Normativa

In Francia approvata una legge sullo spreco alimentare

In Francia passa una legge sullo spreco alimentare che impone di dare alle associazioni per aiutare chi ha bisogno oppure farne mangime o compost, e l’Italia a che punto è sulla lotta contro lo spreco di cibo?

Il 23 maggio 2015 l’Assemblea nazionale francese ha approvato unanimemente una nuova legge sullo spreco alimentare; in pratica, entro il luglio del prossimo anno, i punti vendita della grande distribuzione alimentare con una superficie superiore ai 400 mq, dovranno donare donare i prodotti in scadenza alle associazioni ed enti che si occupano di sfamare i meno abbienti, mentre gli scarti alimentari saranno utilizzati per realizzare biocombustibile, mangime per animali o compost per l’agricoltura.

In Francia approvata una legge sullo spreco alimentare

Sarà quindi necessario per la grande distribuzione francese stringere accordi con associazioni benefiche, se non vorrà rischiare una multa salata (che può raggiungere anche i 75mila euro), e persino il carcere (fino a due anni). Questa nuova legge sullo spreco alimentare è molto stringente e già si levano critiche da vari fronti.

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Secondo la Commissione Europea, il comparto alimentare è responsabile di ben il 39% degli sprechi di cibo, mentre il 42% è di responsabilità delle famiglie. Ogni anno in Francia si buttano via 20 chili di alimenti, 7 dei quali ancora imballati. Nel 2012, i supermercati hanno donato il 31% del loro invenduto alle banche alimentari; il 24,5% arrivava invece dal settore primario (industria alimentare e agricoltori).

Fino a questo momento però, si trattava di iniziative private, alcune delle quali sono state attivate anche da noi: per esempio, lo scorso anno Banco Alimentare ha lanciato la app BringTheFood, attraverso la quale ristoranti, negozi, supermercati e mense possono donare il proprio cibo in eccedenza; e poi c’è Last Minute Market, che organizza quotidianamente iniziative anti-spreco dal 2000. La società, con sede a Bologna, si occupa di recuperare sia prodotti alimentari che pasti, ma anche farmaci da banco, libri e generi non alimentari.

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Nel nostro Paese, l’81% dei prodotti alimentari, viene inviato agli enti di smaltimento per produrre energia, o per essere riutilizzato come concime; solo il 6,4% viene destinato ad associazioni caritative: eppure nel 2013 l’Istat ha stabilito che erano ben 3,7 milioni gli italiani che fatto richiesta d’aiuto ai banchi alimentari e alle mense gratuite.

 legge sullo spreco alimentare
In Francia è arrivata una legge sullo spreco alimentare specifica per i supermercati

L’Italia è stato il primo Paese europeo a dotarsi di una legge sullo spreco alimentare: la 155 del 2003 detta ‘del Buon Samaritano’; grazie a essa, i cibi cotti nelle mense scolastiche o aziendali vengono recuperati per diventare pasti per chi ne ha bisogno.  Manca tuttavia una  legge sullo spreco alimentare per i supermercati e la grande distribuzione organizzata, laddove avviene gran parte dello spreco.

Nel Mondo occidentale, 1/3 del cibo acquistato viene buttato senza essere consumato, e secondo la FAO, la produzione dovrà presto aumentare del 60% per far fronte alla legge della crescita globale.

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La Ica

Web editor freelance per portali e siti che si occupano di viaggi, lifestyle, moda e tecnologia. Districatrice di parole verdi per TuttoGreen dal maggio 2012, nello stesso anno ha dattiloscritto anche per ScreenWeek. Oggi, pontifica su Il Ruggito della Moda, scribacchia di cinema su La Vie En Lumière, tiene traccia delle sue trasvolate artistiche su she)art. e crea Le Maglie di Tea, una linea di magliette ecologiche.

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