Raphia è il nome di un genere di piante dal fusto grosso e alto, dalle cui foglie si ricava una fibra grossolana, appunto la rafia, che viene utilizzata sia per fare cordami che altri accessori come cinture, sedie e vasi.
La rafia o raffia è una fibra forte che si ricava dalle foglie di alberi dal fusto robusto, alto anche 20 metri. La pianta della rafia è una palma, il suo habitat naturale è infatti quello tropicale e subtropicale dell’Africa orientale.
Le specie conosciute sono 20 e tutte si caratterizzano per la loro capacità di fiorire e fruttificare solo una volta nella vita, per poi morire. Una volta che il fusto si è disseccato, però, la pianta si moltiplica nuovamente a partire dai suoi polloni.
Di color écru con sfumature giallo paglierino, presenta una consistenza robusta ma non troppo ruvida.
SCOPRI il giunco una fibra naturale insolita per arredi in stile coloniale
La rafia è una pianta mentre la paglia è il ricavato dei fusti dei cereali ed è uno scarto della trebbiatura. Altrettanto traspirante, presenta in più caratteristiche come l’autoportanza, la resistenza antisismica e l’elevata resistenza al fuoco. Infatti viene molto usata in bioedilizia.
Per la sua somiglianza, viene spesso utilizzata in alternativa alla juta, un filato naturale di colore bianco, giallognolo o bruno, tenace e ruvido.
Quest’ultima, in formato tessuto, assorbe l’acqua, non è elastica ed ha un elevato grado di rottura, come la rafia grezza se esposta agli agenti atmosferici.
SPECIALE: Vimini: tutto su questo eco-materiale per mobili e oggetti decorativi
La rafia viene utilizzata sia come filato che come tessuto intrecciato. È resistente ma leggera, per questa ragione, infatti, viene anche verniciata o laccata. Quest’ultima modalità conferisce maggior resilienza al filato, e colori vivi e brillanti, ideali per scarpe, cinture, bijoux e cappelli.
La raffia si può colorare e stampare, ma per far sì che la laccatura rimanga persistente e a lungo e che gli oggetti non si deformino, è bene non lavarla con prodotti aggressivi. Per togliere la polvere, potrebbe essere sufficiente sbattere o spazzolare delicatamente la superficie.
Per le macchie, meglio usare un panno umido e lasciare ad asciugare all’aria aperta. Se lo sporco è più ostinato, immergete l’oggetto in una bacinella d’acqua e sapone delicato, aceto oppure bicarbonato. Non sfregatelo o potrebbe rompersi. Per evitare che si deformi durante l’esposizione al sole, piegatelo.
FOCUS: Rattan, una fibra naturale elegante ed economica per arredare con gusto
La versione sintetica è realizzata in poliammide o derivati della viscosa. Viene utilizzata soprattutto in abbigliamento e nel design, per dare vita a poltrone e divani da esterno, lampade, tappeti, ceste portaoggetti, scarpe e stuoie.
La specie regalis è, secondo la lista dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), attualmente minacciata, infatti la fibra si ricava dalla raphia farinifera, nota per dare anche il sago, una farina ad uso alimentare e una cera naturale per lucido da scarpe.
In giardinaggio, il filo di raffia viene utilizzato per effettuare gli innesti, ma è anche un ottimo metodo di legaggio e sostegno per alcune colture come i pomodori. Amata anche da chi si occupa di bricolage, è molto utile a realizzare oggetti DIY dal tocco rustico ed esotico, come cestini, centrotavola e tovagliette americane.
Ma la rafia può essere anche mischiata ad altri materiali, e trovata in molti oggetti per la casa e per gli animali: come cornici, borse, sedie da giardino, vasi e tiragraffi per gatti. Ma anche in sacchi e come filo per imballaggi.
Si può acquistare nei negozi di fai da te, di botanica e online, dove viene venduta a rocchetto o in matassa. Il filo naturale non è più lungo di 1,5 mt, ma si può trovare anche colorata e sintetica; quest’ultima è più generosa in lunghezza.
Scoprite tutto sulle fibre naturali e di origine animale, queste sono le più conosciute:
E queste le più insolite:
Utilizziamo i cookie insieme ai nostri partner per personalizzare i contenuti e gli annunci pubblicitari, fornire le funzioni dei social media e analizzare il nostro traffico.