Orto e giardino

Come coltivare l’uva spina: una guida pratica con i nostri consigli

Clima, esposizione, terreno ideale, annaffiature e potatura

Siete golosi dei piccoli frutti e amate il giardinaggio? Potete unire queste due passioni e coltivare da voi, nel vostro orto o in giardino, tante varietà di piccoli frutti. Oltre a coltivare le classiche fragole, potete coltivare i lamponi, sia in vaso che in terra, ma è possibile anche coltivare il ribes, oppure, anche se è un pochino più difficile, coltivare i mirtilli in balcone.

Come coltivare l’uva spina: una guida pratica con i nostri consigli

In questo articolo vi spieghiamo come coltivare l’uva spina, un arbusto facile da coltivare e che produce bacche ricche di gusto. Poco diffusa, l’uva spina, fa parte della stessa famiglia del ribes, quella delle Sassifragaceae.
Per coltivare l’uva spina non servono grandi spazi. È una pianta poco esigente e, applicando i giusti accorgimenti, può dare grandi soddisfazioni.

Come coltivare l’uva spina: il terreno ideale

Il terreno ideale dove coltivare l’uva spina è neutro, fresco, ben drenato e ricco di sostanza organica. Il pH ottimale per le piante di uva spina è pari a circa 6,5, con un’umidità piuttosto elevata.

In genere, questa pianta si coltiva a cespuglio libero. Non ha bisogno di sostegni e non richiede grandi spazi. Va piantata in autunno, a radice nuda, in una buca profonda, larga almeno 50 cm, affinché la radice nuda della pianta possa essere posizionata alla perfezione all’interno della buca.

Prima di procedere con la piantumazione, il terreno va ripulito per bene di sassi, erbacce ed eventuali altre radici presenti.

Concime

Al momento dell’impianto della pianta di uva spina, è consigliabile preparare il terreno aggiungendo letame maturo e concimi naturali con elevati contenuti di potassio e fosforo. Poi, la stessa procedura va eseguita tutti gli anni, nel mese di novembre.

Dove si mette l’uva spina

L’uva spina cresce bene nei luoghi abbastanza freschi. Ama le posizioni soleggiate ma non troppo calde. Cresce bene anche a mezz’ombra. In ogni caso, è una pianta da sistemare in un luogo al riapro dalle intemperie e dalle principali avversità climatiche.

Clima

L’uva spina vive bene alle temperature fresche. Al caldo, infatti, preferisce il freddo. Può infatti resistere a -15°C, ma risente fortemente delle gelate tardive.

Il caldo secco ed eccessivo (sopra i 30 °C) rallenta lo sviluppo della pianta, mettendo a forte rischio il raccolto.

La collocazione ideale è in zone esposte a nord, preferibilmente in altitudine. Se possibile, la collocazione ideale è ai piedi di un albero caducifoglio, che possa offrile ombra nelle calde giornate estive.

La pianta di uva spina va inoltre messa al riparo dal vento forte e dall’aria stagnante.

Per fruttificare, questa pianta deve vivere almeno 800 ore l’anno ad una temperatura compresa fra 3 °C e 9 °C.

Per proteggere le radici della pianta di uva spina sia dal siccitoso caldo estivo sia dalle improvvise gelate, si consiglia di pacciamare il terreno vicino alla pianta usando della corteccia di pino.

Quando si trapianta l’uva spina

In linea generale, la messa a dimora dell’uva spina può avvenire tutto l’anno, anche se il periodo più ottimale è quello che va da novembre a marzo. Occorre scegliere un terreno non acido, ricco di nutrienti e ben drenante. Le piante vanno interrate in buche larghe e profonde almeno 50 cm. In caso di più file, tra una fila e l’altra è bene tenere circa 2,5 m di distanza.

La scelta del periodo per la messa a dimora varia anche in base alla latitudine. Nel Nord Italia, l’ideale è procedere con il trapianto in primavera, mentre nelle regioni del Centro-Sud, è meglio procedere in autunno.

Quanto annaffiare l’uva spina

Per garantire un coretto sviluppo della pianta di uva spina, è molto importante garantirle un abbondante apporto idrico soprattutto durante il periodo che precede la fioritura e la formazione dei frutti. Tra una annaffiatura e l’altra, è fondamentale mantenere il terreno sempre umido.

Per garantire una corretta e regolare irrigazione del terreno, può essere utile valutare la realizzazione di un impianto di irrigazione automatico a goccia.

Quando e come potare l’uva spina

Al fine di rinforzarla, migliorarne la resa e mantenere la giusta forma, la pianta di uva spina va gestita tramite potature.

La potatura è infatti un’operazione necessaria per mantenere una pianta sana e ben sviluppata. Garantendo una buona areazione all’interno del cespuglio, si contrasta la formazione di patogeni. Inoltre, la potatura è importante anche per la resa estetica della pianta stessa, che risulta così essere ben proporzionata e dalla forma armoniosa.

Potatura di allevamento

Nei primi 4 anni, la pianta di uva spina va gestita con potature di allevamento da effettuarsi durante 4 primavere consecutive. Ecco come procedere:

  • I primavera. Spuntare i rami della pianta a 30 cm da terra
  • II primavera. Asportare tutti i rami eccetto i 4-5 rami che risultano essere i più forti e più robusti. Questi, infatti, sono destinati ad andare a creare la struttura principale del cespuglio
  • III primavera. Eliminare ancora tutti ira mi eccetto i 4-5 mantenuti l’anno precedente
  • IV primavera. La pianta, un cespuglio ordinato costituito da 4 -5 rami principali da cui si sviluppa il resto della vegetazione, è ormai una pianta formata, pronta per produrre frutti
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Potatura ordinaria

In genere, la potatura va eseguita nel periodo febbraio-marzo.

Anzitutto, occorre eliminare i rami secchi o danneggiati, così come anche i nuovi getti che risultano essere troppo esili o non formati in maniera corretta. L’uva spina, infatti, fruttifica sui rami più giovani, sani e vigorosi.

Al termine del trattamento, risulta utile un trattamento a base di rame per limitare lo sviluppo di patologie fungine sui vecchi rami o sulle ferite provocate dal taglio.

Come coltivare l’uva spina in vaso

L’uva spina può essere coltivata con risultati soddisfacenti anche in vaso, dal momento che presenta un apparato radicale non molto sviluppato e uno sviluppo contenuto.

Particolarmente indicati sono i vasi in cotto, che sono resistenti e traspiranti.

Rispetto alle piante di uva spina coltivate in piena terra, quelle coltivate in vaso richiedono un po’ più di attenzioni soprattutto per quanto riguarda le irrigazioni e le concimazioni. Durante i periodi più caldi dell’anno, è importante garantire il giusto approvvigionamento idrico, affinché la pianta continui a vegetare. Inoltre, per tutta la primavera, a partire dalla ripresa vegetativa e fino alla fine del periodo della fruttificazione, è fondamentale somministrare alla pianta i giusti nutrienti.

I principali nemici dell’uva spina

Pur essendo una pianta piuttosto resistente, l’uva spina può essere colpita da alcuni parassiti e soffrire di alcune malattie.
Le patologie più comuni sono di origine fungine e, precisamente, sono:

  • la muffa grigia o botrite, che si manifesta con la comparsa di piccole macchie tonde di colore grigio-marrone
  • l’oidio o mal bianco, che crea depositi di tipo farinoso e di colore biancastro, dall’aspetto polverulento

Per quanto poi riguarda i parassiti, l’uva spina può essere colpita dagli afidi, debellabili con appositi prodotti specifici ma anche con rimedi e prodotti di origine naturale.

Altro nemico sono gli uccelli, che sono ghiotti delle sue bacche. In questo caso, apposite reti di protezione sono utili ed efficaci per prevenire il problema.

Come coltivare l’uva spina: eventuali problemi

Vediamo ora quali sono le possibili cause dei più comuni problemi che la pianta di uva spina può presentare.

  • Foglie gialle: ristagno idrico causato da irrigazione eccessiva o scarso drenaggio
  • Assenza di fruttificazione: concimazione non adeguata, potatura scorretta o scarsa impollinazione
  • Appassimento della pianta a seguito del trapianto: shock da trapianto. Per aiutare la pianta a riprendersi occorre mantenere umido il terreno e somministrare un fertilizzante specifico per trapianto

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Federica Ermete

Nata a Busto Arsizio nel 1982, dopo il diploma si trasferisce a Cremona – dove vive tutt’ora – per conseguire la laurea in ambito umanistico. Sia per formazione professionale che per passione personale, i suoi ambiti di specializzazione sono l’alimentazione, la salute, il fitness di cui è appassionata anche nella vita quotidiana, ed il benessere naturale. Collabora con entusiasmo con la redazione di Tuttogreen dal giugno 2020.

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