Scoprite tutto sui coloranti alimentari nocivi: perché alcuni vanno evitati e perché è opportuno riconoscerli, anche in un Paese con una legislazione piuttosto attenta alla tutela del consumatore come la nostra.
Non ci facciamo praticamente mai caso, eppure sono presenti in gran parte dei cibi che acquistiamo, soprattutto in merendine e cibi confezionati rivolti ai più piccoli.
Stiamo parlando di come riconoscere un colorante alimentare ossia una sostanza indicata tra gli ingredienti con un codice che va da E100 fino a E199, in relazione al loro colore (si va dal chiaro allo scuro, passando per tutta la scala cromatica).
Contenuti
Riconoscere un colorante alimentare è facile. Basta leggere l’etichetta e cercare sigle che iniziano per E, in questo modo:
I coloranti sono tra gli additivi alimentari che diversi produttori inseriscono, appunto, negli alimenti. Fondamentalmente… non servono a nulla!
Sono solamente un modo commerciale perché i prodotti appaiono più buoni agli occhi del consumatore.
Uno yogurt con colorante rosso appare ‘più alla fragola’ di quello che il colorante non lo ha, mentre il colorante marrone fa percepire come ‘arrosto’ un petto di pollo che arrosto, effettivamente, non lo è. Un colorante verde, poi, fa credere che sia veramente aromatizzato ‘alla menta’ un prodotto quando ciò che da il sapore alla menta, ma è diverso: si tratta di mentolo ed è bianco!
Insomma, i coloranti sono essenzialmente specchietti per le allodole. E allora perché scegliere prodotti che ne contengono quando se ne può fare a meno?
Inoltre, sebbene i coloranti alimentari utilizzati in Italia siano tendenzialmente sicuri, alcuni ricercatori hanno evidenziato una certa presunta pericolosità in alcuni di essi. Quando questa pericolosità sarà dimostrata questi coloranti saranno vietati e rimossi dal commercio ma, fin quando non sarà dimostrata, continueranno ad essere presenti sul mercato. Ma sono davvero pericolosi? Bisogna farci attenzione?
Impossibile rispondere ad una domanda sui generis come questa, ma necessario vedere caso per caso.
Un certo allarme si era diffuso tre anni fa, allorché i ricercatori dell’Università di Southampton in Gran Bretagna, e la rivista Science negli Stati Uniti avevano confermato che bambini alimentati con cibi contenenti coloranti alimentari avevano riscontrato un aumento dell’iperattività e un calo della concentrazione rispetto ai bambini alimentati con un placebo.
Ma, al di là di questo studio specifico, è chiaro che bisogna vedere nel dettaglio di quali rischi per la salute stiamo parlando quando parliamo di coloranti alimentari.
Scopriamo quali effetti collaterali possono avere questi coloranti, usati anche presenti nei cosmetici con la dicitura C.I. e un numero di cinque cifre.
La E102 tartrazina dà un colore giallo agli alimenti e alle bevande, ma può essere abbinata al rosso brillante o al blu brillante FCF E133 ed al carminio d’indaco E132 per enfatizzare i rossi ed i verdi in marmellata, gelatina, e minestre confezionate, e nello yogurt.
In Italia è consentito l’uso, ma è vietata in Austria, Svizzera, Norvegia. Come altri coloranti (E102, E104, E110, E122, E124 ed E129), se presente, deve per legge essere indicata anche la dicitura: può influire negativamente sull’attività e l’attenzione dei bambini.
Il divieto nasce da diversi studi che avrebbero indicato come la tartazina associata ad episodi di orticaria e di asma, oltre che dermatite, specialmente in individui che già sono allergici all’aspirina.
Uno studio in particolare ha dimostrato che nei bambini piccoli innescherebbe uno stato di iperattività per la sua capacità di aumentare lo zinco. Si è discusso per anni se causasse eventuali danni e mutazioni al DNA, ma non si trova una chiara risposta, ma sembra chiaro che non sia cancerogeno.
Con al sigla E122 si indica un colorante di sintesi che nell’etichetta degli alimenti corrisponde alla azorubina, o carmoisina, una gradazione di rosso. E lo troviamo in bibite, gelati e gelatine.
La legislazione europea con al L.1333/2008 obbliga i fabbricanti che usano questo, e altri tipi di colorante, a indicare chiaramente in etichetta che ‘può influire negativamente sull’attività e l’attenzione dei bambini’.
Gli altri sono: E 110 giallo tramonto, E104 giallo di chinolina, E129 rosso allura, E102 tartrazina ed il E124 ponceau 4R.
Questo colorante potrebbe inoltre causare ipersensibilità e allergie in soggetti predisposti ed asmatici, come anche l’E102.
Il colorante E110 giallo arancio 5, conosciuto anche come arancio tramonto FCF, fa parte di quelli considerati cancerogeni. Utilizzato per enfatizzare il color arancione in bevande e zuppe preconfeaionate, marzapane e prodotti da forno, oltre che nel formaggio, causa orticaria, eruzioni, insonnia, vomito in soggetti sensibili all’aspirina e asmatici. Inoltre sembrerebbe cancerogeno, anche se mancano sufficienti studi.
Infine, fa parte della categoria di alcuni coloranti (E102, E104, E110, E122, E124 ed E129) che devono per la legge 1333/2008, recare in etichetta la dicitura: può influire negativamente sull’attività e l’attenzione dei bambini.
La sigla E132 indica il colore carminio d’indaco, chiamato anche indigotina, ed è impiegato per diversi alimenti sia solo che abbinato al blu brillante per enfatizzare il verde dei legumi. Si trova principalmente in sciroppi, gelati, caramelle e dolciumi vari. Si trova anche in alcuni cosmetici.
Diversi studi pubblicati anche Nature hanno indicato che, come altri coloranti rossi come possa essere leggermente tossico ed essere un possibile innesco per malattie infiammatorie gastrointestinali. Inoltre, ma qui gli studi sono insufficienti, sembra cancerogeno. Si sa che può causare allergia e può scatenare così orticaria, vomito e ipertensione.
Ad oggi non ci sono indicazioni contrarie, da recenti studi effettuati su questo colorante che indica una gradazione blu brillante FCF o erioglaucina, non si può affermare che sia tossico, sebbene fossero stati divulgati studi su una sua possibile tossicità per i tessuti e ed i linfociti umani. Per questo a lungo è stato proibito in alcuni Paesi europei come Austria, Francia, Danimarca e Svizzera, ed anche in Italia.
Spesso usato in coppia con la tartazina E102 per avere sfumature di verde più brillante, è usato molto nelle verdure surgelate.
Oggi è stato reso legale dall’UE, ma alcuni medici hanno la raccomandazione di non somministrare alimenti che lo contengono ai bambini perchè causerebbe insonnia, iperattività, e nei soggetti allergici anche nausea e orticaria. Ad alte dosi, sembra favorire calcoli renali e sedimentazioni ai dotti linfatici.
Il colorante contraddistinto dalla sigla E172 corrisponde all’ossido e idrossido di ferro. Non ha nessun effetto nocivo.
Permette di ottenere una sfumatura variabile tra giallo, rosso e marrone-nero ed è di origine minerale. Si trova in chewing-gum e dolciumi.
Come evitarli? Questa è la parte in teoria più semplice. Leggendo le etichette e privilegiando alimenti e bevande con coloranti naturali.
Certe verdure come le bietole, gli spinaci e la zucca sono dei perfetti coloranti rispettosi dell’ambiente ma soprattutto senz’alcun dubbio sani!
Ma anche alcune spezie come la curcuma, lo zafferano e la paprika.
E soprattutto… Salvando questa pagina tra i preferiti del vostro smartphone avrete sempre a portata di mano questa lista: in questo modo potete consultarla prima di acquistare qualche prodotto che avete il dubbio contenga questi coloranti, se volete evitarli.
Inoltre vi consigliamo queste utili letture sui vari coloranti alimentari:
Forse potrebbe interessarti anche questi articoli a tema:
Utilizziamo i cookie insieme ai nostri partner per personalizzare i contenuti e gli annunci pubblicitari, fornire le funzioni dei social media e analizzare il nostro traffico.