Mamma e bambino

Tutto sulla fascia porta bebè, un accessorio pratico e dall’importante aspetto psicologico per il rapporto genitore-figlio

Le varie tipologie, come si usa, i vantaggi che apporta e gli errori da evitare

La fascia porta bebè è un accessorio che sta riscuotendo molto successo. Pratica, leggera, economica ed estremamente versatile, dà la possibilità di portare sempre con sé il bambino senza avere le mani impegnate. I vantaggi del suo utilizzo sono davvero tanti, a livello fisico e relazionale, sia per il bambino che per il genitore. Ottima alternativa a carrozzine e passeggini, è da prendere in considerazione come idea regalo per futuri genitori.

Tutto sulla fascia porta bebè, un accessorio pratico e dall’importante aspetto psicologico per il rapporto genitore-figlio

Andiamo a scoprire come si utilizza e quali sono tutti i vantaggi che porta con sé.

Fascia porta bebè, cos’è

La fascia porta bebè è un accessorio che sta diventando sempre più utilizzato anche in Italia.

Comodissima e super pratica alternativa a carrozzine e passeggini, è un pezzo di tessuto strategicamente legato al corpo del genitore per accogliere il bambino e portarlo in giro. A livello concettuale simile al marsupio, in realtà la fascia porta bebè implica numerosi vantaggi sia per il bambino che per il genitore stesso, a livello fisico e relazionale.

Grazie alla sua sempre più notevole diffusione, in commercio si trova una grande varietà di modelli, forme e colori, ed è anche possibile realizzare la propria in modalità fai da te.

Fascia porta bebè, come indossarla

L’utilizzo della fascia porta bebè prende il nome di “babywearing”.

Soprattutto all’inizio, la più grande paura dei genitori riguarda la pratica tecnica per usarla correttamente senza correre il rischio di fare del male al bambino o , peggio ancora, di poterlo far cadere.

Anzitutto, l’azienda produttrice fornisce istruzioni precise e ben dettagliate su come indossare la fascia nel modo corretto. Inoltre, non mancano in rete numerosi video-tutorial per guidarvi passo dopo passo.

Si possono assumere diverse posizioni (come meglio approfondito più avanti nel paragrafo dedicato), ma le migliori risultano essere quella frontale, quella sulla schiena e quella laterale, tutte da adottare dai 3 mesi, e comunque quando il bimbo inizia a mostrare curiosità per il mondo circostante.

Posizione del bambino

Per il massimo del comfort del bimbo e la salute della sua postura, ecco qualche suggerimento da seguire circa la posizione che il bimbo deve assumere:

  • garantire al bimbo una posizione fisiologica: simmetrica, verticale e divaricata-seduta
  • il sederino deve stare più basso e le ginocchia più in alto
  • la testa ad “altezza bacio”
  • il sedere al livello dell’ombelico del portatore; va bene un poco più in alto, ma mai al di sotto
  • i piedini devono stare paralleli al pavimento
  • al neonato va garantita la fisiologica cifosi, la curvatura a C della colonna vertebrale

Altri consigli per la sicurezza

  • chiudere sempre ogni legatura con doppio nodo
  • non indossare la fascia con il bambino in auto, né in bicicletta o altro mezzo (i mezzi pubblici sono da utilizzare solo per tragitti brevi)
  • fare attenzione che il naso e la bocca del bambino siano sempre liberi da qualsiasi ostacolo
  • mantenere l’aderenza costante tra il corpo del portato e quello del portatore: vicinanza significa sicurezza

Fascia porta bebè, quale scegliere

In commercio c’è una varietà di prodotti tale da mandare in confusione soprattutto i neofiti del settore. Vediamo allora di fare un po’ di chiarezza per rendere la scelta un po’ più semplice e meno confusionaria.

Anzitutto va fatta una distinzione di base tra:

  • supporti “non strutturati”, di cui fanno parte le fasce (lunghe, corte, elastiche…)
  • supporti “strutturati”, come i marsupi
  • supporti “semi-strutturati”, come il Mei Tai

Indipendentemente dalla scelta, alcune caratteristiche sono essenziali:

  • rispetto della fisiologia
  • sicurezza nel portare
  • libertà di movimento per il genitore
  • prodotti green e privi di sostanze nocive

Passiamo a vedere ora le diverse tipologie che esistono.

Fascia per neonato

Nel caso del neonato, l’ideale è una fascia porta bebè lunga che consente di effettuare legature a più strati.

Il prodotto deve garantire il contenimento e un ottimo sostegno della colonna vertebrale, soprattutto della testa, e consentire al piccolo di tenere le gambine raccolte nella classica posizione “a ranocchia”.

Fascia porta bebè elastica

Si tratta di una sorta di t-shirt comoda, da allargare per inserire o tirar fuori il proprio bimbo, senza dover tutte le volte legare o slegare i nodi.

In maglina di cotone o fibra di bambù, è lunga circa 5 metri. Evitare prodotti contenenti elastan, perché troppo cedevoli.

La fascia porta bebè elastica è ideale per il neonato e i bimbi prematuri. Va utilizzata esclusivamente per portare il piccolo davanti e con legatura a triplo sostegno, ovvero 3 strati di tessuto che avvolgono il bambino.
Purtroppo, al raggiungimento dei 7-8 Kg di peso, diventa cedevole, e quindi non più tanto sicura.

Fascia porta bebè rigida

Anche chiamata “fascia porta bebè lunga tessuta”, viene lavorata al telaio con una trama particolare che conferisce al prodotto ottima stabilità ed elasticità.

In commercio esistono varie combinazioni di tessuto (lino, seta, canapa…), ma l’ideale è optare per un prodotto 100% in cotone.

La lunghezza è variabile, dipende sia dalla taglia del portatore sia dal tipo di legatura che si sceglie, tuttavia lo standard è di 5 metri.

Questo tipo di fascia si può usare per tenere il bambino davanti, sul fianco e sulla schiena, con legature mono o pluristrato.

Fascia porta bebè corta

Si differenzia dalla fascia porta bebè rigida solo per la lunghezza: 3 metri in meno circa. Consente quindi di fare solamente legature monostrato, meglio se sul fianco.

Consigliabile a partire dai 3 mesi, o comunque da quando il bambino riesce a reggere il capo in autonomia.

Fascia porta bebè ad anelli

Questo tipo di fascia è costituito da un telo non elastico, lungo circa 2 metri, e chiuso da due anelli. All’interno di tali anelli, viene fatto scorrere il tessuto per la regolazione della tensione.

Da portare sia davanti che sul fianco, consente legature monostrato. Evitare la posizione dietro poiché non permette un incrocio del tessuto sotto il sedere del bimbo, non garantendo così una legatura in sicurezza.

Utilizzabile a partire dai 3 mesi, o comunque da quando il bambino riesce a reggere la testolina in autonomia.

La fascia porta bebè ad anelli deve permettere al bambino di assumere la posizione divaricata-seduta, con le ginocchia più in alto rispetto al sederino per non schiacciare i genitali.

Il limite di questo modello di fascia è quello di scaricare il peso solo su una sola spalla; è quindi ideale per i tragitti brevi e non per un utilizzo prolungato.

Fascia porta bebè tubolare

Rispetto alle altre fasce porta bebè, questo modello non presenta estremità libere ed è cucita, appunto, come un anello, in maniera personalizzata, ossia tenendo conto delle misure sia del bambino che del genitore.

Da portare sul fianco, segue le stesse regole della fascia ad anelli.
A causa delle misure personalizzate, la fascia porta bebè tubolare ha un utilizzo limitato nel tempo.

Ecco anche alcuni esempi di prodotto che possiamo trovare online:

Fascia porta bebè, posizioni

Il bambino può essere sistemato nella fascia in posizioni diverse, variabili soprattutto in base all’età dello stesso. Le posizioni principali sono:

  • pancia contro pancia
  • pancia contro schiena
  • fianco

Vediamole una per una, un po’ più nel dettaglio.

Posizione pancia contro pancia

La posizione più diffusa: comoda, sicura e salutare per il piccolo. Permette infatti il corretto sviluppo della schiena e favorisce la digestione, evitando reflussi e il rischio di coliche.

Questa posizione offre inoltre grandi vantaggi sul piano psicologico. Anzitutto, soprattutto nelle prime fasi di vita del bambino, rende meno traumatico il distacco dal grembo materno, ed inoltre consente il costante rapporto visivo tra mamma e figlio.

Le gambe possono essere tenute sia dentro la fascia, raccolte in posizione fetale, sia fuori, a cavalcioni della fascia.

fascia porta bebè

Posizione pancia contro schiena

Posizione comoda e sicura non adatta però ai neonati.

Favorisce lo sviluppo corretto della schiena e delle anche, e aiuta la digestione.

In questo caso viene però a mancare il contatto visivo tra mamma/papà e piccolo, e viene meno anche la comodità di poter allattare il bambino.

Posizione sul fianco

Attuabile se si utilizzano fasce mono spalla o quelle ad anello.

Questa posizione, tuttavia, non presenta solo vantaggi.

Permette sì al bambino di assumere la comoda posizione fetale, ma in questa maniera, tutto il suo peso va a gravare sulla sola spalla portante.

Consiglio: nella posizione laterale, fare attenzione che il bambino resti sempre al di sotto dell’altezza del seno della mamma, cosa che riduce al minimo lo sforzo del portatore.

Posizioni da non usare e altri consigli

Come prima cosa, controllare quali sono le posizioni sconsigliate elencate nel manuale di istruzione d’uso della fascia acquistata.

In genere, sono sconsigliate tutte quelle posizioni che portano ad uno sbilanciamento del portatore. Ecco perché è meglio che il piccolo rivolga lo guardo verso il portatore; guardando altrove, potrebbe infatti agitarsi all’improvviso e in maniera eccessiva rischiando la caduta o una slogatura del portatore.

Ricordare inoltre che la fascia deve essere sempre ben aderente al corpo del portatore. Se si dovesse allentare, meglio trovare un posto tranquillo dove sedersi e sistemare la fascia nella maniera corretta.

In generale, la fascia porta bebè è un prodotto non più utilizzabile una volta che il bambino ha superato i 18 kg di peso.

Fascia porta bebè, vantaggi pratici

Sicuramente il Babywearing, come vedremo più avanti, ha molteplici benefici sul versante psicologico e relazionale. Ma non bisogna dimenticare anche i suoi indiscutibili vantaggi pratici. Nello specifico, la fascia porta bebè:

  • è più economica di passeggini e carrozzine
  • è uno strumento pratico e versatile
  • le mani del portatore sono sempre libere
  • è leggera e occupa poco spazio
  • la si può utilizzare sia in casa che fuori, e in tutte le stagioni dell’anno

Fascia porta bebè, i vantaggi per il rapporto genitore-bambino

Passiamo ora ad analizzare i vantaggi psicologici/emozionali che la tecnica del Babywearing apporta per lo sviluppo del bambino e per il rapporto genitore-figlio.

  • Soddisfa il bisogno di contatto del neonato, rendendo meno traumatico l’allontanamento dal ventre materno, come una sorta di prolungamento artificiale della gravidanza
  • Dà un senso di protezione e sicurezza, la posizione ideale per poter affrontare gli stimoli provenienti dal mondo esterno
  • Rende più felice il bambino che piangerà di meno, solo per necessità e non per semplici capricci
  • Stimola la funzione termoregolatrice del neonato
  • È salutare per la mamma che, avendo il bambino sempre con sé, ha modo di muoversi di più e pensare un po’ a sé stessa (fatto di solito molto trascurato soprattutto nei primi mesi dopo il parto)
  • Permette anche ai papà di entrare in relazione con il bambino
  • Garantisce comfort e comodità per entrambi
  • Facilita la comunicazione, non solo verbale, ma anche attraverso gesti ed espressioni
fascia porta bebè
Ricordate: è possibile anche fare anche una fascia porta bebè, rispettando alcune semplici indicazioni

Fascia porta bebè fai da te

Abbiamo detto che in commercio l’offerta è davvero molto vasta. Ma per chi volesse, è anche possibile realizzare la propria fascia porta bebè in modo da averla super personalizzata.

Per realizzare una fascia tradizionale, basta acquistare un pezzo di stoffa elastica, della fantasia preferita, lungo circa 3, 5 o 4 metri, sistemarlo sulle spalle come fosse una stola, far girare i lembi dietro il torace e portarli quindi davanti alla pancia.

Posizionare il bambino con la faccia rivolta verso la mamma, e continuare ad avvolgere il tessuto attorno al corpo sia del bambino che della mamma. Per assicurare il massimo della sicurezza servono almeno 3 giri.

Infine, legare i lembi avanzati dietro la schiena come i laccetti di un grembiule.

Consigli

  • Evitare tessuti con frange che possono intralciare i movimenti o solleticare il volto e le manine del bambino
  • Evitare stampe in rilievo o decorazioni ricamate che possono causare irritazione sulla pelle
  • È possibile realizzare nella parte interna della fascia dei rinforzi tramite imbottiture in gomma piuma

Altri approfondimenti utili

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Federica Ermete

Nata a Busto Arsizio nel 1982, dopo il diploma si trasferisce a Cremona – dove vive tutt’ora – per conseguire la laurea in ambito umanistico. Sia per formazione professionale che per passione personale, i suoi ambiti di specializzazione sono l’alimentazione, la salute, il fitness di cui è appassionata anche nella vita quotidiana, ed il benessere naturale. Collabora con entusiasmo con la redazione di Tuttogreen dal giugno 2020.

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