Cosa fare degli imballaggi o meglio delle vaschette per il cibo di polistirolo? Un piccolo dilemma di vita quotidiana che si presenta. Scoprite come fare la raccolta differenziata del polistirolo e riciclandolo in maniera utile e creativa.
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Il polistirolo è, insieme al polietilene, una delle plastiche industriali più comuni nella vita di tutti i giorni. Questo materiale polivalente viene utilizzato in particolare in forma espansa per l’imballaggio e l’isolamento.
Esistono tre tipi di questo materiale:
Questo materiale è più noto al grande pubblico nella sua forma espansa (talvolta chiamata fregolite), che viene utilizzata per imballare elettrodomestici o dispositivitecnologici sensibili agli urti.
Tuttavia, può anche essere in forma di plastica trasparente e rigida utilizzata per scatole e custodie: il polistirolo cristallo o PS.
Il polistirene è un polimero ottenuto per polimerizzazione di monomeri stirenici. Ha queste proprietà:
È un materiale duro, fragile e trasparente che è disponibile in diversi tipi di polistirolo con molteplici applicazioni.
Questo polimero molto comune viene utilizzato per realizzare imballaggi, giocattoli e modelli.
È molto utilizzato negli imballaggi alimentari (come bicchieri di yogurt e le vaschette contenitive del gelato) o per proteggere componenti fragili durante le spedizioni sotto forma di EPS.
In edilizia viene anche utilizzato per il cappotto e isolare termicamente gli edifici, in forma espansa o estrusa EPS.
Il polistirolo è un materiale da imballaggio che viene riciclato in differenti modi. Può essere recuperato per la produzione di nuovi prodotti o trasformato in energia. I ricercatori dell’Iowa State University hanno ottenuto una miscela di biodiesel proprio dal polistirolo.
Gli esperimenti sono ancora all’inizio, ma i risultati vengono considerati dagli addetti ai lavori “molto interessanti”.
Vediamo ora però il corretto metodo di differenziare gli oggetti di polistirolo.
Un’accorta separazione per la raccolta differenziata è, infatti, di sicuro un atteggiamento positivo perché contribuisce a tenere pulito l’ambiente e favorisce la possibilità di riciclo.
Ecco alcuni consigli per una corretta differenziazione.
Le vaschette in polistirolo per alimenti si gettano nella plastica.Prima di essere gettate, vanno lavate.
Che siano chips o lastre, questa tipologia va gettata invece nella raccolta indifferenziata.
Se invece si tratta di altro tipo di polistirolo, è necessario gettarlo – nei Comuni dotati delle isole ecologiche – nell’apposito bidone per il polistirolo (che a volte è quello della plastica).
Vi consigliamo di consultare le linee guida del vostro Comune, ma è bene ricordarsi che ogni attività di riciclo è legata a processi e tecnologie che inquinano e, a loro volta, creano altri tipi di scarti che andranno smaltiti in modi diversi.
Meglio adoperarsi con soluzioni alternative per ridurre la quantità di polistirolo in circolazione. E qui entra in gioco il riutilizzo di questo materiale versatile e facile da lavorare.
Vediamo invece come riutilizzarlo. Cominciamo con le vaschette di polistirolo per il cibo, che con tanta facilità troviamo fra gli scaffali dei nostri supermercati: non tutti sanno che possono benissimo essere riutilizzate.
Se l’odore è ancora pregnante perché ad esempio la vaschetta conteneva del pesce, niente paura; le nostre nonne insegnano come acqua e aceto siano una miscela eccezionale per allontanare i cattivi odori.
Alcuni, tra i più creativi, hanno addirittura pensato di trasformarle in scatole porta oggetti abbellendole con colori, illustrazioni e piccoli ritagli di giornali. Gli amici rimarranno molto sorpresi da vassoi pieni zeppi di biscotti fatti in casa o torte di mele.
Da aggiungere anche la possibilità di spezzettarlo ed usarlo come materiale da imballaggio per quegli oggetti fragili che intendiamo spedire ai nostri parenti oltreoceano.
Può essere usato anche per creare delle graziose decorazioni a forma di sole, di luna, di albero e di cuore. Magari, possiamo fare dei sottobicchieri simpatici con cui abbellire le nostre tavole in un giorno di festa. Sono oggetti molto facili da realizzare perché il polistirolo si spezza senza grandi problemi. Basta munirsi di un taglierino e di un ago per inserire il filo e la decorazione è fatta.
Se si opta per il sottobicchiere il gioco diventa ancora più semplice. In questo caso occorre prendere un bicchiere che appoggeremo sul polistirolo e il cui diametro fungerà da forma. Per chi non ama il bianco delle vaschette ci sono sempre i colori; acrilici, acquerelli, anche dei comuni pennarelli sono utili: tutto può servire per decorare i nostri sottobicchieri ecologici handmade.
Chi si avvicina all’arte del riciclo creativo, soprattutto all’inizio, afferma di sentirsi in imbarazzo a riutilizzare questi oggetti, ma è un imbarazzo iniziale perché dietro una filosofia di vita più eco-friendly c’è un forte amore per l’ambiente e la vita, che non ha prezzo.
Se siamo in tanti l’imbarazzo cessa e il problema dell’inquinamento potrebbe non essere più un vero problema, ma un’alternativa utile alla pigrizia mentale che il progresso porta con sé.
Sul web sono tante le persone che hanno la stessa passione. Il consiglio finale è di usare la fantasia e metterla a disposizione di tutti. Ma vediamo alcuni esempi…
Ottimo questo esempio via Curbly
Ecco un esempio che rende l’idea delle potenzialità che ha il polistirolo…
Anche questi lecca-lecca di polistirolo vi rendono l’idea di quanto sia versatile questo materiale, non è vero?
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