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Cavalli, tutto su questi splendidi animali molto empatici e intelligenti

Avviciniamoci insieme al mondo di questi animali

Tutto sui cavalli: aspetto, carattere e come prendersi cura di questo mammifero molto amato e impiegato da secoli in diverse attività.

Cavalli, tutto su questi splendidi animali molto empatici e intelligenti

Origine

I cavalli sono dei mammiferi appartenenti alla specie dell’Equus caballus, nel caso dei cavalli domestici, o Equus ferus nel caso dei cavalli selvatici. Purtroppo quest’ultima specie oggi è in via di estinzione.

Vantano una storia antichissima. I primi esemplari comparvero in Asia nel lontano 5000 a.C.,  mentre si dovrà attendere il 3000 a.C. per vedere le prime razze in Europa.

Cavalli aspetto

Di taglia medio-grande, vive in qualsiasi habitat, avendo imparato a convivere con l’uomo.

Gli animali che osserviamo oggi sono in realtà molto diversi dai primi esemplari. Tutto il corpo ha subito difatti importanti evoluzioni.

Generalmente i cavalli si presentano con un corpo muscoloso e ben bilanciato nella distribuzione del peso. Questo, insieme ad uno scheletro molto leggero, consente loro di essere molto agili nella corsa.

Il collo è lungo e ricoperto dalla criniera, una peluria molto folta e caratteristica. La mascella è grande e comprende 46 denti nella femmina e 40 nel maschio. Le orecchie sono piccoline.

Le gambe sono sottili e terminano con gli zoccoli, dove troviamo unghie che si rinnovano ogni 9 mesi. Proprio per questo motivo, spesso si utilizzano dei ferri che ne rallentano il consumo.

Hanno i 5 sensi ben sviluppati, soprattutto l’olfatto, grazie al quale riescono a captare se la persona che hanno di fronte ha paura o se c’è una situazione di pericolo.

La vista laterale è molto acuta e i loro occhi sono tra i più grandi di tutti i mammiferi che vivono sulla terraferma. Pensate che il campo visivo copre quasi 360°.

cavalli aspetto
Il cavallo ha un corpo molto agile

Cavallo: le razze

Questo animale si differenzia in circa 300 razze, frutto di una serie di incroci e selezioni operate dall’uomo.

All’inizio difatti esistevano solo due razze di cavalli e due di pony. Oggi, tra le razze più famose e note, possiamo citare:

  • l’Andaluso
  • il Purosangue inglese
  • il Frisone
  • l’Arabo
  • l’Appaloosa
  • il Quarter Horse
  • il Berbero

Il carattere

Pur essendo animali domestici a tutti gli effetti, i cavalli mantengono le loro necessità. Amano correre nei prati e hanno bisogno di tempo per potersi fermare a brucare l’erba. 

Sin da piccoli iniziano a giocare e a relazionarsi con gli altri animali della stessa specie e con l’Uomo.

L’importanza del branco

I cavalli per loro natura vivono in branchi, dove esistono vere e proprie gerarchie. Il leader è in genere la femmina più anziana. Non sono particolarmente territoriali, ma di certo riescono a proteggere il gruppo.

All’interno dello stesso branco è possibile la presenza di più stalloni, i quali hanno l’unico ruolo di ingravidare le femmine, ma non prendono mai il comando.

Il branco ha un ruolo fondamentale per l’animale, il quale è abituato a stringere dei legami molto forti con i suoi simili. Privarlo di questo, significa poter scatenare anche conflitti in ambienti non idonei.

cavalli branchi
Il cavallo per natura vive in branchi

La psicologia dei cavalli

Noto per essere un animale facilmente addomesticabile, può tuttavia creare una serie di problemi con il tempo.

Chi alleva i cavalli nei maneggi deve tener conto che l’animale non può restare chiuso nel suo box per l’intera giornata, ma ha necessità di essere lasciato libero di muoversi.

È un animale molto intelligente e socievole non a caso è anche impiegato nella pet therapy. Riesce a stabilire un rapporto di fiducia con l’uomo, a patto ovviamente che vengano rispettati i suoi tempi e necessità.

Il tatto è uno dei mezzi primari, insieme alla voce, mediante i quali si può entrare in empatia con lui. Sarà molto importante quindi accarezzarli e parlargli.

Tuttavia, è bene specificare che ogni animale ha un suo carattere e una sua psicologia, dettata molto dalle esperienze di vita e dalle persone con cui è venuto a contatto.

Quando i cavalli nitriscono e perché

In realtà chi vive a contatto con i cavalli sa quanto poco ‘parlino’. Si tratta infatti di animali abbastanza tranquilli. Eppure, all’interno di un branco, la comunicazione è continua, ma si effettua attraverso i movimenti della testa e le posture del corpo, anche piccoli. Basterà cambiare direzione dello sguardo, muovere le orecchie o la coda per inviare messaggi agli altri animali.

L’ampiezza del campo visivo del cavallo rende questi scambi particolarmente eloquenti. Gesti, espressioni e posture sono perfettamente chiari e comprensibili per gli animali dello stesso gruppo, tanto da rendere superflua la vocalizzazione, quando gli animali sono vicini.

Il nitrito è il risultato di una profonda inspirazione e successiva espulsione dell’aria che, passando nella laringe, fa vibrare le corde vocali. Variando l’apertura di gola, bocca e labbra, l’animale riesce a modificare la tensione delle corde vocali e, quindi, la natura e la vigorosità del nitrito.

Esistono tutta una gamma di nitriti. Il vicino più frequente è quello di chiamata: è il più forte e il più lungo. È quello del cavallo isolato, che vede i suoi compagni allontanarsi, e vuole richiamare l’attenzione e attende una risposta che gli permetta di localizzare il branco.

Per lanciare l’allarme, il cavallo alza la testa e apre la bocca, per emettere un nitrito potente. Inoltre, nitrendo il cavallo esprime le sue emozioni. Se hanno paura o vogliono scacciare un altro animale, fanno una specie di squittio tagliente che suona come un grido di rabbia.

Quando il cavallo vuole esprimere il suo piacere, emette un vicino piuttosto breve, che a volte ripete più volte. Succede quando gli si porta del cibo, quando arriva il suo padrone o un compagno atteso.

Anche la cavalla e il suo puledro comunicano attraverso i nitriti:  dal semplice “dove sei?” all’avviso di una possibile minaccia.

cavalli

Quando i cavalli mordono

I cavalli mordono se hanno paura o non amano qualcuno.  E la maggior parte delle persone vede un cavallo che cerca di mordere gli dà un colpo sul muso.

Infatti, per lui mordere non è una cattiva abitudine, è solo una risposta a qualcosa che lo preoccupa oppure lo spaventa Può anche essere una reazione per far uscire qualcuno dal suo spazio perché vuole dominare.

Quando succede, è bene tenere l’animale ad una certa distanza, spostandosi indietro fino a quando il suo sguardo non cambia.

Quando i cavalli alzano il labbro

Quando un cavallo scopre un odore nuovo o piacevole, fa un respiro profondo, tende il collo e poi arriccia il labbro superiore. Così cattura l’odore nelle narici e ne impregna le mucose del labbro e della bocca.

Questo gli permette di analizzarlo accuratamente o di approfittarne.

Quale cavallo scegliere

Per scegliere il cavallo adatto bisogna prima stabilire realisticamente quale sia veramente il proprio livello di esperienza e a cosa sarà destinato il nostro animale.

In generale, chi è un principiante dovrebbe orientarsi verso un animale adulto e affidabile, chi è più esperto, potrebbe invece preferire un animale più giovane.

Una buona idea è provare un animale, che viene dato in fida per un certo periodo di tempo.

Altro elemento per decidere quale animale scegliere è la disciplina ed il livello che si vuole raggiungere. orientare verso una gamma di razze che meglio rispecchiano le caratteristiche fisiche e psichiche imposta dalla disciplina prescelta.

Se, differentemente, si cerca un compagno di avventure, con cui fare trekking, passeggiate e/o qualche competizione a livello amatoriale, la razza scelta assume una minor importanza, purché il cavallo sia sano.

Cura dei cavalli

Per stabilire le corrette razioni di cibo e di acqua è sempre bene affidarsi ad un veterinario esperto e specializzato. Tuttavia, in linea di massima, si devono calcolare dai 5 ai 15 litri di acqua ogni 100 kg di peso.

Si tratta di un mammifero erbivoro che mangia a più riprese, quindi attenzione a non eccedere con dosi troppo abbondanti.

Come anticipato, i cavalli richiedono grandi spazi per potersi muovere in tutta tranquillità. Più piccolo sarà lo spazio ad essi dedicato, maggiore è la possibilità che si accumulino tensione e nervosismo.

Correre e scalciare liberamente inoltre, serve per mantenere il cavallo in buone condizioni di salute.

Un altro passaggio fondamentale nella cura del cavallo è la strigliatura. Si spazzola la criniera per evitare che si formino nodi e per mantenerla sempre lucente e in salute.

Attrezzatura necessaria

Per montare il cavallo è necessario dotarsi di apposita attrezzatura, chiamata in gergo finimenti. Questa comprende di base: sella, sottosella, testiera, redini, martingala.

  • La sella deve essere scelta in funzione delle misure del cavallo e andrà appoggiata sul sottosella, una protezione fondamentale per evitare gravi sfregamenti sulla pelle dell’animale. Evitate di acquistare sottoselle in materiali sintetici, che potrebbero provocare solo irritazioni o allergie.
  • La testiera (o cavezza) serve invece per impartire gli ordini durante la cavalcata o per comunicare con il cavallo. Si tratta di una imbragatura che viene inserita nella testa.
  • Collegate alla testiera ci sono poi le redini, che vengono manovrate da chi monta il cavallo, appunto per dare gli ordini. Non sono altro che piccole cinturine di cuoio.
  • La martingala impedisce che il cavallo possa sollevare la testa per fare movimenti improvvisi, magari ferendo chi sta montando.
cavalli attrezzatura
Montare il cavallo richiede attrezzatura specifica

In alcuni casi si impiegano poi il frustino, le bardature (nel caso in cui si debba usare l’animale per il traino di una carrozza), le imboccature e gli speroni.

Dove comprare un cavallo

Si possono seguire varie strade. E certamente il tipo di animale che volete e il lavoro che gli farete fare sono le due discriminanti maggiori per orientarvi verso un canale o un altro. Chi cerca, ad esempio,

  • Rivolgersi al maneggio in cui si pratica, magari per acquistare l’animale che si monta abitualmente, e che già si conosce.
  • Consultare gli annunci delle riviste e dei siti specializzati, ma bisogna essere degli esperti e stare molto attenti, perché la truffa è dietro l’angolo.
  • Andare dagli allevamenti, che devono avere delle certificazioni e dare delle garanzie di serietà. In genere questa è l’opzione migliore per chi sceglie una razza specifica.
  • Andare alle fiere e alle manifestazioni equine, una buona opzione che serve anche a familiarizzare con venditori e allevatori, e con altri proprietari più esperti e istruttori, per farsi un’idea delle razze più adatte e comprendere la serietà di coloro con cui avete a che fare.

Non bisogna essere precipitosi, ma valutare con calma il vostro animale, provandolo per un certo periodo. Bisogna poi farlo visitare da un veterinario di fiducia che non sia quello proposto dal venditore, per stabilire lo stato di salute del cavallo.

Inoltre, sarebbe opportuno visitare diversi posti assieme ad un fantino esperto, all’istruttore o ad un veterinario, e vedere il maggior numero possibile di animali, prima di decidere.

La prima valutazione andrà al corpo, alle proporzioni, alla morfologia, agli appiombi, allo stato dei piedi. Poi si può procedere alla sua visione in movimento, per capirne l’andatura, l’energia, la simmetria e la fluidità dei movimenti.

Infine, è bene provare a condurlo a mano, strigliarlo e sellarlo, e poi provarlo, per saggiarne l’educazione, il carattere e l’addestramento. Il proprietario deve mostrare il lavoro che compie quotidianamente con l’animale.

Salute del cavallo

Come si riconosce quando un cavallo non è in forma? Come si può capire quando è il caso di chiedere aiuto ad un veterinario?

Di norma, ci sono alcuni segnali fisici che dovrebbero subito mettere in allerta. Nello specifico:

  • pupille fisse e occhi con secrezioni abbondanti.
  • Pelle squamata.
  • Criniera diradata.
  • Presenza di ferite.
  • Urina e feci scure.
  • Cattivo odore.

Tra le problematiche più diffuse troviamo la zoppia, le coliche addominali, le dermatiti e i colpi di calore.

cavalli

Curiosità sui cavalli

Perché i cavalli hanno i paraocchi

Perché hanno un campo visivo molto ampio, di quasi 360°, e si distrarrebbero durante le attività che gli si vuole far fare.

Si tratta di paraocchi laterali in pelle o in plastica che impediscono al cavallo di vedere cosa succede accanto a lui e dietro di lui. Così potrà vedere solo ciò che accade davanti a lui e non verrà distratto da ciò che lo circonda.

Perché i cavalli dormono in piedi

Si sente spesso dire che gli equini abbiamo questa capacità. In effetti, possono dormire in piedi per via della particolare struttura che permette di sostenere il loro peso con uno sforzo muscolare minimo.

Possono anche sonnecchiare o riposare in piedi, rimanendo in uno stato di inattività, quando sono tranquilli.

Si capisce che dormono dalla posizione del capo, che è chino, e dagli arti anteriori leggermente divaricati, con uno dei posteriori piegato.

Le palpebre possono essere chiuse o semiaperte. Spesso i cavalli si accucciano, piegando i due arti anteriori sotto il torace.

Perché si ferrano i cavalli

Si mettono ferri ai cavalli per proteggerne gli zoccoli, certo. Allora perché si ferrano anche quelli che corrono su terreni morbidi come sabbia e erba?

Forse ci dimentichiamo che questo animale molto intelligente non è sempre stato al servizio dell’uomo. Prima di aiutare nel lavoro dei campi, o come mezzo di trasporto, viveva liberamente. Galoppava e si muoveva solo per sfuggire dai predatori e per trovare nuovi pascoli.

Con l’addomesticamento invece ha cominciato una vita decisamente più ‘attiva’. Fino al XIX secolo, quando il cavallo era usato come forza da lavoro, percorreva in media 30 km al giorno.

E anche oggi i cavalli da corsa si allenano tutti i giorni per diverse ore. Inoltre la sabbia e il terreno, anche se è soffice, è dannoso per gli zoccoli, perché abrasivo. Agisce infatti come una lima, togliendo la protezione naturale che questo animale ha sotto gli zoccoli.

Per questo motivo s’inchioda allo zoccolo un ferro.

La ferratura è stata inventata nel IX° secolo. In precedenza, i Greci proteggevano i loro cavalli con cinghie di cuoio, sebbene questo metodo non fosse solo poco efficace, ma anche difficoltoso per i militari.

Lo stesso Cicerone narra che le conquiste di Alessandro Magno dovettero essere interrotte per poter ricostituire gli zoccoli dei cavalli del suo esercito.

Quando si sogna un cavallo

Spesso si sogna di osservare un cavallo, come se l’inconscio volesse privilegiare il rapporto diretto del sognatore con questo quadrupede.

Meno spesso di cavalcarlo e più raramente c’è l’immagine di un branco di cavalli. Ci sono numerose variazioni, dalla carrozza trainata dal cavallo al fantino, dal pony alla zebra, dalla corsa ai centauri.

Per Freud il cavallo rappresenta gli impulsi sessuali repressi. In particolare  il potere inconscio dei desideri più nascosti. Per Jung il cavallo va preso per la sua dimensione esoterica. Costituisce il legame con la terra e rappresenta la pienezza della spiritualità.

Vedere se stessi mentre cavalchiamo con eleganza è il classico connubio perfetto tra corpo e anima, dove forza e saggezza sono in perfetta armonia. La rappresentazione di questo equilibrio è il centauro (creatura metà uomo, metà cavallo).

Più in generale, il cavallo simboleggia l’avere. Ed è il segno di un’alta posizione sociale e di una grande dignità.

Altre informazioni

I cavalli sono animali meravigliosi, superbi e intelligenti, ma ci sono tanti altri animali che potrebbero attirare le vostre simpatie, anche se più umili o più semplici. Scopritene di più e potreste innamorarvene!

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Alessia Fistola

Nata in Abruzzo nel 1982, si trasferisce a Roma per conseguire una laurea e un master in psicologia, ma dopo una decina d'anni rientra nel suo piccolo paese ai piedi della Majella, fuggendo dalla vita metropolitana. Attualmente coniuga l'attività di psicologa libero professionista con la passione per la scrittura, un hobby coltivato sin dalle scuole superiori. Collabora con la redazione di Tuttogreen dal 2011, cura un blog personale di taglio psicologico e scrive articoli per un mensile locale. Nel tempo libero ama passeggiare nei boschi e visitare i piccoli borghi, riscoprendo le antiche tradizioni d'un tempo.

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