Animali

Maltrattamento animale, approvata la nuova legge: cosa cambia davvero

Animali maltrattati, arriva la svolta: pene più severe e adozione immediata

Finalmente arriva una svolta attesa da anni: con l’approvazione della nuova legge sui reati contro gli animali, qualcosa si muove davvero. Non si tratta solo di parole: ora, chi maltratta o uccide un animale rischia fino a 4 anni di carcere.
Le sanzioni pecuniarie sono aumentate, e per la prima volta si riconosce il diritto all’affidamento definitivo degli animali sequestrati, anche prima della fine del processo.
Fino a oggi, infatti, gli animali sequestrati restavano bloccati in un limbo, senza possibilità di essere adottati. Ora invece potranno iniziare una nuova vita molto prima, affidati ad associazioni animaliste riconosciute o enti pubblici che se ne prendono cura.
Maltrattamento animale, approvata la nuova legge: cosa cambia davvero

Il vero cambiamento? Il riconoscimento della sofferenza animale

Il punto più innovativo della legge è culturale: gli animali vengono riconosciuti come vittime dirette dei reati, non più solo come oggetti della compassione umana. Questo cambia la prospettiva: non si punisce più solo l’offesa al sentimento umano, ma la violenza fatta a un essere senziente.

È una differenza sostanziale che avvicina l’Italia ad altri Paesi europei più avanzati in materia. Le pene restano comunque considerate da molti troppo miti, e difficilmente porteranno a condanne reali con detenzione effettiva.

Affidamento immediato: una vittoria di civiltà

L’altra grande novità è il via libera all’affidamento definitivo degli animali sequestrati prima della sentenza. Per chi lavora ogni giorno nei rifugi o nelle strutture di accoglienza, è un passo epocale.

  • Gli animali salvati potranno essere adottati senza dover attendere la fine del processo.
  • Le associazioni come LNDC Animal Protection (Lega Nazionale per la difesa del cane) potranno far “partire” una nuova vita ai cani maltrattati, senza più ostacoli legali.
  • Si riduce il tempo passato nei canili giudiziari, spesso in condizioni precarie.

Una conquista che pone fine a una situazione assurda e crudele, che negli anni ha lasciato migliaia di animali in sospeso, tra il sequestro e l’oblio.

Cosa aspettarci adesso: più controlli, più giustizia

La legge è un primo passo, ma da sola non basta. Lo sottolinea anche la presidente di LNDC, Piera Rosati: “Serve una giustizia che funzioni, e controlli più efficaci”. Perché se le pene aumentano ma nessuno le applica davvero, la legge rischia di restare sulla carta.

  • Formazione delle forze dell’ordine per riconoscere e intervenire sui reati.
  • Controlli sul territorio per verificare segnalazioni e condizioni critiche.
  • Collaborazione tra istituzioni e associazioni per far rispettare le nuove regole.

È l’inizio di un percorso. Ma per una volta, si va nella direzione giusta.

Ultimo aggiornamento il 30 Maggio 2025 da Rossella Vignoli

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Rossella Vignoli

Fondatrice e responsabile editoriale, è esperta di bioedilizia, design sostenibile e sistemi di efficienza energetica, essendo un architetto e da sempre interessata al tema della sostenibilità. Pratica con passione Hatha yoga, ed ha approfondito vari aspetti dello yoga. Inoltre, è appassionata di medicina dolce e terapie alternative. Dopo la nascita dei figli ha sentito l’esigenza di un sito come tuttogreen.it per dare delle risposte alla domanda “Che mondo stiamo lasciando ai nostri figli?”. Si occupa anche del sito in francese toutvert.fr, e di designandmore.it, un magazine di stile e design internazionale.

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2 Commenti

  1. Vittime un cazzo e scusate il francesismo! Sotto lockdown si sono presi il cane in casa per uscire non certo per cambiargli la vita, mentre la vita l’hanno cambiata a chi ancora oggi ha in casa il lascia passare, peccato solo che non gli interessa più di loro, ora che possono uscire per loro conto, col risultato che tra giorno e notte la convivenza è un incubo, abbandonati soli sui balconi hanno addirittura sostituito il gallo abbaiando tutta la notte.
    Non se ne può più, è rimasto da scegliere se noi o loro.

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