“I libri sono uno dei cento e più modi di migliorare il nostro sguardo critico, il nostro occhio artistico per creare nuove visioni del mondo”: sono queste le parole scelte da Filippo Terzi e Marco Tosi – due giovani piemontesi appassionati di arte e letteratura – per descrivere il progetto ‘Librarsi Spalavera’, una bella inziativa basata sull’idea di recuperare i vecchi libri destinati al macero e rivenderli in micro-librerie indipendenti a rischio chiusura sparse nel territorio dell’Alta Verbania, in Piemonte.
I due giovanissimi ragazzi autori del progetto, hanno dunque dato vita alle prime librerie-baite disseminate sui pendii del monte Spalavera e ad un mercato ad hoc creato per coinvolgere le comunità locali nell’intrepida iniziativa. Nonostante il momento economico non certo felice e il contesto geografico apparentemente sfavorevole, Marco e Filippo hanno costruito un loro archivio di vecchi libri usati, acquistando volume dopo volume i titoli più disparati e collezionando tutto ciò che riuscivano a racimolare in giro per la regione. Un’attività insolita e singolare, forse, ma che ha permesso di aprire le prime piccole librerie di montagna dove, oltre che acquistare i libri e piccoli oggetti di antiquariato, è possibile immergersi nel piacere della lettura sorseggiando un tè o consumando uno spuntino.
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Il progetto Librarsi- Spalavera si articola in tre direzioni:
La libreria-roccaforte di Pallanza dove Marco e Filippo custodiscono il loro ‘tesoro’, oggi conta più di 7.000 libri di ogni genere e fattura: arte, scienza, montagna, viaggi, storia locale, ma anche vecchie stampe, illustrazioni e libretti di ogni epoca. Il pezzo più prezioso della collezione, un libro dedicato al Lago Maggiore dal Macaneo, è un pezzo unico del ‘600, ristampato quarant’anni fa da Alberti con le note di Frigerio e Pisoni e perfettamente conservato.
Laureati in cerca di occupazione, Marco e Filippo sono il tipico esempio di giovani italiani intraprendenti che non si sono lasciati scoraggiare dalla crisi occupazionale, ma sono riusciti a trasformare in lavoro una passione. La libreria antiquaria che hanno creato non è solo un fulgido esempio di imprenditoria giovanile di altri tempi, ma è anche la prova di una memoria culturale, storica e locale che vuole rivivere a tutti i costi, imponendosi sulle logiche di un’epoca in cui sembra esserci spazio solo per il consumismo, le nuove tecnologie e internet.
La ricerca di libri antichi o semplicemente ‘usati’ che Marco e Filippo hanno condotto negli angoli più polverosi di ogni libreria, soffitta, scantinato o cantina della regione è anche la ricerca di una speranza che non vuole arrendersi e che si materializza nelle meravigliose pagine un po’ ingiallite dal tempo, ma sempre preziose, di un libro dimenticato ‘da qualcuno, in qualche posto’…
Per tutte le info visitate la pagina Facebook della libreria.
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