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Come si devono leggere le scadenze dei cibi freschi

In quanto tempo consumare i diversi alimenti freschi

La legge italiana obbliga da tempo i produttori ad apporre la data di scadenza sugli alimenti, in particolare sui cibi freschi. Ma conosciamo le effettive modalità di deperimento dei cibi e come leggere le scadenze riportate sulle confezioni? Ecco allora una breve guida su come si devono leggere le scadenze dei cibi freschi.

Come si devono leggere le scadenze dei cibi freschi

A cosa serve la data di scadenza

Per gli alimenti freschi, quelli che si devono conservare generalmente a +4° in frigo, è fondamentale rispettare la scadenza indicata sulla confezione.

Questa è fornita sulla base della qualità dell’alimento, delle modalità di confezionamento e trasporto e del rispetto della catena del freddo nella conservazione in casa.

Non si tratta, infatti, di un semplice promemoria, ma di un requisito di legge fondato su valutazioni scientifiche di rischio. E superarla significa entrare in una zona in cui la sicurezza dell’alimento non è più garantita né dal produttore né dalle autorità sanitarie.

Norme sulla data di scadenza

Il quadro normativo UE (Regolamento (Decreto CE 1169/2011, articoli 24 e 25) prevede l’obbligo a riportare in etichetta la data di scadenza per i cibi che ‘presentano, dopo un breve periodo, un pericolo immediato per la salute‘. Inoltre, definisce (Decreto CE 2073/2005) i limiti di carica batterica ammissibili a fine shelf-life.

La legge italiana chiude il cerchio recependo in Italia questi due regolamenti UE con il DL 231/2017 e le Linee guida del Ministero della Salute sull’etichettatura degli alimenti del 2022, che chiariscono come la data di scadenza non possa essere prorogata né mascherata dalla dicitura ‘termine minimo di conservazione‘.

L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ribadisce che la data di scadenza è un vero e proprio strumento di risk management, perché riduce del 20%-25% l’incidenza di tossinfezioni domestiche da Listeria nei cibi confezionati e pronti pronti per essere mangiati, con o senza cottura, i cosiddetti ready-to-eat (Fonte: Opinion EFSA BIOHAZ 2019).

E ribadisce che la data di scadenza vada sempre interpretata insieme alle istruzioni di conservazione, ad esempio ‘conservare tra 0° e +4°, oppure ‘consumare entro 24 h dall’apertura’.

A cosa serve la scadenza dei cibi freschi

La sicurezza che la legge impone per gli alimenti a rapido deperimento microbiologico, come il latte fresco, le uova, il salmone affumicato, le zuppe pronte, è garantito dalla dicitura ‘da consumarsi entro il’.

Oltre quel giorno il produttore non può più garantire l’assenza di patogeni (Listeria, Salmonella, Escherichia coli) o il mantenimento dei parametri sensoriali dichiarati.

Quanto durano gli alimenti

I valori medi che vi diamo qui sotto sulla durata dei vari alimenti sono ricavati dalle linee guida di Ministero della Salute, dell’EFSA e dell’USDA. Ma va sempre ricordato che questi tempi medi non danno la certezza della totale sicurezza, perché entrano in gioco anche fattori come:

  • temperatura costante (conservazione in frigorifero a circa 4°, in freezer a circa –18°)
  • integrità dell’imballo
  • igiene domestica

In caso di dubbi prevalgono sempre la data di scadenza (“da consumarsi entro”) o il tempo medio di conservazione (“da consumarsi preferibilmente entro”) indicati dal produttore sulla confezione.

Come si devono leggere le scadenze dei cibi freschi

Ecco le scadenze dei principali alimenti freschi, conservati in frigorifero ad una temperatura di +4°, in confezioni integre e sigillate. Alcune volte, è possibile superarla, con qualche piccola accortezza.

Latte e latticini

Latte e latticini non comportano un rischio microbiologico rilevante, qualora il consumo avvenisse dopo la scadenza.

Il latte vaccino fresco ha una scadenza di circa 7 giorni dalla data di confezionamento, ma è possibile consumarlo fino ad un paio di giorni oltre la scadenza, se ben conservato.

Lo yogurt dura 30-40 giorni ma può essere consumato anche dopo 7-10 giorni dalla scadenza, ovviamente dopo essersi accertati che non presenti cattivo odore, muffe o strani rigonfiamenti. Un mese (30 giorni) dopo la produzione, però, i fermenti lattici non saranno più vivi e il gusto potrebbe risultare più acido.

I formaggi freschi (ricotta, robiola, mozzarella) sono molto delicati e una cattiva conservazione durante la produzione e il trasporto potrebbero innescare il processo di deperimento anche prima della scadenza riportata sulla confezione. In media durano 7–10 giorni in frigo. Ma, soprattutto nei mesi più caldi, sarà bene anche anticiparne il consumo rispetto alla data di scadenza.

Verdure

La verdura a fogli confezionata come l’insalata in busta, al pari dei formaggi freschi, è un alimento molto delicato e le sue foglie si afflosciano rapidamente, se conservato per troppo tempo a temperatura ambiente. Anche in questo caso, se ne consiglia il consumo anticipato di qualche giorno rispetto alla scadenza.

La verdura intera deperisce meno velocemente, mediamente carote, zucchine, peperoni e zucca durano 7–15 giorni in frigo.

Uova

Le uova invece richiedono un’attenzione particolare. Per legge, la loro scadenza si attesta intorno ai 28-30 gg dalla data di deposizione ma è bene anticiparne il consumo di 8-10 giorni, specialmente se si ha intenzione di usarle a crudo (crema, maionese, ecc.).

Le membrane interne, infatti, alterandosi, favoriscono l’insorgere del batterio della salmonella, determinando un rischio microbiologico rilevante per la salute umana. Per consumarle crude è più opportuno utilizzare le uova selezionate come extra-fresche, ossia la cui data di deposizione risale al massimo ai 7 giorni precedenti.

Pasta fresca

La pasta fresca ha una durata di circa 60 giorni ma essendo un alimento sottoposto a cottura, può essere consumato oltre la scadenza (fino ad 1 settimana dopo) se ancora integro.

Salumi

Affettati, wurstel e insaccati varii hanno una durata di 30-60 giorni e si consiglia di consumarli nel rispetto della scadenza, poiché soggetti ad alterazione batterica, dannosa per la salute umana.

I wurstel invece, durano più a lungo (2-3 mesi), ma è necessario rispettare la scadenza e non devono essere mangiati crudi, essendo preparati con carne ottenuta dalla spremitura delle carcasse dell’animale.

Carne fresca

Mentre i vari tagli di carne bovina ed il pollo sia a pezzi che intero possono restare in frigo fino a 3-4 giorni e consumati anche 1 giorno dopo, quella macinata deve essere consumata entro 24 ore dall’acquisto.

Pesce fresco

Il pesce fresco in genere non dura più di 24-36 ore in frigo mentre il salmone affumicato può essere consumato attorno ai 30-40 giorni, ma è comunque meglio limitarsi a 10 giorni prima della scadenza perché sebbene facilmente contaminabile da listeria.

Zuppe e primi pronti

Le zuppe pronte devono rispettare la scadenza e consumare cotta, dopo averla portata ad ebollizione. Questi prodotti hanno una vita di circa 30 giorni ma dopo l’apertura vanno gustate entro 24 ore e sempre previa bollitura.

Alimenti freschi (in frigorifero a 4°)

In breve:

Prodotto IN confezione integra Durata media Dopo l’apertura In freezer (–18°)
Latte fresco pastorizzato 5–7 giorni 2–3 giorni 1–3 mesi (perdita di texture)
Latte UHT 3–4 mesi (tempo medio di conservazione) 3–4 giorni 1–3 mesi
Yogurt 30–40 giorni (tempo medio di conservazione) 5–7 giorni 1–2 mesi (cultures inattive)
Formaggi freschi (ricotta, mozzarella) 7–10 giorni 2–3 giorni Sconsigliato (sgrana)
Formaggi stagionati (>60 gg) 2–6 mesi 3–4 settimane 6–8 mesi
Uova 28 giorni dalla deposizione Non consigliato (albume gommoso)
Burro 1–2 mesi 2 settimane 6–9 mesi
Carne macinata 24 h 3–4 mesi
Carne bovina/pollame pezzo intero 3–5 giorni 6–12 mesi
Pesce fresco 24–36 h 2–3 mesi
Salmone affumicato 30–40 giorni 3–4 giorni 2 mesi
Affettati sottovuoto 30–60 giorni 3–5 giorni 1–2 mesi
Wurstel 2–3 mesi 1 settimana 1–2 mesi
Pasta fresca (ripiena o non) 45–60 giorni 3–4 giorni 1–2 mesi
Verdura a foglia (insalata in busta) 3–5 giorni Non idonea
Verdure intere (carote, zucchine, peperoni) 7–15 giorni 8–12 mesi (se effettuato il blanching)
Frutti di bosco 2–3 giorni 8–10 mesi
Pane fresco 2–3 giorni 3 mesi (a fette)
Zuppe pronte refrigerate 30 giorni 1 giorno ma bisogna bollirle prima 2–3 mesi

Alimenti secchi in dispensa

Se vogliamo fare il paragone con gli alimenti secchi, da conservare a 20° in un luogo fresco e asciutto, come recita sempre l’etichetta, ecco una tabella riassuntiva delle durate medie prima e dopo l’apertura.

ALIMENTO IN CONFEZIONE sigillatA Durata media Dopo l’apertura
Pasta secca 2–3 anni (tempo medio di conservazione) 1 anno
Riso 18–24 mesi 1 anno
Legumi secchi 1–2 anni 1 anno
Farina di frumento 6–8 mesi 3–4 mesi
Zucchero Indefinito Indefinito
Sale Indefinito Indefinito
Biscotti e cracker 6–9 mesi 3–4 settimane
Oli vegetali (oliva, semi) 12–18 mesi 3–4 mesi (al buio a 15°)
Conserve di pomodoro 12–18 mesi 5–7 giorni in frigo (vasetto vetro)
Tonno in scatola 3–5 anni 2 giorni in frigo (trasferito)
Lattine di legumi 3–5 anni 3–4 giorni in frigo (contenitore non metallico)
Marmellate (con meno del 65% di zucchero) 1–2 anni 1 mese in frigo
Miele Indefinito (cristallizza)
Spezie secche 2–3 anni (perdono aroma)
Cioccolato fondente 18–24 mesi 6–12 mesi

Surgelati commerciali

In caso di prodotti surgelati e conservati a -18° costanti, le durate aumentano, vediamo qui in breve.

TIPO ALIMENTO Durata media
Verdure e legumi 12–18 mesi
Pizza e piatti pronti 6–12 mesi
Gelato 2–3 mesi
Carne/pesce panato 6–9 mesi
Pane, focacce 3–6 mesi

Altro sulla scadenza dei cibi

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Ultimo aggiornamento il 13 Maggio 2025 da Rossella Vignoli

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Claudia Raganà

Classe 1977, romana di nascita, cittadina del mondo di adozione. Una laurea in Economia e un master in mobilità sostenibile in tasca, la aiutano ad approfondire un tema per lei sempre caro, la sostenibilità dello sviluppo economico e la green economy. Ha un'innata passione per la scrittura fin da quando è bambina ed è così che, coniugando le due cose, nel 2012 entra nel mondo di tuttogreen.it. Nel tempo libero ama viaggiare, fotografare, leggere, stare a contatto con la natura, praticare yoga e sognare.

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