?

Partiamo da Gangi, uno tra i borghi più belli d’Italia situato nella provincia di Palermo, ma ormai abbandonato a se stesso per la fuga cui sono stati costretti i suoi abitanti in assenza di possibilità di un futuro. Gangi propone la vendita delle case ad un prezzo simbolico con questo obiettivo: recuperare e valorizzare immobili siti nel centro storico. Ricordate che per maggiori informazioni su come aderire è possibile consultare il bando apposito.

Del resto, era nata proprio in Sicilia un’iniziativa simile, nel Comune di Salemi, quando nel 2008 il sindaco (indovinate chi? Vittorio Sgarbi!) varò il progetto di cessione di immobili diroccati in centro storico a privati che si accollassero la gli oneri di ristrutturazione: le diverse adesioni che giunsero, però, non poterono concretizzarsi, perché alcuni immobili pericolanti furono sequestrati e poi il Comune venne commissariato per storie di infiltrazione mafiosa.

Altro borgo che offre case a un prezzo simbolico è Carrega Ligure, situato nella provincia di Alessandria. Il Comune funge da semplice intermediario tra chi vuole disfarsi del proprio “rudere” con chi si impegna a ristrutturarlo. Qui non c’è un bando pubblicato su web, a differenza di Gangi: per aderire all’iniziativa bisogna inviare una mail all’indirizzo di posta elettronica case1euro@comunecarregaligure.eu, con i propri riferimenti ed eventuali richieste di informazioni.

Altro Comune che ha aderito a questa iniziativa è Lecce nei Marsi, paese di duemila anime in Abruzzo, spopolatosi progressivamente nell’ultimo secolo e segnato dai due grandi terremoti (quello della Marsica del 1915 e quello de L’Aquila del 2008) che hanno colpito la regione nel periodo. Anche qui bisogna scrivere al Comune, che farà da intermediario.

Partecipa all’iniziativa anche il comune siciliano di Regalbuto, che lo ha annunciato a mezzo Facebook e che spera entro la fine dell’anno di dare il via al progetto. Anche qui si tratta di vecchi immobili fatiscenti o pericolanti del centro storico e della periferia che verranno ceduti in cambio di una cifra simbolica.

Anche qui vale l’obbligo di impegnarsi da parte dell’acquirente di ristrutturare l’edificio che acquisterà a un prezzo simbolico. Non si esclude la possibilità di godere di finanziamenti grazie ad incentivi statali o europei.

Altre adesioni vengono dalla Sardegna e crescono via via da ogni parte d’Italia.

Intendiamoci: non è certo una passeggiata come operazione immobiliare, tenendo conto degli oneri burocratici e di ristrutturazione annessi, nel rispetto dei vincoli paesaggistici e dei tempi previsti dalle varie procedure, solo per menzionare le criticità maggiori. Ma è comunque un tentativo che merita incoraggiamento.

Dunque, vi invitiamo a tenere d’occhio sovente il web al fine di scoprire nuove interessanti offerte, da parte di borghi che non ci stanno a morire sotto i colpi del tempo e del mancato ripopolamento.

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Luca Scialò

Nato a Napoli nel 1981 e laureato in Sociologia con indirizzo Mass Media e Comunicazione, scrive per TuttoGreen da maggio 2011. Collabora anche per altri portali, come articolista, ghost writer e come copywriter. Ha pubblicato alcuni libri per case editrici online e, per non farsi mancare niente, ha anche un suo blog: Le voci di dentro. Oltre alla scrittura e al cinema, altre sue grandi passioni sono viaggiare, il buon cibo e l’Inter. Quest’ultima, per la città in cui vive, gli ha comportato non pochi problemi. Ma è una "croce" che porta con orgoglio e piacere.

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