L’origano è una pianta aromatica nota a tutti per i suoi utilizzi in cucina, ma non meno notevoli sono le sue proprietà che lo rendono apprezzato nell’ambito della medicina naturale: scopriamolo meglio.
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L’origano è una notissima pianta aromatica spontanea il cui largo uso a livello culinario e medicamentoso fa sì che venga coltivata per poterci fornire in ogni momento dell’anno in forma fresca o essiccata i suoi benefici.
Tipicamente mediterranea, era già conosciuta e utilizzata già da Egizi e Greci. Per questi ultimi portava con sé un particolare significato di pace e felicità. Se ne ornavano gli sposi nel giorno delle nozze.
Appartiene alla famiglia delle Lamiaceae e comprende diverse decine di specie tra cui spicca l’origano comune, l‘origanum vulgare. Della stessa famiglia c’è anche la maggiorana (cioé l’origanum majorana).
Si presenta come un piccolo arbusto che può arrivare all’altezza di circa 80 centimetri. Fiorisce per tutta l’estate, e i fiori formano delle piccole spighe profumate di colore dal rosa al viola. Un tempo venivano usati per tingere la lana.
Il suo habitat è rappresentato dalle zone collinari con terreni sabbiosi, fino alle zone montagnose non oltre i 2.000 metri, preferisce l’esposizione al sole e l’umidità del terreno.
Il significato del suo nome corrisponde al greco “gioia della montagna“. Emana un piacevole e intenso aroma, che non si attenua con l’essiccazione.
Se ne utilizzano soprattutto le foglie, ricche di fenoli – il timolo e il carvacloro – che stimolano la digestione. Tra i vari utilizzi di questa pianta:
Dal punto di vista nutrizionale, contiene i sali minerali quali calcio, potassio, sodio, fosforo, ferro, magnesio, poi le vitamine del gruppo A, B, C, D, E e K.
Anche la medicina omeopatica lo utilizza sotto forma di tintura madre, granuli e gocce per curare l’eccitazione e la ninfomania, oltre che per le infezioni delle vie respiratorie, tosse e bronchite.
Bisogna porre attenzione perché l’olio essenziale è irritante per cute e mucose. Per questo motivo chi soffre di dermatite ed eritemi farebbe bene a non assumerlo, così come chi soffre di gastrite e ulcera.
È un’erba molto utilizzata in cucina, assieme a menta, basilico, timo, aneto e prezzemolo, per insaporire praticamente qualsiasi cibo, verdure, carni, insalate, formaggi, pesce, sughi e ripieni, ed è indispensabile soprattutto sulla pizza. E perfino dolci. In particolare si prestano le mele e il cioccolato.
Un piatto semplice insaporito con l’origano è la bruschetta pomodoro, mozzarella e olive. Si fa, ad esempio, con fette di pane casereccio da far grigliare sulla piastra o nel tostapane per pochi minuti, pomodori, mozzarella, olio extravergine di oliva, olive nere (facoltative), origano e sale.
Si tagliano a piccoli pezzi i pomodori, si salano, quindi si taglia anche la mozzarella a fette, mentre si cosparge il pane con olio extra-vergine, poi su queste ultime si dispone la mozzarella, i pomodori, si cosparge di origano a piacere aggiungendo ancora un filo d’olio.
Per finire, si mette tutto in una teglia e si inforna per 3-4 minuti, si guarniscono, infine, le fette di pane con qualche fogliolina di basilico e si servono calde.
Un po’ come il prezzemolo, anche l’origano è un’aromatica coltivabile con facilità sia in vaso che in piena terra. Si tratta di una pianta erbacea perenne che cresce spontaneamente a diverse latitudini e ben si adatta anche ai climi più secchi e torridi.
Molto spesso l’origano viene confuso con la maggiorana ma si distingue da essa per i fiori e l’aroma che le foglie emanano.
Il terreno non deve essere necessariamente arricchito con concime poiché l’origano si adatta bene anche ai fondi più duri, secchi e ai climi torridi.
Ciò che bisogna evitare accuratamente sono i ristagni d’acqua che determinano la morte della pianta. Nonostante viva bene fino a 2000 metri di altitudine, il gelo o il freddo intenso possono nuocere alle colture, quindi sarà meglio assicurare alla pianta la giusta esposizione solare e una protezione contro le gelate notturne.
Essendo una pianta resistente anche ai climi più siccitosi, le annaffiature devono essere scarse e sporadiche.
Questa pianta non deve essere potata, ma semplicemente privata dei rametti secchi. Il suo naturale sviluppo sarà propiziato dal raccolto che deve essere effettuato quando la pianta è in fiore, da giugno a settembre.
Questo è il momento in cui l’origano sprigiona tutte le sue note aromatiche migliori e i principi attivi sono altamente concentrati in foglie e infiorescenze.
La potatura deve essere eseguita con apposite forbici partendo dalla base dello stelo. Non bisogna strappare i rametti con le mani poiché questo potrebbe danneggiare la struttura della pianta.
Una volta raccolto, l’origano può essere conservato mediante essiccazione. Grazie a questa tecnica di conservazione esalterete l’aroma della pianta e manterrete il sapore inalterato nel tempo. Le foglie fresche, invece, possono essere conservate per diversi giorni in frigorifero o congelate in freezer.
Il segreto della coltivazione dell’origano, oltre al basso apporto idrico e all’esposizione alla luce diretta, è la manutenzione del terreno. Occorre, infatti, eliminare con scrupolosità tutte le erbacce in modo che non ostacolino lo sviluppo della pianta.
Per il resto, non è particolarmente sensibile all’attacco di parassiti e insetti ma, come tutte le piante rustiche e le erbe officinali, può essere danneggiata da alcuni afidi.
Se ti interessa l’origano ma anche le altre erbe aromatiche, sia in cucina che in fitoterapia, prova a dare un’occhiata a questi prodotti e libri che ne parlano:
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