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Un’eco-vacanza a Lampedusa

Un’eco-vacanza a Lampedusa non è una cosa così normale, è un’eco-vacanza speciale.

Un’eco-vacanza a Lampedusa

Sì perché terra di approdi e di partenze, di speranze e di sogni infranti, terra di frontiera lontana dallo Stivale, persa in mezzo al mare e incastonata come una pietra preziosa tra due continenti, non per dividere ma per unire, Lampedusa è tutto questo e molto altro ancora.

Anche se la cronaca degli ultimi tempi l’ha celebrata più per le tante ‘tragedie del mare’ di cui è stata e continua ad essere testimone che per le sue straordinarie bellezze paesaggistiche e naturalistiche, un viaggio a Lampedusa si rivelerà un’esperienza molto più piena e profonda di una semplice e banale ‘vacanza’.

Una terra che è di tutti ma non per tutti perché per vivere appieno Lampedusa – e l’isola-sorella Linosa – occorre partire con una valigia sgombra di pregiudizi, sciocche aspettative e inutili orpelli.

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Un’eco-vacanza a Lampedusa vuol dire anche conoscere la prima isola al Mondo ad essere stata candidata al Nobel per la pace, perché lungo le sue coste le parole ‘approdo’, ‘salvezza’ e ‘futuro’ sono diventate sinonimi per migliaia di pellegrini del mare in cerca di possibilità. Ma tutti coloro che si avvicineranno alle isole Pelagie da turisti difficilmente incroceranno lo sguardo di queste persone: incontreranno una comunità in cerca di uno sviluppo sostenibile, conosceranno una natura quasi incontaminata e selvaggia e capiranno il significato più profondo della parola ‘accoglienza’.

La Porta d'Europa
Un’eco-vacanza a Lampedusa: la porta d’Europa

L’arrivo a Lampedusa vi colpirà innanzitutto per la forma insolita che riuscirete a cogliere dall’oblo dell’aereo: una zattera triangolare e rocciosa in mezzo a un mare blu che dalla punta settentrionale di Albero Sole (133 metri a picco sul mare) degrada bruscamente nel lembo di costa più meridionale d’Europa, sulle cale di Punta Sottile e Cala Francese.

Molto più vicina alle coste africane che a quelle italiane, Lampedusa è diventata negli anni il ponte africano del Mediterraneo, croce e delizia per i suoi abitanti e troppo spesso dimenticata dalla Madre-Patria. Eppure Lampedusa è considerata giustamente una delle mete estive più incantevoli che si possano visitare. Il suo mare caraibico, i tramonti, le suggestive spiagge e le numerose cale e calette raggiungibili solo via mare fanno di Lampedusa un’isola dove la natura accoglie il viaggiatore imprimendo nei suoi occhi e nella mente un ricordo indelebile.

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Per godere appieno dell’autentica atmosfera lampedusana i mesi estivi non sono proprio i migliori: meglio visitarla durante la stagione primaverile quando le temperature sono già miti e l’isola è sgombra dai turisti chiassosi.

In marzo e aprile, inoltre, con un pizzico di fortuna si può incrociare la rotta di balene e balenottere in transito nella riserva marina protetta dell’isola. Questo luogo, dove si trova la celebre spiaggia antistante l’isola dei Conigli, è un patrimonio naturale di biodiversità dal valore inestimabile; ben 4.000 ettari di costa e mare dove è vietata la caccia, la pesca sportiva e subacquea, il transito con natanti e gommoni (in alcuni punti) e dove perfino la balneazione e la permanenza in spiaggia sono regolamentate da regole molto severe.

isola dei conigli
Un’eco-vacanza a Lampedusa: l’isola dei Conigli

La zona A, in particolare, che va dal faro di Punta Grecale alla spiaggia dei Conigli, è quella di massima protezione: l’area, infatti, è uno dei più importanti siti di nidificazione di tutto il Mediterraneo della tartaruga marina Caretta-caretta sempre più minacciata dal turismo di massa.

Nei mesi più ‘caldi’, dunque, cercate di accostarvi a questo luogo meraviglioso con la curiosità di un fanciullo: non aspettatevi spiagge attrezzate, ombrelloni e comfort in spiaggia perché non li troverete; non andate alla ricerca di lounge-bar sofisticati e modaioli, eventi mondani e sushi: chi fa un’eco-vacanza a Lampedusa si può aspettare solo un mare cristallino, una natura dalla bellezza schietta e sincera, una tradizione gastronomica semplice1 influenzata dai profumi e dai sapori della vicina Africa, e un modesto villaggio di pescatori che, a un primo sguardo, potrebbero sembrarvi fin troppo schivi, quasi infastiditi dalla vostra presenza.

Ma esattamente come la loro terra – che appena scesi dalla scaletta dell’aereo o della nave vi accoglierà con un paesaggio brullo e arido, quasi lunare, e un vento di scirocco soffocante – anche con i lampedusani dovrete andare ben oltre la prima impressione.

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Per tutti coloro che quest’anno desiderano intraprendere un’eco-vacanza Lampedusa e Linosa, il nostro consiglio è di ‘conoscere’ prima i luoghi che vi accingete a visitare, magari attraverso la lettura di una guida esaustiva come quella scritta da Ivanna Rossi dal titolo ‘Lampedusa, guida per un turismo umano e responsabile’ pubblicato dalla casa editrice Altraeconomia.

In questo prezioso volumetto potrete avere un assaggio della Lampedusa più autentica attraverso i racconti, i consigli e le interviste degli abitanti del luogo, ma cosa ancora più importante potrete prepararvi al vostro viaggio mettendo nello zaino solo quel poco di cui avrete realmente bisogno per una perfetta eco-vacanza a Lampedusa…

 

Erika Facciolla

Giornalista pubblicista e web editor free lance. Nata nel 1980, si trasferisce a Bologna dove si laurea in Scienze della Comunicazione. Dal 2005 è pubblicista e cura una serie di collaborazioni con redazioni locali, uffici stampa e agenzie editoriali. Nel 2011 approda alla redazione di tuttogreen.it per occuparsi di bellezza e cosmetica naturale, fonti rinnovabili e medicine dolci.

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