Mangiare sano

RASSF, il portale UE delle frodi alimentari per scoprire com’è avvelenato il nostro cibo

Se nell’antichità era un servo ad assaggiare per primo il pranzo o la cena del proprio padrone per salvarlo, nel caso, dall’avvelenamento, oggi quella stessa preoccupazione riguarda una fetta così ampia di popolazione da portare la comunità europea a dotarsi di un sistema di controllo e verifica sulle sostanze nocive circolanti sul territorio veloce e informatizzato: il portale RASFF – Rapid Alert System for Food and Feed.

RASSF, il portale UE delle frodi alimentari per scoprire com’è avvelenato il nostro cibo

 

L’obiettivo di tale sistema, a cui partecipano la Commissione Europea, l’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) e gli Stati membri dell’Unione, è fornire agli organi di ogni Paese preposti al controllo sanitario del cibo destinato alle nostre mense e, dal 2006 con l’entrata in vigore della regolamentazione N°183/2005, all’alimentazione degli animali, una valida piattaforma di scambio delle informazioni riguardanti la presenza di sostanze tossiche e nocive.

Uno strumento essenziale per organizzare un’azione preventiva comunitaria che consenta di: individuare tali sostanze prima che giungano sulla nostra tavola, decodificarne il grado di pericolosità per la salute e agire di conseguenza, attraverso misure preventive, come il ritiro immediato dal mercato dell’alimento in oggetto, che vengono comunicate e diffuse nei territori interessati.

Per questo le notifiche sono classificate in:  allerta, quando l’alimento presenta un elevato rischio per la salute ed è quindi necessaria una pronta reazione;  informazione, il prodotto non è più presente sul mercato o non considerato ancora dannoso; respinta al confine, sostanze rifiutate perché non contenenti sostanze dannose per la salute.

Solo nel caso si tratti di rischio grave e immediato per la popolazione, tale attività diventa pubblica, attraverso la realizzazione di comunicati stampa e la comunicazione sul territorio delle modalità di riconsegna all’ASL di zona, per l’Italia.

L’efficacia di questo meccanismo è assicurata dalla snellezza della procedura: ogni Paese agisce attraverso controlli effettuati dagli enti preposti alla verifica con analisi di laboratorio su campioni prelevati, sia da prodotti del proprio mercato interno che provenienti dall’esterno, e la compilazione di schede di notifica standard, che permettono di raccogliere le informazioni in modo omogeneo e completo, inviate via mail al portale, in modo che la condivisione dei dati avvenga in tempo reale nei diversi Paesi.

Le notifiche pervenute, liberamente consultabili sul sito del RASFF, sono raccolte in bollettini settimanali insieme ad una tabella riassuntiva con gli “alert” in corso, ulteriore fonte di informazione utile per gli enti sanitari locali, suddivisi in:

  • new alert notification– per i prodotti a rischio che sono sul mercato europeo
  • new information notification– per i prodotti non presenti sul mercato europeo o già sottoposti a misure di controllo dal paese interessato.

Per avere un’idea più concreta di quello di cui stiamo parlando riportiamo l’esempio di alcune sostanze individuate dal RASFF Annual Report del 2010.

Con 284 notifiche, oltre il 65% in più rispetto all’anno precedente, sono i residui dei pesticidi a nascondersi nella frutta e verdura più esotica, dal  mango alle banane della Repubblica Domenicana all’uva da tavola indiana, che rileva un’alta presenza di cloruro del Chlormequat, un rallentatore della crescita altamente nocivo per la salute umana se consumato in larghe quantità. Lo stesso vale per il Triazophos, presente in numerosi prodotti indiani e thailandesi, come il curry e le melanzane. Attenzione anche alle verdure provenienti dalla Turchia che dimostrano un tasso rilevante di Methomyl e di Oxamyl, entrambi insetticidi il cui uso è stato ristretto e in alcuni Paesi bandito a causa dell’elevata tossicità riscontrata a danno dell’uomo.

E per chi ama la carne, soprattutto quella del Brasile, evitate quella in scatola, che nel 2010 registrava una presenza sopra la media di Ivermectin, medicinale veterinario dall’azione antiparassitaria a largo spettro per i bovini.

Ma anche una fetta biscottata con il miele può cambiare sapore se presenta tracce di Coumaphos. Questo acaricida utilizzato contro un parassita che infesta api e alveari, per questo individuato anche nel propoli, può avere, se ingerito in grandi quantità, effetti deleteri sul sistema nervoso umano.

E anche il relax dato da una buona tazzina di caffé può essere a rischio, come ha dimostrato il caso del 21 maggio 2010. Un episodio che ha messo in luce la validità del metodo telematico RASFF, in poche ore capace di raccogliere e diffondere la segnalazione circa la presenza di piccoli frammenti di vetro nel caffè istantaneo di un noto brand francese. In breve è stato possibile tracciare una mappa di diffusione coordinando le segnalazioni provenienti da diversi punti del territorio comunitario tra cui Croazia, Inghilterra, Grecia  e Germania. Un problema le cui cause andavano rintracciate a monte, nel trasporto che probabilmente aveva provocato la rottura di alcune giare di vetro contenti caffé ed i cui frammenti erano quindi finiti in produzione.

Data l’urgenza della situazione e l’impossibilità di separare con sicurezza i campioni intatti da quelli rischiosi, la compagnia coinvolta effettuò un ritiro generale delle partite di caffé vendute nei 30 Paesi membri della comunità.

Prima di pregustare la cena date un occhio alle 55 notifiche evidenziate questa settimana (n° 23), di cui 12 quelle di allerta, ovvero di ipotetico rischio per i consumatori. Evitate quindi di pensare a piatti a base di cozze greche, in cui è stato individuato un alto contenuto di escherichia coli e dimenticate, perché respinte alla frontiera, le sardine in olio di girasole del Marocco, presentavano istamina dai noti effetti sull’organismo umano, o il set di coltelli da cucina provenienti dalla Cina, per migrazione di cromo, e ancora il dolce ananas in fette della Thailandia, per migrazione di stagno.

Intrusi nel pasto quotidiano a cui la comunità europea cerca con RASFF di “togliere il posto a tavola”!

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Valerio Guiggi

Classe 1988. Laureato in Veterinaria e abilitato alla professione, si è sempre interessato alla branca della veterinaria che si occupa di Sicurezza Alimentare e Ispezione degli Alimenti, discipline per le quali a fine 2016 diventa specialista. Nella vita si occupa di consulenza sanitaria e normativa ad aziende che producono alimenti. Da sempre appassionato di scrittura, diventa articolista parlando di tematiche tecnologiche nel 2011 per unire la sua passione alla sua professione dopo la laurea. Scrive su Tuttogreen da giugno 2015, occupandosi di tematiche inerenti la sicurezza e la qualità alimentare.

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