Il canottaggio è uno sport acquatico individuale o di gruppo che viene praticato su una specifica imbarcazione. Vanta una lunga tradizione alle spalle che lo rende ancora oggi una disciplina di tutto rispetto. Ecco tutto quello che si deve sapere.
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Dopo aver parlato dello sport acquatici, non possiamo non approfondire il canottaggio. Questa pratica sportiva si basa tutta sulla resistenza e sulla velocità: i canottieri difatti muovono la loro imbarcazione sfruttando unicamente la forza trasferita ai remi.
Il canottaggio può essere effettuato in mare, ma anche nei laghi e nei fiumi. Sull’imbarcazione si può vogare da soli, in coppia, con quattro o otto persone.
Il termine ‘canoa’ deriva dallo spagnolo, che lo mutua dalla lingua indiana arawak dove l’espressione ka-no-a significava ‘galleggiare sull’acqua’.
Questo sport nasce in tempi assai lontani. Pensate che le prime testimonianze sono state rinvenute nelle tombe dei Faraoni, dove alcune pitture riproducevano antiche scene di canottaggio.
Anche gli antichi Greci erano soliti organizzare delle regate, ma queste erano vietate durante i giochi olimpici. Il motivo era semplice quanto banale: i remi erano considerati come attrezzi relegati agli schiavi, per cui non potevano essere ammessi.
Al momento notizie ufficiali sulle prime regate agonistiche vengono accreditate ai veneziani, di certo grandi esperti del settore.
Era invece il 1715 quando venne organizzata la prima regata sul Tamigi, in onore dell’incoronazione del re Giorgio I. Questo evento viene celebrato ancora oggi.
Inizialmente le barche utilizzate erano molto pesanti e avevano il seggiolino fisso. Solo nel 1857 quest’ultimo venne sostituito con un modello scorrevole in cui anche le gambe intervengono nella vogata. Questo agevolò di molto i movimenti e la velocità stessa.
Il primo Campionato del Mondo fu organizzato invece nel 1893 e fino al 1954 era destinato solo agli uomini. Poi con l’avvento delle moderne Olimpiadi, il canottaggio entrò subito a pieno titolo nel novero delle discipline sportive.
Chi si avvicina a questo sport deve considerare che sono richiesti allenamento, buone capacità di coordinazione motoria e ovviamente bisogna saper nuotare.
I muscoli vengono continuamente contratti e decontratti ed è necessario imparare a gestire anche i movimenti all’indietro tipici del ciclo di voga, movimenti di certo non abituali e spontanei.
Si richiede, nel caso in cui l’imbarcazione preveda più canottieri, di coordinare i propri ritmi con quelli degli altri, avendo buone capacità di correzione nel caso in cui sia necessario. Il canottaggio è a tutti gli effetti uno sport di squadra.
Destrezza e rapidità, insieme ad una discreta capacità aerobica sono quindi fondamentali.
Ma quali sono i movimenti tipici dei canottieri? Il ciclo di voga è basato su quattro tempi:
Tutti questi movimenti, che qui abbiamo solo accennato ma che sono in realtà molto più complessi, portano il vogatore a muoversi in maniera intermittente in avanti e all’indietro. Ogni singolo passaggio deve comunque avvenire in maniera fluida e delicata, evitando scatti bruschi e discontinuità.
Questo avviene considerando il ciclo intero come una combinazione di forze positive e forze negative.
Le forze positive si producono quando il remo entra in acqua e corrispondono quindi alla fase di velocità e movimento. Le forze negative invece nascono durante la fase di ripresa e possono quindi rallentare la barca.
Affinché l’intero ciclo di voga avvenga senza intoppi è bene quindi contrastare le forze negative. Questo si ottiene con una fase di ripresa omogenea ed un’entrata rapida della pala in acqua, pronta per il ciclo successivo.
Vediamo ora nel concreto cosa comprende l’attrezzatura di chi pratica canottaggio. Iniziamo proprio dall’imbarcazione, da non confondere né con il kayak né con la canoa. Ha una forma affusolata, utile ad attenuare la resistenza dell’acqua, ma di fatto più soggetta a rovesciamenti.
Questa può essere predisposta per remare in coppia, quindi ogni vogatore avrà due remi. La coordinazione di tutti gli atleti darà anche direzione al movimento.
Oppure c’è la barca di punta, dove si utilizza un solo remo. Quando non è presente il timoniere, il timone sarà manovrato dal piede del capovoga, ovvero chi è seduto al primo carrello.
I seggiolini sono chiamati in gergo carrelli e possono essere fissi orientati verso poppa o scorrevoli. In quest’ultimo caso si può sfruttare anche la forza di spinta dei quadricipiti delle cosce.
Le barche un tempo erano realizzate in legno, oggi sono quasi tutte in fibra di carbonio o materiali compositi. Possono essere lunghe da 7,20 metri fino a 17,50 metri, dipende dal numero di membri dell’equipaggio.
Il canottaggio allena tutti i gruppi muscolari, migliora la resistenza e libera dall’ansia.
È infatti considerato uno degli sport più completi, perché mobilita tutti i muscoli. Basta osservare i vogatori in azione: spalle, gambe, schiena, addome, muscoli lombari sono sollecitati a spingere, equilibrare e governare la barca: il 90% dei muscoli lavora. Inoltre, i movimenti specifici favoriscono la flessibilità muscolare, l’agilità e la coordinazione.
Tale sport viene suggerito soprattutto ai ragazzi, sebbene sia un’attività accessibile a tutti, perché è una disciplina graduale e dolce. I movimenti sono praticati senza urti e quindi senza rischio di traumi articolari e l’apprendimento è progressivo, l’intensità si regola e adatta alle proprie capacità.
Contrasta l’accumulo di peso aiutando a smaltire le calorie in eccesso (considerate che ogni ora si bruciano fino a 800 calorie in un’ora di voga sostenuta). Di conseguenza, rende più tonico, rassodato e affina la silhouette.
Inoltre tiene a bada diabete e colesterolo.
Aiuta anche a migliorare la respirazione, abbassa la pressione sanguigna e favorisce una buona ossigenazione dei tessuti.
Da ultimo, essendo uno sport all’aria aperta e a contatto con l’acqua, non bisogna trascurare i benefici a livello dell’umore. Molti praticanti apprezzano anche l’effetto calmante del contatto con l’acqua, un elemento benefico a livello psicologico perché migliora lo stress e l’ansia.
Ovviamente non è consigliato nel caso in cui si abbiano problemi alle articolazioni o siano in atto problematiche cardiache.
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